Piacentini Brasini: un duello riproposto all'Auditorium Parco della Musica
Marcello Piacentini e Armando Brasini: un duello architettonico. Armando Brasini e il più giovane Marcello Piacentini rappresentavano nei primi anni del Novecento Italiano due tendenze architettoniche opposte.
La prima si impegnava nell’affermazione di una continuità assoluta con la Roma barocca, intesa come una soglia ideale che non doveva più essere superata. La seconda era rivolgeva lo sguardo più oltre-alpe, a caute e meditate aperture verso scenari architettonici e urbani mitteleuropei.
In un'Italia ben lontana dalla modernità ben presto il confronto tra i due architetti si trasformò in un duello serrato, nel quale la sofisticata strategia piacentiniana, ebbe la meglio su quella più variabile ed istintiva del suo antagonista.
Nel 1930 pubblicò il suo libro 'Architettura d’oggi', e Piacentino definì una politica culturale che per un verso riuscì a reinserire l’architettura italiana nell’alveo di quella mondiale, per l’altro accentuò quelli che lo stesso Piacentini riteneva essere i caratteri identitari dell’architettura italiana degli Anni Trenta e Quaranta. Fra gli incarichi più prestigiosi del Piacentini si annoverano direzione generale dei lavori e il coordinamento urbanistico-architettonico della Città Universitaria di Roma e la sovraintendenza all'architettura, parchi e giardini dell'E42, che costituisce l'attuale comprensorio dell'Eur.
Un’architettura che vide il declino della visionarietà storicista, ma di fatto antistorica, che fu di Brasini e di altri importanti protagonisti di quel periodo complesso e conflittuale.