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Coronavirus, Paola Cortellesi e la lettera al Padreterno: "Basta Dio, so disperato"

Una lettera in dialetto romano che parla della condizione dell'uomo, del suo essere stanco, disperato ma anche del suo essere straordinario "si capisce che è terreno"

Una "Lettera al Padreterno", recitata in romanesco da Paola Cortellesi è diventata, in poche ore, virale sui social. Una poesia scritta dalla sua "amica S", come la chiama l'attrice su Instagram.

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La poesia di Paola Cortellesi sull'epidemia

Una lettera che parla della condizione dell'uomo. Del suo essersi affannato "a fa le guerre, arma’ li razzi" a guardare da remoto i satelliti, gli uragani, i cicloni, gli tsunami. Un uomo che pensava di sapere molte cose più del padreterno. La Cortellesi parla di un uomo sbruffone, che ha inquinato mari e fiumi, che ha riempito le spiagge di liquami "de monnezza". Parla dei boschi incendiati dai piromani, dei ghiacci sciolti, di intere specie animali devastate dalle azioni dell'uomo. 

"Padre mio, scusa li toni, ma lo so che me perdoni si te dico francamente st’omo tuo non vale niente", recita la lettera. Ma quell'uomo, aggiunge l'attrice romana, "ha capito la lezione sotto i corpi der bastone".

Si riferisce all'epidemia la Cortellesi, al Coronavirus che ha costretto l'umanità a cambiare in fretta a capire che "nun ha senso proprio niente si nun poi sta co la gente".

E' un uomo disperato, stanco, quello che l'attrice descrive attraverso le parole della sua amica poetessa. Un uomo che vuole fiato, vuole 'nprato, vuole er vento sulla pelle, l'aria fresca de collina e quella del mare che è salina, vuole l'erba sotto i piedi, un pallone co du reti. Vuole ritrovare l’orizzonte sconfinato nel tramonto della sera e la calma, quella vera.

"Tu da solo tutto puoi - va avanti allora l'attrice -  tu, che non sei come noi, fa fini’ st’epidemia che scompaia, vada via".

E parlando di coloro che combattono ogni giorno, di chi in tuta bianca va avanti senza sosta per vincere contro questo invisibile nemico, la Cortellesi sottolinea quante cose belle l'uomo è capace di fare: "M’emoziono adesso e tremo - termina la poesia - che quest’essere mortale, a cui il male ha messo un freno po’ fa cose straordinarie, si capisce che è terreno.

Lettera al Padreterno di Paola Cortellesi, il video

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