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Cultura Borgo / Lungotevere Castello

Dal mare a Castel Sant'Angelo, il giovane profugo dell'artista Jago "colpisce" ancora

"Sono pronto al flagello" è l'opera del 35enne Jacopo Cardillo, originario di Frosinone. Dopo aver viaggiato a bordo dell'Ocean Vikings è stata anche esposta allo Stadio Olimpico

Un giovane profugo sdraiato a terra, nel mezzo del ponte di Castel Sant'Angelo. Turisti e romani nelle ultime ore si sono imbattuti in una particolare scultura nel pieno centro della città, opera dell'artista frusinate Jacopo Cardillo, in arte Jago, uno dei più conosciuti e apprezzati scultori della scena mondiale. 

La figura, rannicchiata, raffigura una delle migliaia di persone che ogni giorno si mettono in viaggio per fuggire alla guerra, alla siccità e alle persecuzioni, subendo ogni genere di umiliazione nel corso della tratta. E infatti l'opera si chiama "sono pronto al flagello" (In Flagella Paratus Sum) e prima di approdare sul ponte di Castel Sant'Angelo ha trascorso un mese in mare. 

La scultura ha viggiato sulla "Ocean Vikings", imbarcazione che si occupa di intercettare e portare in salvo i profughi provenienti dalla Libia. Oltre 300 i migranti salvati dalla morte durante il periodo di presenza dell'opera a bordo. Poi, per tre giorni, la scultura del 35enne laziale è stata esposta sul prato verde dello Stadio Olimpico. 

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