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Cultura

Gigi Proietti, i murales invadono Roma: la mappa per vederli tutti

Tanti i quartieri di Roma che hanno omaggiato (e stanno omaggiando) in questi giorni il grande Proietti attraverso murales e ritratti su pareti e serrande. La mappa completa

"Però ‘n se fa così, tutto de botto. Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto", inizia così il sonetto che Pierfrancesco Favino ha dedicato a Gigi Proietti dopo la sua scomparsa. Un pensiero che, da giorni, accomuna tutti i romani. Roma si sente un po' più sola da quando "Mandrake" se n'è andato e per questo tanti quartieri di Roma lo stanno omaggiando con ritratti, murales su palazzi e serrande della città.

Le frasi più belle di Gigi Proietti 

Roma è sempre più tappezzata di volti, sorrisi, scene tratte dai film che hanno visto Proietti protagonista nel corso della sua carriera. Si parte dal Tufello, si arriva al centro storico, passando per il Trullo e il Teatro Brancaccio, tanto caro a Gigi Proietti. Ecco la mappa dei murales dedicati dagli street artists della Capitale al mattatore romano:

Il Murales in via Capraia (Tufello)

Gigi Proietti via Capraia-2

Tra i primi murales comparsi in città, dopo la morte di Gigi Proietti, quello realizzato dal creative designer Harry Greb al Tufello. Un Gigi Proietti giovanissimo, durante una scena di "A me gli occhi please" tra i suoi spettacoli più amati di sempre. Qui l'attore romano è raffigurato insieme a passeri e usignoli che, come ha affermato a RomaToday Harry Greb "fanno da colonna sonora a questi cortili dove lui ha vissuto per tanti anni e dove la gente ancora se lo ricorda".

Il Murales di 15 metri in via Tonale (Tufello)

Gigi Proietti via Tonale-2-3

E' questo il murales omaggio a Gigi Proietti più atteso dai romani. Un ritratto di 15 metri, realizzato dallo street artist Lucamaleonte sulla parete di un palazzo Ater di via Tonale. Un ritratto di 11 metri per 15, realizzato da Regione ed Ater, con la collaborazione dell’As Roma. Una manifestazione d'affetto, una dedica d'amore ad un attore che, prima di tutto è stato amato dalla parte più genuina, più verace, più popolare di Roma. 

Il poster davanti al bar di "Febbre da cavallo" (Centro Storico)

Gigi Proietti davanti al bar di Febbre da Cavallo-2

C'è poi il murales realizzato dalla street artist Laika tra via della Tribuna di Tor de' Specchi e piazza d'Aracoeli: il manifesto, omaggio a Gigi Proietti, è stato attaccato all'ingresso di quello che, nel mitico film Febbre da cavallo (Steno, 1976) era il bar di Gabriella, la fidanzata di Mandrake. "Un piccolo gesto di riconoscenza per l'ultimo grande Re di Roma", ha affermato Laika.

Il Murales in viale Jonio (Montesacro)

Gigi Proietti murales in viale Jonio-2

Un murales in onore di Gigi Proietti è comparso anche in Viale Jonio (zona Montesacro/Tufello). L'opera è stata realizzata da Anna Maria Tierno, in collaborazione con l'associazione "Arte e città a colori". Un omaggio a colori "Ar Cavaliere Nero".

Il Murales al Trullo

Gigi Proietti murales al Trullo-2

Un grande ritratto del mattatore romano è apparso, dopo la sua scomparsa, anche su un muro del Trullo. Il volto giocoso di Proietti, una delle sue pose più frequenti e quella frase: "Te saluta coso" che regala a chiunque passi un sorriso. A realizzarlo PaT (Pittori anomini Trullo) e Uman art, ossia Mario D’Amico e Manuela Merlo.

Murales con dedica in piazza degli Euganei (Tufello)

gigi proietti murales mercato del Tufello-2

Un altro omaggio al grande Proietti, ancora al Tufello, non molto distante dal murales di via Capraia. In piazza degli Euganei, è stato raffigurato "Mandrake" con accanto una dedica giallorossa: “Ricordare è un mestiere rischioso, perché ha bisogno di stimoli forti". Per ora lo street artist è anonimo.

Il ritratto sulla serranda del Brancaccio

Gigi Proietti sulla serranda del Teatro Brancaccio-2

Un grande ritratto di Gigi Proietti è apparso anche sulla serranda del Teatro Brancaccio, di cui l'attore romano è stato direttore artistico dal 2001 al 2007. Due artisti hanno realizzato l'omaggio all'attore. Quel sorriso inconfondibile di chi amava ridere e far ridere, circondato da tanti 18, numero che fa riferimento ad una sua famosa barzelletta. 

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