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Da Rugantino a Meo Patacca, tutte le maschere del Carnevale romano

Quali sono le maschere tradizionali del Carnevale romano, storia, carattere e costume

Il Carnevale romano ha le sue maschere. Roma come Venezia, infatti, ha tramandato nel tempo dei personaggi, delle storie simbolo di questo periodo dell'anno.

Rugantino e Meo Patacca sono le maschere più note, ma non le uniche. Scopriamo dunque quali sono le maschere del nostro Carnevale, la loro storia, le loro caratteristiche:

Rugantino

Iniziamo dal più famoso: Rugantino. Una delle maschere simbolo della romanità. Un personaggio nativo di Testaccio, il cui nome deriva da "ruganza" che vuol dire arrogante. E' infatti un giovane altezzoso, abile con parole e coltello, ma che in realtà ha un animo buono e sa farsi volere bene. La sua storia è una tragedia amorosa riproposta in tante rappresentazioni teatrali.

Nella tradizione romana, Rugantino è vestito in due modi, o da sgherro, con un vestito rosso e un cappello a due punte, oppure da popolano, con calzoncini consumati, fascia alla vita, camicia con casacca e fazzoletto al collo.

Meo Patacca

Meo Patacca è l'altra maschera che, con Rugantino, rappresenta più di ogni altra la romanità nella Commedia dell'arte. Si tratta di un personaggio originario di Trastevere, un attaccabrighe che provoca tafferugli in maniera sempre simpatica. E' un tipo spavaldo, impertinente ma dal cuore buono.

Nella tradizione indossa una giacca di velluto, un panciotto allacciato di lato, ha una sciarpa colorata in vita nella quale nasconde un pignale. Ha il fazzoletto legato al collo, un berretto portato all'indietro in testa o una retina. Indossa pantaloni sono stretti al ginocchio e scarpe con fibbie di acciaio. Spesso è raffigurato mentre beve un fiasco di vino.

Cassandrino

Cassandrino è una maschera del carnevale romano meno nota. Cassandrino è un uomo di origine nobile, un padre di famiglia che con il tempo diventa borghese e si lascia ingannare dalle figlie e dalle donne. E' un personaggio legato alle lamentele del popolo di Roma contro i papi. La maschera è caratterizzata da voce nasale, indossa copricapo a tricorno, una parrucca incipriata, una giubba a coda di rondine, un pantalone chiaro e delle scarpe con fibbia.

Don Pasquale

Don Pasquale de’ Bisognosi, è il nome di un'altra maschera romana. Non è un sacerdote, ma un uomo ricco che ama vestire bene. La sua vita è costellata di beffe. Nella tradizione indossa una veste ricca e palandrana, una parrucca grigia incipriata, le brache fino al ginocchio, le scarpe lucide con fibbia.

Generale La Rocca

Il Generale La Rocca è un'altra maschera romana, uno stracciarolo che vende oggetti usati a Campo de' Fiori. Se ne andava in giro per Roma sul suo asino, ricevendo ortaggi marci lanciatigli dai cittadini. Sulla divisa del Generale ci sono medaglie e decorazioni ricavate da tappi di bottiglie e fondi di lattine di conserve.

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