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Cultura

Manifesti "Fintissimi" alle fermate dell'Atac: "Non è vandalismo, è riorganizzazione degli spazi pubblici"

Numerose le azioni in città. I manifesti apparsi soprattutto alle fermate dell'Atac. Ecco di cosa si tratta

"La pubblicità ti scureggia in testa. E' una forma di inquinamento visivo e psicologico". E' questa una delle frasi che contraddistinguono un manifesto giallo che da qualche giorno ha invaso la città. Un manifesto antipubblicitario che accompagna una serie di affissioni rivisitate da vari street artist, tra cui Hogre. 

Numerose le firme dietro ai manifesti di "Fintissimi", "Cold", "Macedonia", "Dolce Gas". L'azione ha interessato diverse zone, soprattutto in zona est. Centocelle il primo quartiere "infettato". Da qui, durante Crack, il festival del fumetto che si è tenuto al Forte Prenestino, è partita l'iniziativa. Qui, alle fermate dell'autobus, sono comparse le pubblicità modificate affiancate dai manifesti gialli. 

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Un vademecum antipubblicitario che si articolo in 4 punti. Il secondo: "Rimuovere/sostituire/deturpare la pubblicità non è vandalismo. E' riorganizzare lo spazio pubblico. Un azione difendibile sia moralmente che legalmente". E ancora: "Il paesaggio è un bene di dominio pubblico, è patrimonio collettivo. Appartiene a tutti, quindi nessuno dovrebbe privatizzarlo e capitalizzarlo". E infine: "La pubblicità può e dovrebbe essere bandita". 
 

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