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Cultura

Chi è Lorena Cesarini, giovane attrice romana che ha portato il tema del razzismo all'Ariston

Co-conduttrice della seconda serata di Festival, scopriamo tutto sulla 34enne nata a Dakar e cresciuta a Roma

Dopo Ornella Muti che ha disatteso le aspettative del publblico nella prima serata del Festival di Sanremo, un'altra romana è stata al fianco di Amadeus nella seconda serata di kermesse. Lei è Lorena Cesarini, attrice, classe 1987, nata a Dakar e cresciuta a Roma che sul palco ha portato tutta la sua emotività, il suo entusiasmo e un tema forte come quello del razzismo. 

"Sono la prima nera a condurre da questo palco. Sono una romana de Roma", ha esordito la giovane attrice. Con un abito lungo incantevole e un sorriso smagliante, Lorena Cesarini ha debuttato sul palco dell'Ariston con un monologo a tratti interrotto dall'emozione, ma ancora più autentico proprio per questo.

Il monologo di Lorena Cesarini

"Sono nata a Dakar e sono cresciuta a Roma, ho una laurea in Storia contemporanea, ho studiato anche recitazione. Sono un'attrice. Direi una vita abbastanza tranquilla come tante ragazze italiane, poi succede che Amadeus rivela al Tg1 il nome delle partner di quest'anno, e annuncia una certa Lorena Cesarini e infatti eccomi qua", inizia l'attrice. "Succede, però - prosegue - che dopo quest'annuncio scopro anche che non sono solo una ragazza italiana, io sono nera. Finora all'università, sul tram nessuno aveva mai sentito l'urgenza di dirmelo invece appena Ama ha detto questo hanno sentito l'esigenza di dirmelo. Forse per alcuni il mio colore della pelle è un problema".

Così la Cesarini ha letto alcune frasi che sono state scritte sui social: "Non se lo merita, l'hanno chiamata lì perché è nera!"; "Ecco è arrivata l'extra comunitaria"; "L'avranno chiamata per lavare le scale".

"Prima ci sono rimasta male perché non ero abituata, poi mi sono arrabbiata perché è il mio carattere, ma mi è rimasta dentro una domanda: 'Perché?', Perché alcuni sentono la necessità di pubblicare certi post? Perché c'è chi si indigna?, Perché c'è qualcuno che ha un problema con il mio colore della pelle?. Non sono qui per dare una risposta, ma io quando non ho una risposta mi informo da chi ne sa più di me".

Così Lorena Cesarini ha preso in mano il libro "Il razzismo spiegato a mia figlia", scritto da Tahar Ben Jelloun, scrittore franco-marocchino e con commozione ne ha letto alcune righe.

"Inizia con la figlia che fa al padre una domanda: 'Babbo: che cos’è il razzismo?' E lui risponde: 'È un comportamento distribuito in tutte le società tanto da diventare, ahimè, banale. Consiste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre'. Allora la figlia: 'Quindi anche io potrei essere razzista, se è così diffuso?'. E lui: 'No, un bambino non nasce con il razzismo nella testa, tutto dipende dall’educazione: a scuola e a casa. Il razzismo crede che lo straniero appartenga ad una razza inferiore ma ha completamente torto. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, esiste un solo genere umano nel quale ci sono uomini, donne, persone di colore, di alta statura, o bassi, con attitudini differenti e varie. Tutti gli uomini e le donne del pianete hanno nelle vene sangue della stessa tinta, indipendentemente dal colore della pelle, perché un uomo è uguale a un uomo'.
 A questo punto Mèrième fa un’ultima domanda: 'Babbo, ma i razzisti possono guarire’? E lui: 'Ma tu pensi che il razzismo sia una malattia?'. 'Sì, perché non è normale che un uomo disprezzi un altro uomo per il colore della pelle'. Ed ecco la risposta del papà: 'La guarigione dipende da loro, se uno si pone delle domande, se dice: 'Può darsi che io abbia torto di pensare come penso'. Perché quando uno riesce ad uscire dalle proprie convinzioni va verso la libertà".

Poi la giovane co-conduttrice di Amadeus ha concluso senza riuscire a trattenere le lacrime: "È fondamentale chiedersi perché per andare verso la libertà. Libertà da etichette, da frasi prestabilite, dagli insulti. E io mi auguro come Mèrième, protagonista di questo libro, di non perdere mai questa curiosità perché è quello che mi rende libera, e che mi renderebbe più matura".

Chi è Lorena Cesarini

34anni. Nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano (che ha perso molto presto) e cresciuta a Roma. E' laureata in Storia Contemporanea e ha continuato la carriera universitaria all’Archivio Centrale dello Stato. Prima di intraprendere la carriera attoriale ha fatto la cameriera in un pub, per mantenersi agli studi. Per un periodo pensava ad una carriera da professoressa universitaria oppure di proseguire gli studi in relazioni universitarie. Poi una talent scout della Fandango l'ha vista per strada e le ha proposto un casting per il film "Arance e Martello" e da lì la sua vita è cambiata, fino a portarla a Sanremo.

Il debutto fu proprio nel 2013 con il suddetto film diretto da Diego Bianchi, ma il suo volto è divenuto più familiare nella serie Suburra: Lorena Cesarini ha interpretato Isabel, la prostituta che ha fatto innamorare Aureliano (Alessandro Borghi). Nel suo curriculum ci sono anche "Il Professor Cenerentolo", film di Leonardo Pieraccioni , "E' per il tuo bene" di Rolando Ravello (con Marco Giallini e Matilde Gioli) e la partecipazione in un episodio della serie tv "I bastardi di Pizzofalcone".

Poi quella telefonata arrivata il 1 gennaio 2022. Dall'altra parte del telefono c'è Amadeus che le annuncia che sarà una delle "donne del Festival". Ci arriva in punta di piedi, tra emozione e imbarazzo, per poi tirare fuori tutta la sua grinta in quel monologo sul razzismo che ha lasciato il segno nel secondo giorno di Sanremo 72.

Curiosità su Lorena Cesarini

"Romana de Roma", come si è definita, e anche romanista. Lorena Cesarini tifa Roma e in un’intervista a F ha dichiarato: "Chi inviterei a cena? Francesco Totti, è il mio capitano". L'attrice ama il ballo e il surf. Su Instagram dice di pensare troppo. Oltre ad essere un'attrice, Lorena Cesarini è anche modella. Bella, intelligente, colta. Con molte probabilità il Festival di Sanremo le porterà solo fortuna. 

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