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"Il Canaro-Magliana 1988: storia di una vendetta", il libro che cerca la verità oltre il film

L'autore Luca Moretti, dopo sei anni di ricerche, ha ricostruito la vicenda partendo dal memoriale di Pietro De Negri

Sei anni di raccolta documentale per raccontare una storia di "vendetta" molto nota e tornata ultimamente di grande attualità.

Luca Moretti è l'autore de “Il Canaro - Magliana 1988: storia di una vendetta” (edizioni Red Star Press), un libro di cui si sta parlando molto fin dai primi giorni dalla pubblicazione, coincidente con l'uscita del film “Dogman” di Matteo Garrone.

Però la tanto elogiata pellicola non ha ispirato lo scrittore perché, precisa Moretti: "lui (Garrone) aveva già una storia tutta sua". I due si sono anche incontrati, ma solo per confrontarsi sulla vicenda.

Parla l’autore: “Sono partito dal memoriale del Canaro alla ricerca della verità”

“Lavoro a questo romanzo dal 2012 - ha raccontato Moretti all'agenzia Dire - Mi affascinava molto la storia della vendetta, il tempo e il luogo dove si era consumata. Sei anni fa ho raccolto il materiale e ho cominciato a scrivere. Il problema più grande era riuscire a raccontare una realtà che fosse quantomeno credibile".

Il “Canaro” Pietro De Negri, spiega l'autore, "ha raccontato la sua verità. Sono passati tanti anni, è difficile raccontare senza usare il memoriale scritto dall'omicida, che spiega in maniera realistica tutto quanto avvenuto in bottega". C’è un però: Sappiamo che la verità non è proprio quella del memoriale, ce lo dicono le carte, i medici che si sono occupati del caso".

Da qui, la scelta del metodo: "Sono partito da quelle 10 pagine di memorie e sono andato ad indagare attraverso una lunghissima ricerca documentale. Per sei anni mi sono barcamenato alla ricerca di una modalità che mi permettesse di raccontare la verità".

In queste ore sta anche montando la rabbia della mamma dell'ex pugile Giancarlo Ricci, la vittima del Canaro, che si è scagliata soprattutto contro il film per come il figlio viene rappresentato: "Quella donna, che nel libro chiamo “madre tortura”, è una delle protagoniste dimenticate della storia. Questa sua forza, risvegliata dal film, è la stessa che produsse nel 1988 nei quotidiani. Lei non è mai stata soddisfatta di come si erano chiuse le indagini".

La tragica vicenda in breve

Il 20 febbraio 1988 in una discarica a due passi da via della Magliana, a Roma, venne trovato un corpo carbonizzato e mutilato. Era quello di un ex pugile di 27 anni, Giancarlo Ricci, e per il suo assassinio fu condannato un toelettatore di cani, Pietro De Negri, detto “Er Canaro”.

De Negri era stato complice di Ricci in una rapina, ma al tempo stesso era divenuto vittima delle sue prepotenze e dei suoi soprusi. Secondo la versione dello stesso “Canaro” l'uomo fu attirato nel negozio di toeletta, torturato e ucciso. Ma la ricostruzione fu smentita dall'autopsia, secondo cui fu invece prima ucciso e poi torturato. Fin dal primo giorno di carcere il Canaro della Magliana iniziò a scrivere un memoriale di una decina di pagine.

E proprio quel memoriale è stato il punto di partenza di Moretti, che lo ha sviluppato e completato attraverso le sue ricerche.

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