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Cultura Via Fratelli Bandiera

Le grandi catacombe ebraiche sotto Monteverde

Mostrate in tour su Zoom dall’associazione Roma Nascosta, sono un cimitero sotterraneo ebraico in larga parte inesplorato. Le immagini

Il quartiere Monteverde è una fucina di sorprese: uno spazio collinare, in parte al confine in parte appena al di fuori della Roma storica, dove cercando bene si trovano testimonianze archeologiche imponenti. Poco distanti dalle Catacombe di San Pancrazio, per la precisione sotto al curvone di quella che oggi è via dei Fratelli Bandiera, vi sono delle imponenti catacombe ebraiche, uno dei sei villaggi sepolcrali della comunità giudaica a Roma. Gli altri sono a Villa Torlonia, a Villa Randanini, a Vigna Cimarra e a via Labicana. E’ stata l’associazione Roma Nascosta a proporre agli appassionati un virtual tour di questo inedito scorcio di Roma, messo a disposizione dei tanti collegati in diretta streaming per proporre spazi di cultura nonostante le prescrizioni della zona rossa.

“Il quartiere Monteverde”, ha spiegato l’archeologo Leonardo Farneti, la guida incaricata dall’associazione, “vede un insediamento ebraico probabilmente già dal I secolo aC. Commercianti, marinai e trafficanti si insediano presso le zone dove esercitano i loro commerci, accanto a Porta Portese, presso gli approdi del fiume. Cesare Augusto concesse a queste popolazioni grandi favori in cambio di appoggi politici”, ha spiegato. Le catacombe ebraiche di Monteverde sono dunque il luogo di sepoltura di queste comunità; si tratta di un enorme complesso che ad oggi è accessibile solo da appassionati speleologi: rinvenuto quasi per caso nel 1602 da Antonio Bosio, se ne parla nel suo “Roma Subterranea” del 1632 e già nel 1700 se ne parla come di un sito “in cattive condizioni”.

Si tratta di una vera e propria città sotterranea, in larga parte inesplorata; un susseguirsi non lineare di loculi con gallerie che si dipanano in diverse direzioni. Durante la visita sono state mostrate alcune iscrizioni tombali per lo più in greco (la lingua della koiné largamente usata nel Mediterraneo anche ai tempi di quegl insediamenti) che mostravano l’area sepolcrale probabilmente di un piccolo futuro responsabile di una sinagoga, di una donna sessantenne e di un figlio, forse illegittimo, accanto a mappe e altre risultanze di questo importante e sconosciuto sito. 

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