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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Le 10 cupole più belle delle chiese di Roma

Una tradizione iniziata dai Romani e che attraverso i secoli ha fatto il giro del mondo e sperimentato le più diverse culture

Roma, a qualunque ora la si guardi, offre ai suoi cittadini e ai turisti un panorama mozzafiato. Girando per la Capitale il profumo di storia che si respira tra i suoi vicoli è preponderante. Chiese, monumenti, piazze, ville, raccontano le contraddizioni di una città in continua evoluzione e che vanta un mix di architetture e di stili come nessun’altra città del mondo.

Ma come appare la Città Eterna a chi la osserva dall’alto? Appare un tappeto di più di 900 chiese, alcune delle quali caratterizzate dalle loro meravigliose cupole; 51 in tutta Roma.

Proprio le cupole hanno incantato viaggiatori e letterati, ma anche molti poeti autoctoni tra i quali ricordiamo il poeta romano Mario Dell’Arco, classe 1905, che proprio alla cupola dedicò dei versi:

La cuppola è un pallone
ancorato sul tetto
chi è che l'ha gonfiato? L'architetto
e lo fa seccardino o burraccione
seconno er fiato che se trova in petto.

Abbotta le ganasse Borromini
soffia - e sorteno tanti cuppolini.
Ce mette drento 'n'ala de pormone
Michelangelo - e nasce er cuppolone
.

La tradizione di costruire cupole ebbe inizio grazie ai Romani e venne acquisita dagli Arabi, come possiamo ancora ammirare nelle cupole delle chiese ortodosse. Dopo l’anno Mille cominciò in tutta Europa una vera e propria gara per costruire cupole sempre più grandi. Il limite stava però nel realizzare delle impalcature di legno che sorreggessero l’intera struttura prima dell’inserimento della chiave di volta (la pietra che chiude la cupola e la sostiene).

La soluzione venne portata da Brunelleschi: la doppia cupola, ovvero una cupola sopra l’altra che permettesse di sostenere quella superiore. Riuscì così a realizzare una cupola di dimensioni enormi.

Vogliamo rendere omaggio a questo straordinario gioiello architettonico citando 10 tra le più belle cupole di Roma.

Sant'Ivo alla Sapienza, Roma © Fb78

PANTHEON: Con oltre 43 metri di diametro e quasi 22 metri di altezza, è ancora oggi una delle più grandi cupole del mondo. Ha una simmetria perfetta poiché realizzata in un’unica gettata e ha un peso di oltre 5 mila tonnellate. La sua particolarità è senz’altro l’oculo centrale dal quale incredibilmente non entra l’acqua e attraverso cui, subito dopo la messa della Pentecoste, la tradizione vuole che vengano lasciati cadere una pioggia di petali di rose.

SAN PIETRO IN VATICANO: Tra i più importanti simboli di Roma, “il cuppolone” fu progettato da Michelangelo e portato a termine da Giacomo dalla Porta e da Domenico Fontana. Ha un’altezza totale di 136 metri che la consacra come la più alta tra le cupole mai costruite fin’ora. La sua maestosità ha da sempre affascinato cantautori, registi e scrittori come Venditti, Fellini e D’Annunzio, tanto per citarne qualcuno.

SANT’IVO ALLA SAPIENZA: La magnifica costruzione della cupola la dobbiamo al genio di Borromini e fa da “coperchio” alla chiesa un tempo sede dell’antica Università di Roma. Al di sopra della base (detta tamburo) svetta la lanterna con la sua caratteristica forma a spirale terminante in una fiamma, sopra la quale, in ferro battuto, vi sono una sfera, la croce e la colomba dello Spirito Santo con il ramoscello d'ulivo nel becco. Senz’altro la più estrosa e riconoscibile.

SANT’AGNESE IN AGONE: Si dice che la Chiesta sia stata fondata sul luogo in cui, nel 304 d.C., fu martirizzata la giovane Agnese, colpevole di avere rifiutato il figlio del prefetto di Roma e quindi denunciata come cristiana. Il progetto iniziale venne modificato nel 1653 da Borromini che realizzò per la cupola un tamburo molto alto e una lanterna con finestre, affiancati da due campanili. Capolavoro del Barocco italiano.

Chiesa di San Gioacchino in Prati-2

CHIESA DEL GESÙ: Realizzata da Giacomo Della Porta, assieme alla facciata. La cupola, divisa in otto spicchi, poggia su un tamburo ottagonale caratterizzato da quattro riquadri murati e quattro grandi finestre che inondano di luce l’interno. Con i suoi 61 metri di altezza, si innalza al centro della crociera e riveste un importante ruolo simbolico grazie all’affresco interno, realizzato dal pittore Baciccia nella seconda metà del Seicento, raffigurante la Gloria del Paradiso e terminante nella lanterna con la rappresentazione della colomba dello Spirito Santo, che simboleggia la casa di Dio.

SANTA MARIA DI LORETO: Sull’edificio, opera di Antonio da Sangallo il Giovane e del Bramante, si erge un alto tamburo ottagonale in mattoni, con eleganti grandi finestre, che sostiene la cupola, leggermente arretrata e divisa da costoloni in otto spicchi a loro volta finestrati, e coronata da una grande lanterna, opera di Jacopo del Duca, soprannominata la "gabbia per grilli".

SANTI AMBROGIO E CARLO AL CORSO: Dedicata al patrono e all’arcivescovo di Milano, è la chiesa nazionale dei Lombardi. La cupola, realizzata nel 1678 da Pietro da Cortona, rappresenta un’opera magnifica e consigliamo di ammirarla in tutta la sua bellezza recandosi nella retrostante piazza Augusto Imperatore. Finestre rettangolari si alternano a coppie di colonne nel tamburo. La lanterna sorregge un globo su cui è istallata una croce.

SANTI LUCA E MARTINA: La chiesa è un capolavoro architettonico, una delle testimonianze di maggior rilievo del Barocco romano. Su di essa si erge una poderosa cupola realizzata da Pietro da Cortona nel 1664 – di cui all’interno troviamo la cappella sepolcrale – coronata da una lanterna decorata da volute e aperta in finestrelle rettangolari, detta il "gingillo".

SANTA MARIA IN CAMPITELLI: La chiesa venne riedificata da Alessandro VII sulle rovine di un'altra assai più antica per sciogliere il voto della città liberata dalla peste del 1659. La cupola, realizzata da Carlo Rainaldi tra il 1663 e il 1667, è realizzata con le tegole. Poggia su un basso tamburo cilindrico dalle finestre ellittiche e la calotta semisferica è divisa da costoloni in otto sezioni. Anche la struttura della lanterna barocca a volute è molto particolare.

SAN GIOACCHINO: La cupola, realizzata da Raffaele Inganni alla fine dl 1800, ha un'ossatura in ferro e una copertura esterna in alluminio ed è traforata da una serie di grandi stelle che illuminano in modo davvero suggestivo l'interno, sul quale è inoltre dipinto un cielo blu stellato con al centro la colomba dello Spirito Santo. La calotta è ornata all'esterno da una serie di angeli fusi in ferro e la lanterna sostiene una grande croce. Indubbiamente la più originale.

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