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#RadioRomane - La Sveglia dei Gladiatori, il programma che ogni giorno sveglia la Capitale

La rubrica di RomaToday sulle radio romane svela segreti e curiosità sul programma radiofonico di Dimensione Suono Roma. L'intervista al conduttore Ignazio Failla

Tiene compagnia ai romani tutte le mattina da anni. Dalle 6 alle 9 accompagna i lavoratori verso il posto di lavoro, provando ad allegerire il peso del traffico e delle problematiche capitoline con ironia, strappando una risata al professionista diretto in ufficio, alla mamma che accompagna il figlio a scuola, al corriere che dovrà attraversare la città intera per fare le sue consegne. E ' La Sveglia dei Gladiatori, programma radiofonico di Dimensione Suono Roma condotto da Ignazio Failla e Geppo, con l'inviata d'assalto Roberta Marchetti che ogni mattina visita i bar della Capitale con le sue Chiacchiere da bar. 

Un programma che, nel tempo, per i "gladiatori" è diventato un appuntamento imperdibile, una parentesi indispensabile per iniziare la giornata con il sorriso. Ne abbiamo parlato con il conduttore Ignazio Failla che ci ha svelato segreti e aneddoti sulla "sveglia" più famosa della Capitale.

Quanti anni sono che La Sveglia dei Gladiatori tiene compagnia al mattino ai romani? Tu e Geppo ci siete sempre stati?

Questo progetto pilota nasce esattamente il 30 ottobre 2017. Io facevo già quell'orario da solo, un po' come tutti gli altri colleghi ed era 'La sveglia del Failla', l'avevo ribattezzata così. Poi ad un certo punto arrivò la notizia che volevano affiancarmi Geppo che avevo conosciuto di sfuggita solo in un'occasione tre anni prima, poi con il suo arrivo in radio ci siamo conosciuti ufficialmente. Sì, io e Geppo ci siamo sempre stati, sin dagli inizi di questo esperimento sociale.

Tu e Geppo siete molto diversi, ma insieme funzionate perfettamente. Questa intesa c'è stata sin da subito o c'è voluto del tempo?

Ha funzionato subito. Abbiamo iniziato con due ruoli distinti e separati, io conducevo e lui si occupava della parte comica. Negli anni questa cosa si è un po' fusa, ovviamente il comico tra i due è lui, ma l'amalgama si è creato sin da subito. Hai presente quando si dice 'ci capiamo con gli occhi, senza bisogno di parlare?', ecco con lui è sempre stato così, in trasmissione e anche fuori. Devi sapere che noi ogni giorno, anche se non ha a che fare con il lavoro, ci videochiamiamo e facciamo gli stupidi su Whatsapp, ma tutti i giorni eh, non ne saltiamo uno (ride, ndr.). Non c'è finzione tra di noi, dopo tre anni continuiamo ad andare molto d'accordo.

Si può dire che, con La Sveglia dei Gladiatori, abbiate imparato a conoscere alla perfezione i romani. Ecco, com'è la loro sveglia? Quali sono le principali problematiche espresse dai gladiatori?

Le problematiche principali hanno a che fare sicuramente con il traffico, con la situazione delle strade, ma la cosa bella che ha il romano e che ho scoperto non essendo di Roma, è che trova sempre qualcosa su cui fare sarcasmo e ironia, chi in maniera più greve, chi in maniera più elegante, ma comunque la voglia che condividono i romani - almeno quelli che fanno la sveglia con noi - è di lamentarsi regalandoci e regalandosi un sorriso.

Facci un esempio.

Ad esempio ci sono quelli che ci dicono "sto in fila sulla Pontina da un'ora e mezza, mo ho fatto amicizia con quello della macchina accanto, sabato sera annamo a magnà insieme". A volte i romani devono affrontare delle traversate incredibili, c'è gente che abita a Tivoli e lavora a Pomezia, gente che fa Roma Nord-Roma Sud tutti i giorni, situazioni limite molto particolari. In tanti ci scelgono come ulteriore sveglia, salgono in macchina, accendono la radio e man mano che la trasmissione va avanti, tra una canzone e una fesseria nostra o raccontata dai gladiatori, trovano la chiave per affrontare quella mattina.

Come è cambiato nel tempo il rapporto tra voi e i romani? Il pubblico è cresciuto? Cosa è successo in questi tre anni de La Sveglia dei Gladiatori?

Io credo che si sia sparsa la voce, che la community dei Gladiatori sia cresciuta o che comunque si sia fidelizzata per bene. E' un po' come quando provi un prodotto che ti piace e, volente o nolente, finisci per diventare il testimonial non ufficiale di quel prodotto e ne parli alle persone che ti stanno intorno. Io credo che si sia creata questa sorta di bolla bella grande.

E il target di ascoltatori è cambiato secondo te negli anni?

Ogni tot tempo c'è una sorta di ricambio, lo vediamo con coloro che interagiscono con noi, ci sono persone nuove man mano che andiamo avanti negli anni. Abbiamo dunque uno zoccolo duro che è quello iniziale, più tutte queste persone che comunque a loro modo partecipano e che te lo fanno sapere ed è questa la cosa più bella. Da conduttore della trasmissione mi sono molto affezionato a loro.

C'è qualche aneddoto, qualcosa di particolarmente divertente che è successo in questi anni e che non dimenticherai più?

Sì, non dimenticherò mai un episodio. Era stata una puntata particolarmente allegra e sai quando ridi tanto che, ad un certo punto, ti fa male la milza? Bene, io la milza l'ho chiamata imene. Quindi ho detto in onda che mi faceva male l'imene, indicando però la milza e menomale che c'è un video che lo testimonia (ride, ndr), da lì poi una presa  in giro incredibile da parte di Geppo e io dalle risate non riuscivo più ad andare avanti nella trasmissione, ci sono 40 secondi di video in cui io rido senza fiato. Quella non la dimenticherò mai e poi ci pensano anche i miei colleghi a ricordarmelo.

Con il Covid, la gente è uscita meno di casa - soprattutto durante il lockdown - molti romani sono in smartworking, è cambiato proprio il ritmo della città. Voi avete riscontrato un cambiamento nei vostri ascoltatori? 

Posso prendere da esempio una nostra fedelissima ascoltatrice che mandava messaggi tutti i giorni che, l'altro giorno - dopo circa un anno - ci ha mandato un messaggio in cui ci spiegava che lei essendo a casa in smartworking, non avendo più quel tempo di preparazione e di uscita in macchina, aveva rallentato nell'ascolto, però gli eravamo mancati tantissimo e, allora, siccome quel giorno era in macchina, ce lo ha fatto sapere. Sicuramente c'è stato un cambiamento soprattutto nella prima parte del lockdown, poi man mano che la situazione è migliorata, con la possibilità di uscire di nuovo, con le zone, i colori, che tra l'altro sono diventati motivo di canzoni e divertimento, le persone hanno pian piano ripreso le loro abitudini e tra queste abitudini ci siamo anche noi.

A proposito di zone, il passaggio da un colore all'altro ha comportato alcuni cambiamenti nella trasmissione. Penso ad esempio alle "Chiacchiere da bar" di Roberta Marchetti, inviata de La Sveglia dei Gladiatori, che è diventato "Chiacchiere al citofono" e "Chiacchiere da circolo" nel momento in cui i bar erano chiusi. Avete fatto di necessità virtù in tempi brevissimi...

Io credo che questo sia il periodo dell'ingegno, non potendo applicarci in altro, bisogna stimolare il cervello, è per questo che, nel momento in cui chiudono i bar tu devi trovare una soluzione che non sia troppo diversa da quello che è lo spirito del programma. A noi piace il contatto con le persone e il polso dei romani, che poi sia al bar, al citofono o al circolo sportivo cambia poco. In questo sono coadiuvato da una squadra smart tanto quanto l'idea che ti è venuta, che magari inizialmente pare campata in aria.

Qual è la responsabilità, in particolare in questo periodo, di condurre la trasmissione che sveglia i romani?

E' di farli svegliare bene (ride, ndr). Di essere dei compagni di viaggio, questa è la cosa che ci piace di più essere, degli amici virtuali con cui confidarti e sfogarti. Un giorno ci è arrivato un messaggio vocale di una persona, che ovviamente non si è firmata, che diceva 'Aho, io oggi me vedo co l'amante', questo era il messaggio, punto. Da lì si è scatenato un putiferio di reazioni dai gladiatori e anche da parte nostra. Lui ha collaborato, noi ci abbiamo messo il nostro.

La Sveglia dei Gladiatori ha novità per il futuro?

Sì, ci sono dei progetti ancora in fase embrionale. Ti dico cosa non cambierà: io, Geppo e Roberta saremo lì, i Gladiatori mi auguro pure, la radio sarà sempre la stessa e avremo un implemento di rubriche sempre più territoriali che faranno, sono sicuro, molto piacere ai gladiatori perché, vuoi o non vuoi, quando tu vai verso il lavoro e scopri perché si dice 'Sto a sbroccà', o magari l'hai sempre detto ma non sai il vero significato è comunque un valore aggiunto. Stiamo lavorando su questo ambito, non solo di parole romanesche, ma di cose che hanno a che fare con i romani e che magari ignoriamo pur vivendo tutti i giorni questa città.

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