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Cultura

La Roma di Gianfranco D'Angelo, dagli esordi al Puff e al Bagaglino all'amato quartiere di Don Bosco

D'Angelo amava Roma ed era legatissimo al suo quartiere di Roma sud

Sì, Gianfranco D'Angelo era romano, molto romano. Affermatosi all'alba della tv commerciale, diventato icona di Drive In e primo conduttore con Ezio Greggio di Striscia la Notizia, nell'immaginario di tanti veniva identificato come milanese. Chi lo conosceva bene però sa quanto amava Roma e quanto fosse legato a questa città dove viveva e dove aveva mosso i primi passi. 

I primi lavoretti

E dire che aveva iniziato con piccoli lavoretti, lontanissimi dal dorato mondo dello spettacolo. A 15 anni (erano i primi anni 50), durante gli studi, vendeva giornali alla stazione Termini. Due anni dopo aiuta uno zio in un cantiere, facendo il muratore. Quindi diventa impiegato della SIP, dove ha lavorato nel commerciale prima e nel recupero crediti poi. Erano gli anni in cui, uscito dall'adolescenza e giovinezza dell'Esquilino, iniziava a sognare il mondo dello spettacolo.

I suoi quartieri

All'Esquilino D'Angelo è nato (nel 1936) e cresciuto durante il periodo della seconda guerra mondiale. Piazza Vittorio era la sua casa e nei giardini giocava, trovando riparo in bunker antiaereo quando scattava l'allarme bombardamenti. Sempre a piazza Vittorio i primi film visti e il primo contatto con quello che diventerà il suo mondo.

Esquilino, piazza Dante, Colle Oppio i luoghi della sua infanzia raccontata in più di un'intervista. Quindi il trasferimento sulla Tuscolana: D'Angelo ha raccontato di aver cambiato diverse case, passando dal Quadraro a piazza san Giovanni Bosco, fino a trovare sistemazione definitiva nei pressi del Parco degli Acquedotti, all'Appio Claudio, dove amava correre. 

I debutti

Roma città dei suoi debutti. D'Angelo racconta dei suoi sogni di artista. Con degli amici mette su un gruppo comico, lanciandosi in attività di Cabaret a Trastevere. Un gruppo, Il Cordino, che faceva base in via Gaetano Sacchi. Pieni di entusiamo, ma senza testi. Per questo la decisione di rivolgersi a Maurizio Costanzo che D'Angelo considera una sorta di pigmalione.

Prima di approdare alle sexy commedie all'Italia con Renzo Montagnani e Alvaro Vitali, era stato chiamato da Lando Fiorini al Puff. Quindi, due anni dopo, - siamo al 1972 - il passaggio a teatro con Garinei e Giovannini. Quindi il Bagaglino, dove lavora con Pippo Franco, Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Oreste Lionello. Un trampolino di lancio verso il Cinema prima e la tv poi. Tv che segna il trasferimento (lavorativo) a Milano dove troverà la fortuna con le tv di Silvio Berlusconi, diventandone icona con Drive in e Striscia la notizia. Qui matureranno i tormentoni "Has fidanken" e le parodie di Sandra Mila e Raffaella Carrà, fino al Tenerone. 

Il legame con Roma dopo i successi a Milano

Successo che lo porta nell'immaginario di tanti lontano da Roma. La realtà però è diversa. A Roma D'Angelo rimane legato perché "i romani hanno il cuore grande e aperto". Roma Sud per la precisione perché a differenza di tanti vip non sceglie di traslocare al Nord, fosse anche quello del Fleming, di Prati o Vigna Clara. Rimane piantato ai "bordi di periferia" dove non era raro vederlo nella sua pasticceria preferita di via Tito Labieno o nel ristorante del Quadraro. D'Angelo raccontava anche delle sue amate passeggiate all'Aventino e nella zona di Valle Murcia o del Pincio, di cui amava il silenzio che raccontava, negli ultimi anni, con grande nostalgia. 
 

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