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Cultura

La Roma di Carolina Rey

Conduttrice, attrice e anche cantante, come ha dimostrato nell'ultima edizione di 'Tale e Quale Show'. Roma è la città in cui è nata e cresciuta. L'intervista a Carolina Rey nel primo appuntamento con la Roma di...

Le nuove generazioni la ricordano su Rai Gulp, dove ha condotto diversi programmi per ragazzi nel 2014 e 2015. Una moderna Sonia Ceriola - star di Super 3 - che presto però si è fatta conoscere anche dal pubblico più adulto grazie a ruoli in film e fiction, come 'Un medico in famiglia' o 'Sconnessi' (candidato nel 2018 ai Nastri d'argento), e numerose partecipazioni televisive, negli ultimi anni, come opinionista e inviata. Il grande successo è arrivato lo scorso autunno con 'Tale e Quale Show', su Rai Uno, quando la poliedrica Carolina Rey - trent'anni compiuti da poco - si è fatta apprezzare anche come interprete. Un'artista a tutto tondo, nata e cresciuta a Roma, dove vive con il compagno Roberto Cipullo e il figlio Filippo, di due anni.

L'infanzia a San Giovanni, gli anni del liceo a Ponte Milvio "quando ancora non c'era la movida e iniziavano ad attaccare i primi lucchetti dopo il film di Moccia", si sente una perfetta "figlia di questa città". Amante del buon cibo, preferisce andare al ristorante che cucinare. Il suo preferito? "Dante, in Prati. Un ritrovo di artisti, più di una volta ho incontrato anche Gigi Proietti". La colazione, invece, al bar vicino casa a via di Vigna Stelluti. Unico rimorso il primo bacio in città: "Altro che panorama romantico, al parchetto della scuola in via della Farnesina" racconta a Roma Today, fra tanti altri ricordi.

Sei stata tra i protagonisti più apprezzati dell'ultima edizione di 'Tale e Quale Show'. Che esperienza è stata?
"E' stata una delle esperienze più incredibili che abbia mai fatto nella mia vita, anche perché la sognavo da anni e non sempre capita che i sogni si realizzino. A me invece è successo, per cui l'ho vissuta con entusiasmo, un pizzico di incredulità ma fortunatamente anche la mente lucida che mi hanno regalato questi anni di lavoro e di gavetta. Probabilmente se ci fossi arrivata prima non l'avrei vissuta e sfruttata a pieno come mi sento di aver fatto. Avevo paura di non giocarmela bene, invece sono molto soddisfatta di come è andata".

Non ti aspettavi di arrivare fino in fondo?
"Prima della prima puntata dicevo 'mi basta arrivare nona', giusto per non essere ultima. Invece sono arrivata seconda tra le donne, ho fatto il torneo dei campioni. E' stato un viaggio bello e inaspettatamente lungo, è durato un mese in più rispetto a quanto pensassi".

E hai dimostrato che oltre ad essere una brava conduttrice canti anche bene e non te la cavi affatto male nemmeno con le imitazioni. C'è qualche artista romana che avresti voluto interpretare?
"Mio padre mi ha sempre detto di proporre Gabriella Ferri, ma non c'è stata occasione. Oggi ti dico che mi sarebbe piaciuto. Non avevo grandi desideri di interpretare qualche personaggio in particolare, forse Noemi, anche lei romana".

E' la tua cantante preferita?
"No. E' molto brava, ma la mia cantante preferita è Arisa. La amo follemente, ha una fragilità meravigliosa ed è un'artista generosa che non nasconde il suo modo di essere. Lei l'ho interpretata a Tale e Quale e credo sia quella in cui ho messo più cuore".

Parliamo di Roma, la tua città. In quale quartiere sei cresciuta?
"Da bambina stavo a San Giovanni con la mia mamma, poi ci siamo trasferite a Roma norde (ride, ndr). Per questo mi sento proprio figlia della città, perché ho vissuto l'infanzia a Roma sud e l'adolescenza a Roma nord, dove vivo anche oggi con mio figlio Filippo e Roberto, il mio compagno".

Ora dove abiti?
"A Corso Francia".

Nel sangue quindi c'è più Roma nord?
"Nel sangue c'è il cuore di Roma. Nata da una parte e cresciuta da un'altra, ho vissuto più realtà. Amo follemente questa città e non la cambierei per niente al mondo. Mi sento molto fortunata e privilegiata ad essere nata qui. Mi ricordo che per andare al liceo passavo tutti i giorni per Corso Francia e mi meravigliavo della vista e della bellezza che c'è da lassù, con il Tevere sotto, in lontananza Ponte Milvio. Davvero ringrazi il Padre eterno di averti donato questa meraviglia".

Che liceo frequentavi?
"Il Lucrezio Caro, al Villaggio Olimpico. Ho fatto il classico".

E quando non ci andavi?
"Andavo a Ponte Milvio con le amiche. Adesso è diventato un punto di ritrovo per ragazzi e non lo frequento più, avendo scavallato dall'altra parte, però quando ero ragazzina io non era così popolare. Era conosciuto per il film di Moccia, iniziavano a mettere i primi lucchetti ed era diventato un luogo romantico, però non c'era la movida che c'è adesso, anzi, che c'era prima del Covid. Andavamo a fare colazione lì e ci mettevamo a chiacchierare sulle panchine del ponte".

Restiamo in età adolescenziale. Il primo bacio davanti a quale panorama?
"Nessun panorama. Il mio primo bacio è stato uno dei più tristi della storia dei primi baci. Vivi nella città più romantica del mondo, ti innamori e il primo bacio dove lo dai? Nel parchetto della scuola media, a via della Farnesina. Una cosa tristissima".

Dalle tue storie Instagram non è un segreto che ti piace mangiare, meno cucinare. Qual è il tuo ristorante del cuore?
"Mi piace tantissimo un'osteria storica, in Prati, che è Dante. Amo andare lì dopo teatro, anche se ora purtroppo bisogna parlare al passato. Dopo aver visto uno spettacolo ci vado spesso. E' sempre frequentata da artisti, diverse volte ci ho incontrato anche Gigi Proietti, Montesano, è un vero e proprio ritrovo dopo gli spettacoli e mi ha sempre affascinato questo concetto. Poi la cucina è fantastica, tradizionale romana".

Il tuo piatto preferito?
"Adoro gli involtini alla romana, ma anche la carbonara".

Colazione, invece, a casa o al bar?
"Doppia. A casa appena svegli e il secondo round al bar. Mio figlio Filippo è fan delle colazioni al bar, non l'ho mai visto così tanto entusiasta davanti a nessun'altra proposta, neanche se gli vendo dei cartoni animati urla così. Andiamo sempre da Ricci, a via di Vigna Stelluti, proprio dietro casa. Io amo la vita di quartiere, girare a piedi, conoscere i proprietari dei negozi, parlarci. Cose che si fanno più in un paese che in una grande città".

Squadra del cuore? Roma o Lazio?
"Roma Roma Romaaaaaaa ... core de sta città"

Sempre sbirciando sui social, si vede che come puoi scappi al mare. Il cuore batte per Fregene...
"Amo Fregene. La privazione più grande in questo periodo di chiusura, per me, è quella di non poter vedere il mare. Ho un rapporto col mare molto intenso, mi mette una pace e una serenità inspiegabile. Vado sempre nello stesso stabilimento, La Nave, e ordino sempre le stesse cose. Bruschettine con le vongole, pesce al sale e verdure al forno".

E Ostia?
"A Ostia ho un pezzo di cuore perché i miei 18 anni li ho festeggiati allo Shilling, uno stabilimento storico. E' più lontana rispetto a dove abito a non la frequento, però ho questo ricordo bellissimo".

Per lavoro, invece, sei spesso a Milano. Qual è la differenza più grande tra le due città?
"Milano secondo me si sta evolvendo più velocemente, è un po' più all'avanguardia, è una città più internazionale. Mi piace moltissimo, ma quando prendo il treno per tornare a casa sono contenta. Che la cosa più bella di Milano è il treno per Roma lo dicono tutti i romani. Lo devo dire per bandiera".  

Il ricordo più bello della tua città?
"Da bambina, a piazza Navona, quando mia mamma mi portava a vedere le bancarelle della Befana. Mi ricordo la passeggiata al mercato di Natale, con tutti quei giochi, i dolci. Sicuramente è tra i miei ricordi più belli di sempre".

La tua giornata perfetta a Roma?
"Caffè da Ciampini a piazza in Lucina, passeggiata a via del Corso e shopping nei negozi, prevalentemente da Zara. Il mio must".

Roma in una parola?
"Amore" 

La Roma di... è la rubrica settimanale con cui RomaToday vuole fotografare il rapporto di personaggi famosi con la città eterna. Roma ti segna anche se non sei romano e non solo per la sua bellezza da cartolina. L'appartenenza ad un quartiere, il rapporto con i suoi punti strategici e i personaggi, i luoghi del cuore: questo e tanto altro chiederemo ai personaggi che incroceremo nel nostro percorso. 

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