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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

La facciata della Basilica dei SS. Apostoli

La Basilica dei Santi Apostoli, di epoca antichissima, ha subito innumerevoli rimaneggiamenti. È stata anche riedificata e papa Sisto IV fece aggiungere l’imponente porticato sulla piazza, il cui attico è oggi adornato da tredici statue che rappresentano Gesù e gli Apostoli. Sul piedistallo di ogni statua è incisa una lettera e l’insieme dei caratteri forma un gruppo abbastanza curioso, se si considera che non riproduce le abbreviazioni tradizionali reperibili sui monumenti antichi e che le singole lettere sembrano non avere alcun nesso con il santo sovrastante.

In realtà, questa successione di caratteri (F.L.D.L.C.S.O.T.C.E.C.V.B.) rappresenta un elogio al cardinale Lorenzo Brancati di Lauria, tutore del Monastero dei Santi Apostoli, che aveva fatto dono di queste sculture. Molto vicino a papa Alessandro VII, questo teologo, consigliere della “Congregazione della visita apostolica”, fu bibliotecario presso la Biblioteca Vaticana e come tale commissionò la realizzazione delle statue e le pagò. Anche se il suo dono era probabilmente disinteressato, egli desiderava comunque essere ricordato dai posteri e immaginò quindi questo piccolo rebus per evitare di urtare la sensibilità del pontefice con un’iscrizione troppo visibile ed autocelebrante. Ecco la versione per esteso: Frater Laurentius De Laureolo Consultor Sancti Officii Theologus Cardinalis Episcopus Custos Vaticanae Bibliothecae, vale a dire: Fratello Lorenzo de Laureolo, consigliere del Sant’Uffizio, teologo, cardinale, vescovo, bibliotecario della biblioteca del Vaticano.

Dalla guida “Roma insolita e segreta” di Ginevra Lovatelli, Adriano Morabito e Marco Gradozzi, edita da Jonglez (www.edizionijonglez.com), disponibile in tutte le librerie d’Italia e nei negozi online.

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