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Cultura

Globe Theatre presenta il suo archivio su Zoom. Proietti: "Pronti a ripartire già da domani. Ma come?"

In piena quarantena il Silvano Toti Globe Theatre presenta il suo archivio: 17 anni di materiale, spettacoli, bozzetti consultabili da oggi presso il Centro Multimediale del Dipartimento di Lingue Letterature e culture straniere dell'Università Roma Tre

Una conferenza stampa assolutamente fuori dal comune quella attraverso cui, lo scorso 16 aprile, il Silvano Toti Globe Theatre ha presentato il suo archivio. Un lavoro complesso, fatto di centinaia di video, foto, copioni, bozzetti, dati statistici del pubblico, studi critici, note di regia e rassegne stampa per documentare il dietro le quinte del Silvano Toti Globe Theatre, reso noto alla stampa e al pubblico nel bel mezzo della quarantena.

Presenti all'incontro virtuale con la stampa, anche Gigi Proietti, le figlie Susanna e Carlotta, il rettore dell'Università Roma Tre Luca Pietromarchi, Maddalena Pennacchia direttore scientifico dell'archivio e parte del team che ha reso possibile la presentazione di questo progetto. Tutti connessi su Zoom.

L'archivio Silvano Toti Globe Theatre

Quello svolto dall'archivio è un viaggio per immagini, parole e numeri alla scoperta del lavoro complesso e collettivo che registi, costumisti, attori, attrezzisti e quanti, dentro e fuori la scena, hanno fatto dal 2003 ad oggi per rappresentare la magia del teatro shakespeariano. Tutto questo da oggi è consultabile presso il Centro Multimediale del Dipartimento di Lingue Letterature e culture straniere dell’Università Roma Tre.

Sì perché il certosino lavoro di ricerca e catalogazione dei materiali che ha portato alla creazione dell’archivio è stato reso possibile grazie alla convenzione siglata nel 2018 dal Direttore Artistico del teatro, il Maestro Gigi Proietti, e il Direttore del Dipartimento, prof. Giorgio de Marchis, nell’ambito di una storica collaborazione tra le due strutture. Per sapere quali materiali sono disponibili alla consultazione è stato predisposto un sito dedicato (archiviogloberoma.uniroma3.it) che dà anche conto dei progetti di didattica e ricerca esito scientifico della convenzione.

“E’ un segno forte in questo momento aprire uno spazio culturale connesso al teatro, un mondo che in questo momento sembra essere assente. In realtà tutti noi, io per primo sono al lavoro per cercare di progettare una ripresa per quando la nostra attività diventerà di nuovo possibile dal vivo. Inauguriamo questo archivio frutto di una sinergia, con l’Università di Roma Tre, tesa non solo a custodire la memoria di quanto già fatto ma a incrementare lo studio, l’approfondimento e la passione di quanti vorranno accostarsi al mondo di Shakespeare”, così il Direttore Artistico del Silvano Toti Globe Theatre Gigi Proietti.

“E’ una bellissima occasione per mostrare come le attività didattiche e di ricerca di Roma Tre non si sono fermate. Anzi abbiamo accolto la terribile sfida posta dall’emergenza dando ulteriore prova della progettualità dell’Ateneo e della sua proiezione verso le istituzioni cittadine. L’accordo con il Silvano Toti Globe Theatre ne è un bellissimo esempio”, ha sottolinreato il Rettore dell’Università Roma Tre Luca Pietromarchi.

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Uno screenshot della conferenza stampa su Zoom

L’Archivio, la cui costruzione è stata realizzata da un team coordinato da Maddalena Pennacchia (Dipartimento di LLCS), costituirà la memoria viva del Globe di Roma, straordinaria struttura architettonica creata grazie al mecenatismo della Fondazione Silvano Toti. Memoria viva non solo perché inserita nel tessuto universitario fatto di persone e azioni che si rinnovano continuamente, ma perché aperta anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e alla cittadinanza tutta.Un servizio al territorio di divulgazione collettiva di un patrimonio unico da condividere e trasmettere. Un punto di aggregazione per tutti coloro che amano il teatro shakespeariano e il fascino irripetibile che va in scena al Silvano Toti Globe Theatre, ma soprattutto per quanti non hanno avuto la fortuna di imbattersi in questo mondo altro, in questa liturgia antica e ogni sera diversa, per i nativi digitali che possono scoprire il fascino del Globe e magari affollare il teatro alla prossima stagione.

Diversi sono i progetti didattici nati dalla collaborazione tra l’Ateneo capitolino e la Politeama Srl. Tra questi ad esempio il PCTO: "Le potenzialità del teatro Shakespeariano per l'apprendimento delle lingue straniere", un percorso di orientamento realizzato nell’autunno 2019 che ha permesso agli studenti di sei istituti superiori di Roma, Ostia e Guidonia Montecelio di sviluppare competenze trasversali partecipando a workshop in lingua italiana, inglese e spagnola dedicati a tre drammi shakespeariani.

Il futuro del Globe Thetre: quando potrà riaprire?

Non si sa, al momento, quando i teatri potranno ripartire. Ma il Silvano Toti Globe Theatre prima di ripartire con gli spettacoli nella fase 2, avrà bisogno di una serie di lavori necessari alla sistemazione del sito: "Non possiamo neanche entrare a fare quei restauri necessari all'inizio di ogni stagione - ha detto Gigi Proietti durante la videoconferenza - il Globe Theatre soffre le intemperie. Noi saremmo pronti a partire già da domani, ma come?", si domanda ancora, addolorato, il maestro Proietti.

"Stiamo lavoranto ad un piano per la riapertura - è intervenuto Alessandro Fioroni, Direttore Organizzativo di Politeama srl il Globe ha una conformazione tale che saremo in grado di scaglionare gli ingressi e dividere il pubblico in maniera rispettosa delle eventuali normative. Ma per ora stiamo facendo solo ipotesi, il resto non dipende da noi".

La paura più grande esternata anche dal direttore artistico Gigi Proietti è che la ripartenza sarà lenta: "Anche quando si riaprirà, temo che ci vorrà del tempo perché il pubblico si riabuitui e capisca che non ci sono rischi". Sui cambiamenti che il Coronavirus porterà nella società e nei singoli individui, infine, Gigi Proietti ha concluso: "Non so se faremo questi grandi cambiamenti, come qualcuno dice. Speriamo che cambino atteggiamenti, ma ho qualche perplessità. Cambiamenti antropologici? Come saremo? - continua il maestro - se questo virus ci migliorerà? Dipende da noi, non dal virus. Diciamo che questo virus non ci ha trovato in salute, siamo tutti un po' responsabili. Forse chi non ha le leve del potere poteva strillare di più. Da adesso in poi informiamoci meglio e partecipiamo di più".

┬®Marco Borrelli_310818_01759-2


 

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