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Le 10 fontane più belle di Roma

L'acqua come un'opera d'arte: ecco i principali specchi dell'anima della Capitale

Roma e le sue fontane: un connubio di poesia, eleganza e maestosità. Un vero incanto per gli occhi di chi guarda, tale da aver ispirato anche il celebre poema sinfonico di Ottorino Respighi, intitolato proprio Le fontane di Roma.

Poche città al mondo possono vantare una simile concentrazione di specchi d’acqua così scenografici.

Il legame della Città Eterna con l’acqua ha origini molto antiche. E’ storicamente nota la grande importanza che gli antichi Romani attribuivano a questo elemento, in tutte le sue declinazioni: sono tuttora visibili i resti di splendide terme edificate a partire dall’epoca di Augusto; allo stesso modo, la città offre ancora oggi la possibilità di ammirare magnifici esempi di imponenti acquedotti nel Parco Regionale dell’Appia Antica.

Ed è proprio grazie alla costruzione degli acquedotti che le antiche fontes - realizzate inizialmente per raccogliere le acque sorgive, quindi per mere ragioni funzionali - cominciarono gradualmente a diffondersi, in quanto a quel punto non era più indispensabile la presenza di sorgenti che le alimentassero.

Lo sviluppo delle fontane diede l’avvio ad un progressivo processo di ampliamento delle stesse, nonché ad una ricerca sempre più frequente di soluzioni decorative. Ma è a partire dal Rinascimento che esse assunsero lo status di vere e proprie opere d’arte, al punto da essere definite monumentali.

Oggi sono più di 2000 le fontane che da secoli ornano strade e piazze della Capitale. In questo itinerario, ci limiteremo a scoprirne alcune tra le più celebri, ripercorrendone la storia e gli aneddoti più curiosi.

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