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Letterature 2013, "I had a dream... Storie di sogni diventati realtà": 1 donna x amica

Domani, martedì 18 giugno alle 21 presso la Basilica di Massenzio, quarto appuntamento con Letterature 2013, "I had a dream... Storie di sogni diventati realtà". Parteciperanno Serena Dandini e Concita De Gregorio

Quando a stupirti è l'ovvietà, vuol dire che la linea di continuità si è spezzata, la comunicazione si è interrotta, la distinzione si è perduta. Quando ti stupisci di esserti stupito dell'ovvietà, vuol dire che hai ripristinato la linea, reimpostato il discorso, riconfigurato il concetto. Ebbene. E' proprio questo il tema del quarto incontro del Festival Letterature 2013. La violenza sulle donne raccontata da 5 donne che si chiedono perché siano loro a parlare. Noi diremmo: perché no? Ovvio siano le donne a parlare della violenza sulle donne. Loro ci dicono: no, ovvio sarebbe che ne parlassero anche e soprattutto gli uomini. E noi ci stupiamo: ci stupiamo dell'ovvietà. Perché è ovvio siano gli uomini il problema, e non le donne. Perché quando gli uomini lo capiranno allora qualcosa combierà. Perché quando gli uomini parleranno qualcosa si smuoverà. E allora iniziamo a sentire, in mezzo a tanta femminilità, quel grande assente. E ci rendiamo conto che è di questa assenza che dovremmo stupirci, non del contrario.

Si è tenuta oggi alla Casa delle Letterature la conferenza stampa di introduzione alla quarta serata del Festival Letterature 2013 “I had a dream... Storie di sogni diventati realtà”. Presenti la direttrice artistica e responsabile della Casa delle Letterature Maria Ida Gaeta, Serena Dandini, Concita De Gregorio, la scrittrice nigeriana Taiye Selasi e la poetessa siriana Maram Al-Masri.

LA VIOLENZA SULLE DONNE - Tutte autrici donne, per un incontro dal titolo 1 donna x amica. Questo quarto appuntamento intende infatti affrontare il tema infelice che in questo particolare periodo storico vive uno dei suoi momenti di maggiore drammaticità: la violenza sulle donne. Ma intende, tuttavia e soprattutto, mostrare il lato meno esplorato di questa raccapricciante questione: la “violenza” superata attraverso la “forza” di quelle donne che sono riuscite a tornare a vivere.

FORZA E VIOLENZA NON SONO SINONIMI - Non a caso, è la stessa ideatrice e direttrice del Festival a tornare più volte sui due concetti di forza e violenza, chiedendoci di distinguere nettamente tra le due cose perché “L'equazione forza = violenza è errata”. Infatti sottotitolo della serata è Storie di risposte non violente, di un centro realizzato da giovani donne (CENTRO DONNE D.A.L.I.A  ROMA) e del TELEFONO ROSA. E saranno queste due le esperienze di vita concreta, di sogni realizzati che Letterature 2013 ospiterà domani 18 giugno sul suo palco.

SERENA DANDINI: "CI SERVONO GLI UOMINI" - Dopo la consueta introduzione della Gaeta, la prima a prendere la parola è stata Serena Dandini, impegnata in Ferite a morte, un progetto contro la violenza sulle donne. “La violenza sulle donne non è dovuta al caso o alla follia: è una questione di cultura. Per questo quello che serve è una rivoluzione culturale, e per farla ci servono gli uomini”. La Dandini apre in conferenza stampa una questione che fa discutere in sala: il problema non sono le donne che subiscono violenza, ma gli uomini che la praticano. Occorre dunque siano loro ad impegnarsi e ad attivarsi: “Siamo un po' stufe di occuparcene da sole”.

TAIYE SELASI: "A SOFFRIRE E' L'INTERA FAMIGLIA" - Si introduce nel discorso la giovane autrice nigeriana Taiye Selasi: “E' un problema dell'umanità - ci dice - Spero che nelle prossime edizioni del Festival ci saranno anche scrittori uomini”. Taiye ha scritto un racconto breve dal titolo The sex life of African girls ed ha affrontato il tema della violenza, soprattutto tra le mura domestiche. Ci tiene a parlare in italiano e ci dice: “Le donne non sono le sole a soffrire. In una famiglia che vive nella violenza, è la famiglia intera a soffrire”.

MARAM AL-MASRI: "LA VIOLENZA NON E' INELUTTABILE" - La parola passa alla poetessa siriana, che ci parla di “Madri, mogli, donne e figli siriani”. Perché la violenza colpisce anche gli uomini, “Perché anche gli uomini possono essere vittime: io non voglio più vittime”. Una voce pacata ma ferma quella di Maram Al-Masri, mentre ci dice che lei crede nel cambiamento, crede nella soluzione dei conflitti, crede nelle famiglie che tornano alla normalità e nella forza delle donne che fanno tornare umani i loro uomini.

CONCITA DE GREGORIO: "LO SPIRITO DEL TEMPO" - Concita De Gregorio è arrivata più tardi. Le altre relatrici erano già andate via. Una conferenza stampa informale nel cortile interno della Casa delle Letterature, una sigaretta, qualche scatto e la giornalista di Repubblica inizia a parlare ai giornalisti presenti. Ci parla di “Spirito del Tempo”, perché queste violenze un tempo non esistevano, “Un tempo abusare del più debole era considerato raccapricciante: ora invece ognuno è solo per vincere e calpesta chi è più fragile. Qui non è questione di leggi, ma di cultura”. Concita osserva con preoccupazione l'alta soglia di tolleranza della violenza, quando i confini si perdono per la vittima, quanto per il carnefice, quanto per i testimoni. Interviene Maria Ida Gaeta inserendo una chiave di lettura: “Come si è arrivati a questo estremismo?”. Concita De Gregorio porterà alla Basilica di Massenzio la storia di una ragazza comprata a 12 anni. Una vita di sofferenze che si è però conclusa con un lieto epilogo. Un monologo che inizia con la voce di una bambina e termina col timbro maturo di una donna: squisitamente letterario, incredibilmente reale.

IL PROGRAMMA - L'inedito di Serena Dandini, l'ultimo romanzo di Taiye Selasi (tradotto in italiano con il titolo La bellezza delle cose fragili), le poesie di Maram Al-Masri, il monologo di Concita De Gregorio e il racconto della giornalista e scrittrice iraniana Farian Sabahi. Tante storie vere raccontate attraverso la letteratura.

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