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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

Beni e attività culturali: nel Lazio primo passo verso un Distretto tecnologico per la loro valorizzazione

Firmato protocollo di impegno dal rettore del La Sapienza Gaudio e dal vicepresidente regionale Smeriglio

Primo passo verso un Distretto tecnologico per i beni e le Attività Culturali del Lazio (Dtc). L'atto di impegno  per la creazione del Centro di eccellenza è stato firmato ieri dal Rettore dell'Università 'Sapienza', Eugenio Gaudio, alla presenza del Vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio e del Presidente di Lazio Innova, Paolo Orneli. Lo comunica la Regione Lazio in una nota.

Il Centro di eccellenza del Dtc, continua la nota, raggruppa oltre alla Sapienza, 8 tra i principali organismi di ricerca del settore 'tecnologie per i beni e le attività culturali del Lazio' e si configura come la più importante aggregazione di know how nel settore di riferimento a livello europeo. Al progetto partecipano, come partner fondatori, tutte le 
Università pubbliche del Lazio (Sapienza, in qualità di capofila, Tor Vergata, Roma Tre, Tuscia, Cassino e Lazio Meridionale), oltre agli enti di ricerca Cnr, Enea e Infn. 

Il finanziamento della Regione Lazio - 6 milioni di euro in tre anni - prevede una prima fase per un milione e mezzo di euro dedicata all'attivazione del Centro, allo svolgimento di progetti di alta formazione, di ricerca e trasferimento tecnologico, alla creazione dell'anagrafe e  dell'osservatorio sulle competenze e sulle risorse territoriali del Dtc Lazio. 

La seconda fase è riservata al Centro di eccellenza ed è dotata di 4,5 milioni di euro, dedicata a rafforzare il piano di avviamento. I Corsi di Alta Formazione, i Master di primo e secondo livello, i Corsi per l'Apprendimento permanente, lo sviluppo di MOOC che verranno resi disponibili gratuitamente, faranno della nostra Regione un vero e proprio polo di attrazione per le iniziative di innovazione nel settore dei Beni Culturali, e da volano per ulteriori futuri sviluppi in tale ambito. 

I progetti di ricerca che prenderanno vita grazie al Centro, sono inizialmente tre. Sismi: tecnologie per il miglioramento della sicurezza e la ricostruzione dei centri storici in area sismica. Ecodigit: ecosistema digitale per la fruizione e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali della regione Lazio. ADAMO: tecnologie di analisi diagnostica e monitoraggio per la conservazione e il restauro dei beni culturali. Nel complesso delle cinque università si stimano orientativamente 800 ricercatori di ruolo con effettiva esperienza nel settore, 400 assegnisti, contrattisti e post-doc, oltre a un certo numero di componenti degli spin-off.

"La Regione Lazio, prima in Italia, scende in campo per sostenere e  finanziare la prima grande azione di sistema nel settore della formazione e della ricerca nell'ambito delle tecnologie per la conservazione, la fruizione e la valorizzazione dei Beni Culturali. E lo fa, come ormai è  consuetudine, chiamando a collaborare tutte le eccellenze del territorio che possono contribuirne allo sviluppo del tessuto economico e sociale, oltre a
creare nuovo lavoro qualificato. Oltre 41 milioni investiti per la ricerca, formazione e impresa. Investiamo immediatamente 6  milioni che significano 800 ricercatori e 400 assegnisti. Persone in carne e ossa giovani, che grazie a questa scelta vengono messe nelle condizioni di poter fare il loro lavoro" ha dichiarato a margine il Vicepresidente della Regione, Massimiliano Smeriglio.

"Questo è il punto di arrivo dopo mesi e mesi di lavoro" ha detto Gaudio. "Tutto il sistema universitario del Lazio si è messo insieme per mettere in piedi questa opportunità resa possibile anche grazie alla Regione Lazio. Di questo sono molto lieto, fare sistema e creare sinergia con la Regione è una direttrice fondamentale per il futuro dei giovani del territorio".

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