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Cultura

"La scuola cattolica", il film sul massacro del Circeo fuori concorso alla 78esima Mostra del Cinema a Venezia

La storia del delitto che segnò l'Italia intera, raccontata già nel romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016, è anche un film di Stefano Mordini in uscita al cinema il prossimo 7 ottobre. "Abbiamo voluto raccontare questa storia oggi per far diventare quella responsabilità di tutti", ha dichiarato il regista.

Un fatto realmente accaduto. Una storia di violenza. Una generazione di giovani arrabbiata e senza punti di riferimento, cresciuti in famiglie borghesi 'splendenti' all'esterno e incapaci di infondere nei figli senso di responsabilità. E l'impunità, grande tema di questa storia, è l'assenza del concetto di limite

La sesta giornata della 78esima edizione della Mostra del Cinema si è aperta con 'La scuola cattolica' di Stefano Mordini, lo scorso anno alla kermesse con 'Lasciami andare'. Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Edoardo Albinati (vincitore del premio Strega 2016), porta sullo schermo il massacro del Circeo, il delitto che negli Anni 70 ha segnato l'Italia intera. Le vittime del massacro - che si è consumato nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 - sono state Donatella Colasanti, nel film interpretata da Benedetta Porcaroli, e Rosaria Lopez, interpretata da Federica Torchetti. Le due giovani amiche sono state attirate con l'inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa di proprietà della famiglia di quest'ultimo, col pretesto di una festa, e qui torturate fino a provocare la morte di una di loro, Rosaria. Donatella (deceduta nel 2005), invece, è sopravvissuta al massacro fingendosi morta dopo le ripetute violenze subite. 

"E' stato molto difficile interpretare Donatella. Io ho potuto solo lontanamente immaginare la violenza subita su mente e corpo", ha raccontato Porcaroli in occasione della conferenza stampa ufficiale. "Io, frequentando il Circeo da quando sono piccola, conoscevo un po' questa storia. Il film ci riporta indietro nel tempo, ma la verità è che quello che viviamo tutti i giorni è molto simile. Tutti giorni vediamo o leggiamo episodi di sopraffazione sul più debole, non si parla solo di maschi contro femminile. Quello che manca - ha proseguito - è l'educazione sentimentale. È stato doveroso portare in luce questa storia, necessario per la mia generazione e per tutti noi. Spero di aver restituito a Donatella un po' di giustizia".

Presente in conferenza anche Federica Torchetti, che ha portato sullo schermo Rosaria. "Io non sono romana, conoscevo questa storia ma ho dovuto approfondirla per conoscere meglio il contesto storico e politico che è completamente diverso da quello attuale", ha raccontato Torchetti. "Mi ha colpito il fatto che nel '75 l'Italia voleva essere sicura che Rosaria fosse vergine, così poteva compiangerla. Questa domanda - ha proseguito - non viene fatta più oggi nei casi di stupro viene chiesto come era vestita la vittima, se era ubriaca o se è stata lei a provocare. E' triste sapere che ancora vengano fatte queste domande. Le sentenze italiane sono ancora ricche di stereotipi sessisti. Le donne denunciano di più ma fanno fatica ad essere credute". La giovane attrice, 26 anni, ha poi concluso: "La violenza c'è ancora, soprattutto tra i giovani e anche in forme diverse come quella che vediamo sui social". 

Dal 7 ottobre al cinema con Warner Bros., il film non mostra la violenza ma si muove sul filo della suggestione "per non spettacolarizzarla, così lascio la responsabilità al pubblico, soprattutto ai maschi, di capire cosa è successo", ha detto Mordini. "Inoltre, si è preferito non evidenziare il contesto per non etichettare questa storia eliminando i riferimenti al fascismo e alla droga perché per noi - ha proseguito - era importante identificare questa storia nel maschio che usava e vedeva la donna come oggetto. Lo stesso Pasolini sottolineò che quella violenza non era solo della borghesia ma anche della borgata". Il regista ha poi concluso: "Abbiamo voluto raccontare questa storia oggi per far diventare quella responsabilità di tutti". 

Il film - una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia prodotto da Roberto Sessa - è interpretato da Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, insieme a una nuova, promettente, generazione di giovani attori: Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Luca Vergoni, Francesco Cavallo, Angelica Elli, Beatrice Spata e Giulio Tropea. La pellicola è scritta da Mordini, Massimo Gaudioso e Luca Infascelli.  

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