“Luigi Proietti, detto Gigi”, il trailer del docufilm su Proietti di Edoardo Leo
Il 23 ottobre verrà presentato alla Festa del Cinema di Roma. Tanti materiali inediti e tra le testimonianze in ricordo del grande attore romano quelle di Paola Cortellesi e Alessandro Gassmann
Un lavoro di documentazione iniziato tre anni fa sulla storia artistica di Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre 2020. Il film Luigi Proietti, detto Gigi è scritto e diretto da Edoardo Leo. Lo stesso attore e regista su Facebook ha annunciato la presentazione del suo documentario alla Festa del Cinema nella sezione Omaggi, il 23 ottobre alle 21:30 all’Auditorium Parco della Musica e il 24 ottobre alle 17:30 al Mycityplex.
E pubblicando il teaser trailer del film ha aggiunto: “Seguirti e filmarti per anni è stato un privilegio ed un insegnamento continuo. Ora finalmente questo film sulla tua vita e sulla tua incredibile carriera è pronto. Il vero rammarico è non poterti mostrare tutto questo.”
La trama
Edoardo Leo ha filmato Proietti in ogni suo spettacolo, durante le prove e mentre era nei camerini, ed è da queste riprese che ne ha tratto il documentario, che riporta anche un’intervista con l’artista, l’ultima. Il regista Leo scandaglia la carriera e il lavoro del maestro Proietti, e per farlo intervista le persone più care all’attore romano: famiglia, amici e colleghi che hanno lavorato con lui. Da Renzo Arbore a Fiorello, da Loretta Goggi a Paola Cortellesi. E tanti altri. Un viaggio che indaga sul genio artistico di Proietti e che lo ricorda in momenti inediti, e umani.
La famiglia e i colleghi
La figlia, Carlotta Proietti, in un post sulla sua pagina Facebook ha commentato la presentazione del docufilm: “Il film di Edoardo Leo è bellissimo ed è frutto del suo studio e lavoro durati anni, non vedo l'ora lo vediate tutti.”
Paola Cortellesi: “Vederlo, e anche il suo successo, voleva dire che tutto era possibile. Era tutto giusto, si poteva fare tutto in scena se fatto bene. Se fatto in quel modo”.
Alessandro Gassmann: “Era un interprete drammatico, che faceva morire dalle risate”.