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Cultura

Cinema America, l'Antitrust dà ragione ai ragazzi: "Arene boicottate. Ora le associazioni diano i film"

Vittoria per l'associazione che organizza il cinema in piazza a Roma. Da settimane gli veniva negata la distribuzione dei film in programma e si erano rivolti all'Antitrust

Vittoria per i ragazzi del Piccola Cinema America. L'Antitrust ha dato ragione all'associazione riconoscendo ufficialmente la presenza di "un'intesa di boicottaggio" da parte di Anica e Anec (associazioni di categoria di distributori ed esercenti) nei confronti delle arene gratuite sul territorio nazionale, laddove non è stata concessa la distribuzione dei film in programma. 

L'autorità – intervenuta su richiesta della Cinemusica Nova dell’Emilia Romagna, del Laboratorio di Quartiere Giambellino-Lorenteggio della Lombardia e naturalmente del Piccolo America di Roma - ha quindi imposto misure cautelari con carattere di massima urgenza poiché, si legge nel provvedimento, "i comportamenti di tali soggetti, come riscontrati, impediscono a dette arene di approvvigionarsi di film da programmare nelle manifestazioni estive"

Il premier Conte in prima fila al Cinema America

L'Antitrust ha disposto che le suddette associazioni di categoria di distributori ed esercenti "cessino immediatamente di dare attuazione all'intesa contestata nel procedimento avviato il 17 giugno u.s. (ancora in corso) intimando loro, al contempo, la revoca delle comunicazioni/indicazioni contenenti ogni forma di condizionamento e/o orientamento della strategia di commercializzazione del prodotto cinematografico, dandone adeguata comunicazione agli iscritti".

"Ci teniamo a dare la nostra solidarietà a tutti i cinema, le case di distribuzione e produzione d'Italia in difficoltà causa COVID, agli autori, registi, attori e maestranze, che sono rimasti fermi in questi mesi" commenta Valerio Carocci, presidente dell'associazione. "Speriamo ora che con questa misura cautelare molte realtà italiane, bloccate dal boicottaggio, possano finalmente inaugurare la loro stagione estiva e ritornare a dare lavoro a centinaia di famiglie, dando anche il loro contributo alla ripartenza economica del settore culturale. Quello di oggi è un nuovo inizio per riappropriarci del diritto di tutti a lavorare e di poter garantire l’accesso alla cultura anche gratuitamente".

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