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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Cinecittà si Mostra compie 10 anni: riapertura al pubblico e nuovi allestimenti dedicati a Fellini, Masina, Valli e Manfredi

Il decimo compleanno di Cinecittà si Mostra coincide con la ripresa delle visite a tutti i percorsi. Per l’occasione si potranno ammirare straordinari elementi scenografici di Fellini e abiti di scena di tre indimenticati protagonisti del cinema italiano

Cinecittà si Mostra spegne le sue prime 10 candeline. Un compleanno importante che coincide con la riapertura al pubblico e che, proprio per questo, l’esposizione permanente dei mitici Studios torna a festeggiare a porte aperte.

Il pubblico, infatti, negli ultimi due lustri non ha mancato di far sentire il suo apprezzamento facendo registrare oltre 90 mila presenze l’anno.

Da Mercoledì 28 aprile compleanno che Cinecittà si Mostra condivide con gli Studi romani inaugurati proprio in questo giorno nel 1937, si potrà di nuovo varcare l’entrata di Via Tuscolana 1055 per farsi incantare dal luogo dove i sogni prendono vita.
Tante le novità e i ritorni con cui Cinecittà festeggia in un giorno solo compleanno e riapertura ai visitatori.

L'esposizione temporanea di Federico Fellini

I festeggiamenti iniziano dalla nuova esposizione temporanea dedicata a 25 incredibili pezzi originali provenienti dai set di alcuni film di Federico Fellini, maestosi e barocchi elementi scenografici creati appositamente per arredare e arricchire le scene di film come La dolce vita (1960), Il Casanova di Federico Fellini (1976), La città delle donne (1980), Intervista (1987). Per la prima volta il pubblico potrà ammirare da vicino il Cristo redentore visto volare sotto a un elicottero nei cieli di Roma nell’incipit del film italiano più conosciuto al mondo, La dolce vita. 

Elementi scenografici da set Fellini©AndreaMartella (2)-2

Elementi scenografici da set Fellini. ©Andrea Martella.jpg

Di grande impatto anche tre enormi teste che ritraggono le attrici Joan Crawford, Greta Garbo e Marlene Dietrich realizzate per La città delle donne, così come un grande bassorilievo del volto di una donna ispirato all’antichità.

Da Il Casanova, film che valse a Danilo Donati, qui scenografo e costumista un Oscar per gli abiti di scena, il nucleo più nutrito di manufatti composto da 10 busti di cardinali ispirati alla scultura seicentesca, che compaiono insieme alle corazze nella sequenza della gara amorosa presso il palazzo di Lord Talou, insieme a una scultura di rinoceronte e a due corazze. E poi ancora un’imponenete armatura per cavallo, l’effigie del Leone di San Marco simbolo di Venezia, la scultura di un uomo di cera oltre ad alcuni arredi come un camino e una vasca da bagno. Da Intervista, invece due spendidi torcieri intarsiati.

Autori di queste meraviglie maestri artigiani e artisti del cinema come Gianni Gianese e Adriano De Angelis, capaci di lavorare gesso e vetroresina con una talento tale da simulare materiali quali bronzo, rame, porfido, marmo, celebrando così il gioco più affascinante del cinema quello della finzione.  

Oggetto di una nuova catalogazione che permetterà ora alle sculture di essere valorizzate e restaurate, prima di essere collocate definitivamente nelle mostre o date in prestito ai musei, questi manufatti felliniani sono solo i più recenti ad essere annessi alla collezione di Istituto Luce Cinecittà di cui già fanno parte pezzi importantissimi recuperati e restaurati negli anni come Venusia, la slitta del film Ludwig, e diversi tra costumi ed elementi scenografici dal Pinocchio di e con Roberto Benigni. 

La collezione legata a Fellini sarà visitabile per un mese a partire dal 28 Aprile all’interno del MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema che dalla fine del 2019 arricchisce l’offerta museale targata Luce Cinecittà con un viaggio lungo 120 anni nella storia dello spettacolo italiano attraverso video-installazioni ed esperienze immersive.

Cinecittà celebra Giulietta Masina, Alida Valli e Nino Manfredi

Oltre sé stessa Cinecittà si Mostra vuole celebrare anche tre grandi nomi del cinema italiano di cui quest’anno cade il centenario dalla nascita: Giulietta Masina, Alida Valli e Nino Manfredi che ricorda esponendo costumi unici e ricercatissimi a loro volta omaggio al lavoro di costumisti di primo piano. È anche grazie alla genialità e alla creatività di nomi come Danilo Donati (due Oscar), Piero Gherardi (due Oscar), Piero Tosi (Oscar alla carriera) Marcel Escoffier, e Lucia Mirisola se ancora oggi le maestranze italiane del cinema godono di una straordinaria reputazione internazionale.

Ben 8 i nuovi costumi allestiti lungo i percorsi Girando a Cinecittà e Backstage all’interno di Cinecittà si Mostra. Provenienti da importanti sartorie dello spettacolo come Collezione Costumi D’Arte – Peruzzi, Sartoria Farani e Collezione The One, gli abiti sono stati selezionati da Istituto Luce Cinecittà e A.S.C. l’Associazione Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori, attraverso la supervisione del presidente, il costumista Carlo Poggioli.

In ordine di percorso, a omaggiare Alida Valli è una splendida maxi teca con due abiti, uno da sera e uno da giorno indossati nei panni di Livia Serpieri in Senso (1954) di Luchino Visconti e creati da Marcel Escoffier assieme a un giovanissimo Piero Tosi. Gli accessori sono stati cortesemente prestati da E. Rancati storica attrezzeria scenica che da anni supporta e collabora con Cinecittà si Mostra.

A seguire un esempio del sodalizio tra il regista Luigi Magni e la costumista Lucia Mirisola, coppia nella vita oltre che sul set con due abiti creati per Nino Manfredi protagonista di In nome del popolo sovrano (1990) e La notte di Pasquino (2003).
Lana grezza, cotone e juta sono invece le fibre naturali volute da Donati per una tunica africana realizzata per Polibo, uno dei personaggi dell’Edipo Re (1967) di Pier Paolo Pasolini, interpretato da Ahmed Belhachmi, il cui costume rappresenta l’unica eccezione agli omaggi per i centenari. Per questo abito Pikkio, casa di gioielli per cinema e teatro, ha realizzato una splendida corona ricostruita come l’originale andata perduta.

Più avanti, nel corridoio finale della mostra, è collocato l’omaggio a Giulietta Masina, formato da due abiti da Giulietta degli spiriti (1965) e uno da Ginger e Fred (1986). 

Per il primo film Piero Gherardi disegna per la Masina un guardaroba estremamente ricercato come si addice a una borghese di livello tra plissé e shantung di seta. Nostalgico e di grande impatto anche il vestito da ballo realizzato da Donati in chiffon avorio completamente ricamato con strass e canottiglie, e rifinito con vere piume di struzzo bianche, che l’attrice indossa per ballare con Marcello Mastroianni nella scena più famosa di Ginger e Fred.

Dalla sua apertura nel 2011, Cinecittà si Mostra ha esposto oltre 100 abiti di scena che hanno raccontato il cinema italiano e internazionale, i suoi interpreti, la grande creatività dei costumisti e l’eccellenza delle più importanti e qualificate sartorie teatrali e cinematografiche italiane. 

Per permettere a tutti di festeggiare degnamente il compleanno di Cinecittà si Mostra torna anche il biglietto unico, che consente di visitare tutti i percorsi di mostra alla tariffa speciale di 15 euro. Confermata anche la promozione pensata per chi vuole regalarsi una pausa pranzo all’insegna del cinema: il Cinebreak, un biglietto d’ingresso a soli 10 euro, acquistabile unicamente per l’ingresso alle ore 13, che include la visita guidata ai set e l’accesso a tutti i percorsi di mostra.

Novità di questo ritorno alla zona gialla è poi la riapertura di mostre e musei anche nel weekend, per questo Cinecittà si Mostra così come tutte le altre esposizioni e il MIAC saranno di nuovo visitabili da Via Tuscolana 1055, tutti i giorni escluso il martedì, dalle ore 10 fino alle ore 18, (biglietteria aperta fino alle 16,30). Le partenze dei tour guidati sui set sono previste alle 10.30 – 12.30 – 14.30 – 16.30.

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Cinecittà si Mostra corridoio©Andrea Martella.jpg

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