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Cultura Lungotevere della Vittoria, 1

Aperta al pubblico "La Casa Museo Alberto Moravia"

Ieri 1 Dicembre, l'abitazione romana dello scrittore Alberto Moravia, ha aperto le sue porte al pubblico, diventando uno spazio di cultura pubblico dove conoscere l'affascinante e intensa storia dell'artista

Per molti non è difficile immaginare il grande scrittore Alberto Moravia, seduto alla sua scrivania di legno, opera dell’amico scultore Sebastian Shadhauser, intento a scrivere con la sua Olivetti 82.  "L’uomo come fine" - raccolta di saggi sulla moderna condizione umana - e il romanzo "L’attenzione", sono solo alcune delle opere che lo scrittore  portò a termine dopo essersi trasferito nei primi anni ’60 nello studio di Lungotevere della Vittoria, 1.
Questo domicilio romano, affacciato sul corso del Tevere, è diventato la “Casa Museo Alberto Moravia”, celebrando così il 103° anniversario della nascita dello scrittore (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990).

Ieri, 1 Dicembre, ha aperto per la prima volta le sue porte al pubblico, regalando all’immaginazione di molti, anche un pizzico di realtà. L’appartamento, che si articola in una serie di stanze collegate da corridoi, conserva ancora lo stile estremamente personale dell’artista: un salotto con ampio terrazzo che affaccia sul Tevere, una cucina stile anni ’70, una camera da letto e uno studio. Alle pareti, numerosi dipinti e ritratti dello scrittore, opere di amici pittori che vanno a testimoniare i suoi rapporti con i protagonisti del panorama artistico italiano: Renato Guttuso, Mario Schifano, Sergio Vacchi, Giulio Turcato, Corrado Cagli, Lorenzo Tornabuoni, Leonardo Cremonini, Onofrio Martinelli, Adriana Pincherle e tanti altri. Importante e significativa anche la collezione di oggetti e maschere tradizionali provenienti dai numerosi viaggi intrapresi da Moravia in Africa, Asia e America del Sud.
Elemento prevalente nella casa e distintivo del genio creativo di Alberto Moravia, sono i libri: la Biblioteca personale dello scrittore, dove si trova testimonianza dei molti ed eterogenei interessi coltivati da Moravia: la letteratura italiana e straniera, cataloghi e saggi sulle arti visive, la politica, la psicanalisi, le culture extra-europee; un Archivio, nato con il fine di documentare le fasi della sua attività letteraria e riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio come “di notevole interesse storico”. L’Archivio conta, ad oggi, circa 15.000 documenti tra lettere, giornali e manoscritti ai quali vanno aggiungendosi man mano nuove accessioni.
Moravia si trasferì insieme a Dacia Maraini nell’appartamento del quartiere romano delle Vittorie, nella primavera del 1963. Fu proprio qui, dopo il suo trasferimento, che Moravia diede vita ad una vasta parte della sua produzione letteraria. Appartengono infatti ai decenni successivi, anni ’70 e ’80 del 900, "La rivoluzione culturale in Cina", "Il paradiso", "Io e lui", "A quale tribù appartieni?", "Boh", "La vita interiore", "Lettere dal Sahara", "1934", "Storie della Preistoria", "La cosa e altri racconti", "L’uomo che guarda", "L’inverno nucleare", "Passeggiate africane", "Il viaggio a Roma", "La villa del venerdì", "La donna leopardo", "Diario europeo", "Romildo".    

La struttura arricchisce il Sistema Musei Civici di Roma Capitale costituendone la 18ª acquisizione grazie all’impegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali e dell’Associazione Fondo Alberto Moravia con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Creare una Casa Museo aperta a studiosi e ricercatori è stato uno degli intenti costitutivi dell’Associazione Fondo Alberto Moravia, nata nel 1991 per iniziativa delle sorelle, delle eredi e degli amici più cari di Moravia. Il proposito era trasformare l’appartamento, lasciandolo inalterato nella disposizione dei mobili e degli oggetti, in un centro di ricerca e documentazione sulla vita e le opere dello scrittore. Dopo la donazione al Comune di Roma nel 2009 da parte delle eredi, il progetto è diventato finalmente realtà e aprirà le sue porte come spazio di cultura pubblico dove conoscere l’intensa e affascinante storia dello scrittore, critico, saggista, intellettuale impegnato e Deputato al Parlamento Europeo.
 

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