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Cultura

Andrea Rivera, vent'anni di battute on demand e la dedica a Roma ai tempi del Covid

Dal 7 maggio sarà on demand su Vimeo il suo nuovo spettacolo. Andrea Rivera lo racconta a Romatoday, insieme alla sua quarantena e ai suoi desideri per il teatro del futuro

"Pronto? Aspetta che abbasso il televisore. Sto preparando un appello alla Rai perché acquisti i diritti di spettacoli teatrali come ha fatto con Salemme. Salemme ora che si facesse anche altro!". Esordisce così la telefonata con Andrea Rivera, comico, artigiano della parola romano.

In questo tempo di emergenza, Rivera punta a smuovere le acque in casa Rai, affinché la tv pubblica valuti l'idea di acquistare i diritti del teatro canzone, del teatro impegnato. Così, l'attore romano improvvisa a Romatoday un appello 'dei suoi' rivolto alle alte nomine Rai: "Capparelli che idea, speriamo che la Rai si occupi Di Meo, che Calandrelli Rivera sul tavolo come asso, così io sul mio Matassino dormirò con Orfeo tranquillo e potrò dire 'Oh, hanno fatto una Coletta per me'".

Una Rai visibile a tutti, quella che Rivera desidera, una "Rai teatro d'impegno", come lui la definisce: "Credo sia un momento molto propizio questo - dice il comico a Romatoday - non vedo quale altro momento possa esserlo. Come nel dopoguerra nasceva la televisione dell'alfabeto, ecco alfabetizziamo la gente sulla cultura".

"The Best(ia) of Rivera, lo spettacolo on demand di Andrea Rivera

Un cambiamento che Andrea Rivera desidera e che inizia proprio da se stesso, promuovendo uno spettacolo on demand, in piena emergenza sanitaria. Si tratta di "The Best(ia) of Rivera", scritto e diretto dal comico romano; uno show pensato appositamente per la rete, che raccoglie vent'anni della sua personale attività artistica, proposti on demand al pubblico del web, come una summa del suo esilarante percorso dedicato al teatro-canzone.

"Sarà la prima nazionale di questo spettacolo che - racconta Rivera - era già pronto per uscire in dvd. The Best(ia) of Rivera è una summa di 15 anni di carriera teatrale con omaggio a Remo Remotti e un piccolo brano tratto dello spettacolo che facemmo all'Ambra Jovinelli che si chiamava 'Pericolo...pubblico', cioè il pericolo era il pubblico non io, ma nessuno capì quel titolo". 

Monologhi, canzoni, video e originali dialoghi con il pubblico o con i suoi compagni di scena, tutti riuniti per il nuovo #riveraondemand, per non rinunciare a più di un’ora di sano divertimento, in cui ritrovare i celebri giochi di parole dell'attore: "Spero che dopo Vimeo, possa andare anche su altre piattaforme. Mi auguro che possa trovare delle distribuzioni ancora più ampie, magari anche la Rai...".

Per uscire dal trauma bisogna ridere, ci dice Andrea Rivera e con il suo spettacolo di risate ne regalerà tante, anche in un momento così complesso: "Ridere alza le difese immunitarie e, se la risata è intelligente, fa ragionare".

E' con l'ironia e i giochi di parole che lo caratterizzano, che Andrea Rivera ci porta nella sua quarantena: "Sto cercando di mantenere alta l'immunità, il sistema immunitario di tante persone che lavorano negli ospedali, come medici, infermieri, operatori sanitari che mi seguono numerosi anche nelle mie dirette e mi ringraziano con i segni della mascherina sul volto. Diciamo che io faccio un po' da maschera per loro, una maschera che li protegge, una maschera teatrale, anche se di maschere nella mia vita ne ho indossate poche, ho sempre detto quello che penso sul palco. Sarò, per adess,  la loro mascherina protettiva per immunizzarli".

Parlando della Fase 2, Rivera scherza: "Più che Fase 2 mi sembra 'Fusi 2', vedo ancora gente che si mette le mascherine al contrario. Nelle mie giornate non faccio mai le stesse cose, cerco di variare, la mia vita è un po' come il teatro. Una canzone nuova che avevo scritto si chiama 'la ripetitività'. La facevo ripetere al pubblico in teatro 'la ripetitività uccide', 'la ripetitività uccide' e la gente ripetendola faceva la ripetitività, insomma, era un gioco di parole per far rendere conto dell'alienazione. Spero che questo periodo, che purtroppo stiamo pagando ancora con le vittime, ci faccia capire. Qualcuno dice che l'Italia è un paese che dimentica, invece io sono ottimista, l'Italia è un Paese che deve ricordare. La memoria storica è importante. Le cose devono cambiare dentro noi stessi e fuori".

Il futuro del teatro secondo Rivera: "Chiedo più meritocrazia"

Sul futuro nel teatro, sulla crisi del settore, Rivera dice: "Spero che questa grande pausa di riflessione porti più meritocrazia negli ambiti teatrali. Chiedo più meritocrazia nel teatro, come in altri settori, compresa la sanità. Ci sono stati tanti tagli e le favole iniziavano con il taglio alla sanità 'C'era n'aorta', ecco spero che quella 'v' di vittoria torni, allora sì che potremo avere un paese democratico, non solo sulla carta costituzionale, ma realmente democratico".

Anche in questo tempo di emergenza sanitaria, Andrea Rivera dice di continuare ad avere rapporto con il pubblico "Ogni volta che esco di casa do spettacolo, anche sotto la mascherina, quindi mi sono allenato questi mesi. L'importante è non perdere mai la forma come dice il mio amico Antonio Rezza, un genio riconosciuto. Seguo il suo consiglio. Ho già scritto l'inizio del mio prossimo spettacolo - ci svela inoltre l'attore - vivendo questo momento storico, ma non voglio svelare di più. Non faccio il guru, non l'ho mai fatto, ognuno interpreterà liberamente il mio spettacolo"

La dedica di Rivera a Roma ai tempi del Coronavirus

Andrea Rivera termina con una dedica a Roma riprendendo il gioco di parole creato con i quartieri romani: "Usciremo da questo Infernetto. Lo so che vi sentite tutti una Tor Bella Monaca di clausura in questo periodo, chiusi in Centocelle, quarcuno tornerà al lavoro e sarà una Tor de Schiavi, speriamo di Trionfale di nuovo tutti insieme e di non finì co 'na Pietralata al collo. E non gettate mascherine per terra, mi raccomanto - conclude - altrimenti Pineta ... Sacchetti dappertutto".

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