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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

"E so' 100". Buon compleanno Albertone!

Oggi, 15 giugno, Alberto Sordi avrebbe spento 100 candeline. La carriera, la vita privata, le frasi più celebri, fino a quel saluto indimenticabile nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Nella mattinata le celebrazioni in Campidoglio

Da "Macaroni … m'hai provocato e io te distruggo, maccaroni! Io me te magno!" di Un americano a Roma a "Lavoratori..." de I Vitelloni. Fino alla celebre "Mi dispiace. Ma io so io e voi non siete un c..." detta ne Il Marchese del Grillo. Cento anni fa, il 15 giugno 1920 nasceva Alberto Sordi e ancora oggi - a 17 anni dalla sua morte (24 febbraio 2003) - le sue frasi, la sua voce, la sua calata romana sembrano risuonare tra le vie di Trastevere, quartiere che l'ha visto nascere e crescere.

"Auguri Albè", gli vorrebbero dire oggi i romani, gli amici, i fan, tutti coloro che ad Albertone devono tanto. In tanti lo fanno sui social, in questa giornata, riprendendo proprio alcune scene dei celebri film che hanno fatto la storia del cinema. E queste 100 candeline che arrivano in un'annata difficile, gli italiani le vogliono spegnere tutti insieme. Perché Sordi non era solo Roma, ma Italia.

La carriera di quer ragazzo de via San Cosimato 7

Quer ragazzo de Trastevere, che da via San Cosimato 7 ne ha fatta di strada. Figlio di un maestro strumentista e di una maestra, l'infanzia, Alberto Sordi la trascorse a Valmontone. Fu nel 1937 che l'attore tornò a Roma e studiò canto lirico, per entrare nel coro della Cappella Sistina. Sordi, infatti aveva una bellissima voce che gli è stata utile nel lavoro, ma non nella musica. Nella Capitale trovò prima lavoro come comparsa a Cinecittà, nel film kolossal Scipione l'Africano, poi venne scelto per prestare la voce a Oliver Hardy, insieme a Mauro Zambuto (che era la voce di Stan Lauren), i famosi "Stanlio e Ollio"

Quell'accento trasteverino che sembrava averne segnato per sempre la carriera, fu la chiave del suo successo. Su Alberto Sordi vollero scommettere alcuni dei più grandi registi, da Vittorio De Sica che lo arruolò in "Mamma mia, che impressione" a Federico Fellini, suo coetaneo e amico che lo scelse per il film d'esordio "Lo sceicco bianco", era il 1952, il film non ebbe il successo sperato, ma non si può dire lo stesso per la seconda collaborazione Fellini-Sordi, quella de "I vitelloni". E il 1954 fu l'anno di "Un'americano a Roma", diretto da Steno, film che ha fatto la storia.

Gli anni '60 furono quelli del vero successo per Alberto Sordi, gli anni in cui uscendo da personaggi parodistici, l'attore potè dimostrare il suo grande talento, divenendo simbolo indiscusso della commedia all'italiana. Il cambio di rotta, in realtà, viene segnato da un'interpretazione drammatica, quella del film "La grande guerra" di Mario Monicelli, premiato alla Mostra di Venezia con Leone d'oro. 

Alberto Sordi: le frasi più famose

Gli occhi dei registi più grandi caddero su Alberto Sordi negli anni a venire. Da Luigi Zampa con "Il vigile", "Il medico della mutua" (e non solo) a Dino Risi con "Una vita difficile"; da Luigi Comencini con "Tutti a casa" e "Il commissario" a Vittorio De Sica con "Il giudizio universale", "Il boom". E tanti tanti altri registi non si fecero scappare l'opportunità di lavorare con Sordi. 

Gli anni '70 e '80 furono quelli che incoronarono Alberto Sordi uno dei migliori attori di tutti i tempi con pellicole che sono diventate "eterne" e che ogni generazione ha visto e vedrà almeno una volta nella vita. "Un borghese piccolo piccolo", "I nuovi mostri", "Il marchese del grillo", "In viaggio con papà", "Il tassinaro", "Troppo forte" sono solo alcuni dei titoli che hanno segnato questi fortunati anni della carriera di Alberto Sordi, alcuni dei quali con il suo "erede artistico" Carlo Verdone. 

Non solo attore. Sordi ha firmato anche 19 film come regista. Tra questi ci sono "Fumo di Londra" del 1966, "Polvere di stelle" del 1973, "Io e Caterina" del 1980, "In viaggio con papà" del 1982, "Il tassinaro" del 1983, "Tutti dentro" del 1984.

La vita privata e la villa alle Terme di Caracalla

La sua villa alle Terme di Caracalla, dove viveva con la sorella Aurelia, è oggi il simbolo della vita privata di Alberto Sordi. Quella vita privata che l'attore romano ha sempre tenuto molto protetta. L'unica relazione sentimentale nota è quella avuta con l'attrice Andreaina Pagnani nel 1942. Lei aveva 14 anni più di lui. L'attore non si è mai sposato, né ha avuto figli. 

Proprio la villa in piazzale Numa Pompilio si è trasformata in una mostra dedicata ad Alberto Sordi, in occasione del suo centenario. L'emergenza Coronavirus ha fatto slittare l'apertura, però, da marzo a settembre. L'esposizione sarà visitabile fino al 31 gennaio 2021.

Una mostra che non ha precedenti, che si snoda tra i vari ambienti della casa in piazziale Numa Pompilio e nel giardino per illustrare la lunga carriera e la vita dell’attore attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità. Oltre alla Villa, il Teatro dei Dioscuri ospiterà una seconda sezione con un importante focus  su  “Storia di un italiano", il programma tv anni '70 cui Sordi era particolarmente affezionato.

L'ultimo saluto ad Alberto Sordi

L'ultima apparizione pubblica di Alberto Sordi risale al 17 dicembre 2002 al Teatro Ambra Jovinelli. L'attore saluto il pubblico a lui tanto caro e morì, per un tumore ai polmoni, il 24 febbraio 2003. Il corpo fu sottoposto ad imbalsamazione e venne allestita la camera ardente nella sala delle armi del Campidoglio, dove per due giorni Alberto Sordi venne omaggiato da una folla innumerevole. Le esequie furono celebrate il 27 febbraio nella Basilica di San Giovanni in Laterano alla presenza di circa 250mila persone. L'attore riposa al cimitero Verano di Roma. L'epitaffio sulla lapide riprende uno dei suoi film più celebri: "Sor Marchese, è l'ora".

Alberto Sordi, la cerimonia in Campidoglio

Il 15 giugno del 2000, il sindaco di Roma di allora Francesco Rutelli, fece indossare per un giorno la fascia tricolore ad Alberto Sordi. Oggi, 15 giugno 2020, si torna in Campidoglio per celebrarne i cento anni, con una cerimonia - in diretta sulla pagina Facebook Centenario Alberto Sordi alle 11,30 - alla quale prenderanno parte la sindaca Virginia Raggi, il presidente e il vicepresidente della Fondazione Museo Alberto Sordi Italo Ormanni e Giambattista Faralli, il curatore e organizzatore degli eventi per il Centenario Sordi Alessandro Nicosia.

Parteciperanno alle celebrazioni, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, alcuni personaggi del mondo del cinema e della cultura, previsti anche gli interventi di Carlo Verdone e Christian De Sica. Oggi il centenario di Alberto Sordi, inaugura, simbolicamente, anche la riapertura di cinema e teatri. Una nuova pagina, tutta da scrivere. 

Tanti anche gli omaggi che a partire dai giorni scorsi sono stati dedicati in tv al grande attore, da speciali tv a interviste agli amici cari. Lo scorso febbraio è uscito al cinema per alcuni giorni "Permette? Alberto Sordi", film sulla vita dell'attore romano, interpretato da Edoardo Pesce che, però, non ha riscosso il successo sperato. In occasione del centenario, inoltre, è uscito nelle librerie "Alberto Sordi Segreto", libro scritto dal nipote del grande attore, il giornalista Igor Righetti.

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