Achille Lauro, "vincitore morale" del Festival 2020: il trasformismo dell'artista romano conquista tutti
Da trapper dell'underground romano ad artista tra i più apprezzati del pop rock italiano: Achille Lauro a Sanremo è stato iconico e dissacrante, ha sbalordito pubblico e critica "fregandosene"
Eccentrico, allegorico e divo. Tanto esplosivo da conquistare tutti, dentro e fuori il Teatro Ariston. E’ Achille Lauro il “vincitore morale” del Festival di Sanremo 2020.
Sanremo 2020, Achille Lauro il “trasformista”
L’artista romano, nato come trapper nell’underground musicale e ormai nell’Olimpo del pop rock, ha portato sul palcoscenico più ambito della musica italiana originalità e stravaganza. Il suo trasformismo, ricco di allegorie e riferimenti storici, ha stupito tutti.
Achille Lauro, da San Francesco e Elisabetta I: ecco perchè
La musica come rappresentazione teatrale, il messaggio di Achille Lauro a Sanremo 2020 con la canzone ‘Me ne frego’, “un inno alla libertà di pensiero, al vivere”. ‘Me ne frego' “non è un'espressione negativa. Vuol dire 'facciamolo, viviamolo’.” – ha detto Achille Lauro a Domenica In nello speciale sul Festival.
Ecco perché sul palco dell’Ariston si è spogliato e mascherato, ha interpretato “personaggi che storicamente hanno rappresentato questo”. La libertà.
Achille Lauro è stato San Francesco "spogliato degli abiti per votare la vita alla religione"; Ziggy Stardust, uno dei tanti alter ego di David Bowie “simbolo di assoluta libertà artistica, espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica"; la controversa mecenate Marchesa Luisa Casati Stampa, “musa inarrivabile, eterea e decadente" e la regina Elisabetta I, “vergine sposa della patria, del popolo, dell’arte e difensore della libertà”.
Roma al Festival di Sanremo 2020: tutti i romani all’Ariston
Achille Lauro, il trasformista, è uno dei tanti artisti romani presenti al 70esimo Festival di Sanremo. Tra gli habitué Michele Zarrillo (Centocelle), romana della Garbatella anche Tosca tornata sul palco dell’Ariston a 13 anni dalla sua vittoria. Tra i ‘big’ romani pure Elodie e Giordana Angi, hanno tenuto alta la bandiera della Capitale nella Sezione Giovani Leo Gassman, figlio d’arte e vincitore della categoria e il rapper Fasma.
Dalla periferia al Festival: Achille Lauro e il legame con Montesacro
Non l’unico “alternativo” della spedizione romana a Sanremo 2020: rap anche per il contestatissimo Junior Cally e per Rancore, solista dopo il duetto dell’anno scorso con Daniele Silvestri. Rancore quasi un vicino di casa per Achille Lauro: uno del Tufello, l’altro di Serpentara.
Stretto il legame di Achille Lauro, al secolo Lauro De Marinis, con Montesacro e dintorni: più volte citato nei suoi pezzi, direttamente o nei racconti della periferia. C’è sempre un messaggio nei testi e nelle esibizioni di Achille Lauro. A Sanremo 2020 è stato iconico e dissacrante. Achille Lauro se n’è fregato, vincendo.