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Cultura

Achille Lauro come la statua di un dio greco a Sanremo

Il quadro di Achille Lauro nella terza serata di Sanremo, con Monica Guerritore ed Emma

Dopo le piume e le lacrime di sangue della prima serata, dopo l'omaggio a Mina nella seconda, il terzo quadro di Achille Lauro si spinge ancora oltre e l'artista si trasforma in una statua greca, tutta d'oro e si esibisce sul palco dell'Ariston, tra le colonne dell'Antica Grecia.

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Achille Lauro, il quadro con Monica Guerritore e Emma a Sanremo

Ad accompagnarlo nel suo omaggio a "Penelope" che è anche il titolo del suo brano, due donne: Monica Guerritore ed Emma.

Alla prima il ruolo di aprire il quadro di Lauro, interpretando Penelope e recitando un intenso monologo: "Da quando sono morta ho imparato cose che avrei preferito non sapere come quando si origlia dietro le porte o si aprono le lettere degli altri, Ulisse mi ha raggirata sostiene qualcuno o riusciva a farlo credere agli altri. [...]Sono diventata una leggenda. Un bastone con cui colpire altre donne che non avrebbero essere assennate come me, oneste come me, pazienti come me. Ma io avrei solo voluto gradire: ‘Non seguite il mio esempio’. Ma io non sono più, non ho più voce con cui parlare", ha recitato l'attrice.

Ad Emma, invece, il ruolo di duettare con Achille Lauro in "Penelope". Lei con un abito dorata e capelli raccolti, lui truccato come una statua greca, tutto dorato, dalla tunica, al corpo, al viso, alle mani. Circondato da colonne greche. Una performance toccante che - come nei quadri precedenti - Lauro ha terminato con un monologo, successivamente condiviso da lui sui social:

"Sono il Pop.
Presente, passato.
Tutti, Nessuno.
Universale, censurato.
Condannato ad una lettura disattenta,
Superficiale.
Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.
Una persona costruita sopra la tua persona.
Divento banale, mi riducono ad un'idea.
Antonomasia di quelli come me.
Rinchiudere una persona in un disegno.
Ma io ero molto di piu?.
Il pregiudizio e? una prigione.
Il giudizio e? la condanna.
Dio benedica gli incompresi".

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