rotate-mobile
Cultura

Steve McCurry: una mostra da ‘Leggere’. La Recensione

Prorogata fino al 28 gennaio, ‘Leggere’ è una mostra che rivela la grande maestria di uno dei più amati fotografi contemporanei, in grado di catturare l’essenza della vita, la sua autenticità, la dimensione silenziosa dei suoi attimi più privati.

Presso il nuovo spazio espositivo del WeGil, storico palazzo di Trastevere appena ristrutturato grazie a fondi regionali, è attualmente in corso la prima grande mostra tematica di Steve McCurry dedicata alla Lettura. Il celebre fotografo ha scelto stavolta di esplorare un universo anomalo rispetto alla sua abituale produzione, raccontando il rapporto intimo e misterioso tra l’uomo e la parola scritta.

Lettura come atto universale

Fitzgerald diceva che la parte più bella di tutta la letteratura è scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo. Tu appartieni. In queste parole si coglie un aspetto importante dell’esperienza della lettura che è senz’altro centrale nel messaggio che la mostra intende comunicare.

Leggere è un’esperienza universale, che può essere fatta in ogni angolo di questa terra, che cancella la solitudine e ci rende parte di qualcosa di più grande.

Ci connette con i pensieri e le emozioni di un’intera umanità, oltrepassa lo spazio e il tempo, permane nella memoria, regala una profonda ed inesauribile longevità.

McCurry1-2

Attraverso quaranta scatti realizzati nei luoghi più disparati del mondo, McCurry invita gli spettatori ad osservare, quasi silenziosamente, quanto accade negli istanti immortalati dal suo obiettivo, in cui le persone abbandonano il loro presente, anche drammatico, per essere totalmente assorbite da altro.

La macchina fotografica ruba l’essenza di attimi privati, regalandoci atmosfere intime che raccontano come la lettura abbia il potere di condurre ogni individuo in un mondo lontano, in una dimensione altra dalla realtà che sta vivendo.

McCurry fotografo dell’Intimità

In questo modo si esprime anche la natura più profonda della fotografia di McCurry. Pur cimentandosi spesso nella ritrattistica posata, è un fotografo in grado di catturare l’essenza della vita che osserva, senza invadenza, attraverso una presenza leggera che entra in punta di piedi nella dimensione del soggetto, catturandone l’autenticità.

Ancor più complessa risulta tale operazione quando si parla di lettura. Leggere è un atto privato, un momento di grande intimità personale, non semplice da cogliere nella sua spontaneità. Sorprendono dunque le sue immagini. Da Cuba all’Italia, dall’India agli Stati Uniti, dall’Afghanistan all’Africa, ci sono persone che leggono, che si perdono nel loro altrove, anche nei contesti più impensabili, per le strade di angoli remoti del pianeta, tra macerie di guerra o nel mezzo di disastri ambientali.

E sembra di essere lì, davanti a loro, osservatori di passaggio per le strade del Mondo.

McCurry2-2

Una mostra da leggere

A valorizzare ulteriormente la galleria fotografica di McCurry concorre senz’altro un allestimento ben strutturato, che si può esplorare senza un percorso preciso, vagando tra le immagini che si dispongono su istallazioni che si aprono come libri di fronte a chi osserva.

Il curatore ha scelto inoltre un interessante accostamento tra immagini e parole, che enfatizzano il senso universale dell’esperienza del Leggere, permettendo al visitatore non soltanto un percorso nella mostra fotografica, ma anche un viaggio nelle parole degli scrittori di tutti i tempi.

Un’antologia di citazioni sul piacere e sulla dimensione della lettura, che accompagna le immagini esposte e arricchisce l’esperienza del visitatore, stimolandolo a porsi le sue domande, a cercare le sue risposte, a trovare le proprie identificazioni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Steve McCurry: una mostra da ‘Leggere’. La Recensione

RomaToday è in caricamento