Il progetto del film nasce dall'interrogarsi circa la non soluzione del conflitto israelo-palestinese, un conflitto che perdura da oltre 70 anni, il conflitto più lungo della storia contemporanea, in una zona grigia fra guerra e pace, con periodi di tregua interrotti dall'esplodere improvviso di violenza. Nel film regista e spettatori si misurano con uomini e donne dei due popoli attanagliati da un conflitto senza fine, mentre paradossalmente sondaggi e analisi mostrano che vi è in ambedue i popoli una maggioranza in favore di una soluzione basata sul principio di "due stati per due popoli" che vivano in pace e in buon vicinato. Incontri con gente comune e interviste con attivisti di ONG delle due società impegnati in azioni di educazione alla pace, con intellettuali (lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua, il rettore palestinese dell'Università di Al Kuds Sari Nusseibeh), militari israeliani e prigionieri palestinesi detenuti per atti di terrorismo, il susseguirsi di immagini dal Gay pride di Tel Aviv alla crudezza dei posti di blocco sulle strade della Cisgiordania o lungo il confine fra essa e Israele, illuminano il groviglio complesso e contradditorio della vita quotidiana in quella parte del mondo.
scheda film
Titolo originale:
(Dès)espoirs de paix
Anno:
2019
Durata:
67
Genere:
Documentario
Regia:
Daniel Friedmann
Paese di produzione:
Francia