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Cinema

Una storia di formazione, una denuncia della società e una commedia ambientata ai tempi del nazismo in concorso nella terza giornata del Festival di Roma

Presentato il secondo italiano in gara per il Marc’Aurelio al Festival del Film di Roma, Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa, il francese Une vie meilleur di Cédric Kahn e Hotel Lux del tedesco Leander Haussman. Una storia di formazione, una dura denuncia della società odierna e una commedia ambientata ai tempi del nazismo.

La pellicola di Pippo Mezzapesa è un film sull'adolescenza difficile in una provincia complessa come quella di Taranto. Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Mario Desiati, racconta la vita di due adolescenti della provincia di Taranto negli anni '90. I loro sogni, il pallone, la malavita, l'amore.

“E' una storia italiana, non solo pugliese, ambientata nel decennio amorfo degli anni '90 - spiega il regista - in un periodo in cui è cambiato molto in Italia, dal populismo alla violenza del linguaggio che entra in politica per finire con la televisione che entra con prepotenza nelle case”.

Il campo di calcio diventa in questa storia uno degli elementi portanti: uno dei protagonisti, Zazà (l'esordiente Luca Schipani, vera promessa del calcio), è il bomber della squadra del paese e aspetta un'imminente convocazione per un provino alla Juventus.

“Il campo di pallone è il luogo ideale in cui ci si lascia andare alla foga, alla realtà – spiega il regista – e mi piace dire che ci si sporca di vita. Il film è interpretato da giovani attori esordienti trovati dopo un lungo lavoro di casting: “Sono proprio Veleno, Zazà e Annalisa, i personaggi principali, ad avermi maggiormente colpito del libro - dice Mezzapesa. “Si trovano a vivere un momento tormentato di scelte. Cerco di riportare sullo schermo anche quelle atmosfere che ho trovato nel libro, legate soprattutto a quello che ritengo sia il quarto protagonista, il territorio. Un luogo, la provincia di Taranto, avvelenato: ha una bellezza arcaica ma questa viene ferita dalle gravine naturali e dal polo industriale con le sue ciminiere”.

Une vie meilleure è un film di denuncia della società odierna, francese nello specifico, ma estendibile a tutto l'occidente in difficoltà. Yann (Guillaume Canet, attore e regista francese, già al Festival del Film di Roma con Last Night e il suo film da regista Les petits mouchoirs che uscirà in Italia il 18 novembre con il titolo Piccole bugie tra amici), cuoco trentacinquenne, e Nadia (Leïla Bekhti), una cameriera ventottenne, madre di un bambino, decidono di mettere tutte le loro energie nell’acquisto di un ristorante. Decisi e appassionati nel progetto, ma privi di risorse economiche, cercano di realizzare il loro sogno all’interno di una giungla di finanziamenti e prestiti bancari che rapidamente li sommergono. Per tirarsi fuori dai guai, Nadia deve accettare un lavoro in Canada e lasciare il figlio, mentre Yann è costretto a rimanere per salvare il ristorante. Insieme, l’uomo e il bambino affrontano creditori implacabili, un sistema indifferente e una dura quotidianità. Yann comprende che la sola possibilità di salvezza è riunirsi con la donna che ama– e riunire madre e figlio – raggiungendo Nadia in Canada per garantirsi una vita migliore.

Cédric Kahn, già al Festival internazionale del film di Roma nel 2008 con il film Les Regrets, accarezzava l'idea di questo film da molto tempo. '”Tutto il sistema sfrutta la fragilità delle persone. E' questa la sua brutualità, e la banca è l'immagine del sistema” dice Khan, presente in conferenza stampa.

“Non nascondo che la storia si avvicina molto alla mia coscienza, alle mie idee politiche. Ma non solo: quello che davvero volevo era continuare in un percorso cinematografico di apertura al mondo, raccontando una delle situazioni che mi sconvolge maggiormente, lo sfruttamento della miseria in tutte le sue forme”.

“Ma non era l'unica cosa che volevo raccontare -continua il regista. Sì, mi interessava mostrare quanto ci si possa approfittare della debolezza altrui, tanto a livello istituzionale, le banche, quanto nel mercato nero dei prestiti, ma la cosa davvero importante per me era seguire i personaggi nella decisione di abbandonare l'ambizione materiale per ritrovarne una che non passasse dalle cose, dal denaro”.
 

Eventi speciali della giornata, la presentazione di “Totò 3D – il più comico spettacolo del mondo” di Mario Mattoli e l’incontro per una lezione di cinema con il regista statunitense Michael Mann. In concorso nella sezione “Alice nella Città” “Foster” di Jonathan Newman, mentre tra gli altri film da segnalare “Like crazy” di Drake Doremus, premiato come miglior film al Sundance Film Festival.
 

Hotel Lux, di Leander Haussmann,è una commedia ambientata nella Berlino nazista del 1938, dove il comico donnaiolo Hans Zeisig (Michael Bully Herbig) diverte il pubblico con il suo “Stalin-Hitler-show”, interpretato insieme all’amico ebreo Siegfried Meyer (Jürgen Vogel): lui è il dittatore russo, l’amico è il fuhrer.

Con il mutare dell’atmosfera politica, Meyer si unisce alla Resistenza, mentre qualche anno dopo, il disincantato Zeisig, dopo aver dato rifugio per una notte alla bellissima compagna di Meyer, la comunista Frida (Thekla Reuten), è costretto a sua volta a fuggire. Parte convinto di approdare a Hollywood ma invece atterra a Mosca, nel famigerato hotel Lux. Là, nel leggendario paradiso perduto del Comintern, fra spie e delatori, vere personalità comuniste, fanatici e impostori, Hans, grazie ad un errore dei servizi segreti, interpreta il ruolo della sua vita: l’astrologo personale di Stalin. Forte dell’appoggio del dittatore e travolto dagli eventi, spera così di mantenere il suo stile di vita bohémien. Ma presto realizza di essere passato dalla padella alla brace: microfoni nascosti registrano ogni sua parola, e Stalin stesso comincia a recitare una pericolosa commedia. Un’avventura tra l’amore e la morte comincia a fare il suo corso. Tra vaudeville e satira, nei corridoi dell’Hotel Lux si muovono i protagonisti veri della Storia.

Eventi speciali di questa terza giornata giornata, la presentazione di Totò 3D – il più comico spettacolo del mondo di Mario Mattoli e l’incontro per una lezione di cinema con il regista statunitense Michael Mann. In concorso nella sezione Alice nella Città Foster di Jonathan Newman, mentre tra gli altri film da segnalare Like crazy di Drake Doremus, premiato come miglior film al Sundance Film Festival.

 

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