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Sabato, 20 Aprile 2024
Cinema

Italia, Canada e Spagna in concorso ad Halloween

Il cuore grande delle ragazze, di Pupi Avati, è il terzo italiano in gara al Festival del Cinema che, per Halloween, ha corso accanto al francese Voyez comme il dansent e allo spagnolo Un cuento chino

Il cuore grande delle ragazze, di Pupi Avati, è il terzo italiano in gara al Festival del Cinema. Pupi Avati non c'era, in conferenza stampa. “Verrà stasera -assicura il fratello Antonio, produttore del film- per la proiezione ufficiale del suo film. E' uscito poche decine di minuti fa dal Policlinico Umberto I, dove è stato curato benissimo”. “Non ha avuto nulla al cuore -rassicura- solo una congestione gastroalimentare”.

Il cuore grande delle ragazze è una storia ambientata in una cittadina dell'Italia centro-settentrionale negli anni '30. Due famiglie al centro della commedia, disseminata di elementi autobiografici ma anche fantastici, in un mix perfetto di memoria e immaginazione. I contadini Vigetti, che lavorano come mezzadri per la famiglia Osti, che hanno tre figli: Edo -voce fuori campo che, scrivendo un tema in classe, racconta le vicissitudini della sua famiglia- Sultana e Carlino (Cesare Cremonini, che interpreta il nonno di Pupi Avati), inguaribile farfallone molto ambìto dalle ragazze. Poi c’è la famiglia Osti, proprietari terrieri che vivono nella loro casa padronale insieme alle tre figlie, tutte da maritare: Maria, Amabile e la giovane Francesca (Micaela Ramazzotti).

Osti sta cercando un marito per una delle sue due figlie, ma siccome nessuno le vuole accetta di farle corteggiare da Carlino. Quest’ultimo inizia a frequentare la famiglia Osti con l'intento di scegliere quale delle due ragazze sposare. Ma l'incontro con Francesca, la perla della famiglia, farà scoccare la scintilla tra i due. E i ragazzi non potranno più fare a meno l'uno dell'altra.

“Ho incontrato i fratelli Avati 15 anni fa –spiega Micaela Ramazzotti, in conferenza stampa- per una piccola parte in un film, da cui è iniziato tutto”. Quando ho letto questo copione –continua l’attrice- ho riso e pianto, perché i copioni di Pupi sono come dei piccoli romanzi.
“E’ stato in assoluto il film in cui mi sono divertita di più –confessa ancora- e Francesca, il mio personaggio, mi ha davvero emozionata, perché la mattina recitavo la parte che Avati scriveva la notte. Mi sono sentita libera di evolvere insieme a lei”.

“Quando ho riconosciuto Pupi Avati al telefono –racconta invece il protagonista maschile Cesare Cremonini- dentro di me avevo già accettato la parte dopo poche parole”. “E’ un film che evoca ricordi fiabeschi, elementi fantastici, come questo amore tra questi due ragazzi: una storia romantica d’altri tempi”.

Voyez comme il dansent, del regista Claude Miller, è l’altra pellicola in concorso quest’oggi. Tra le interpreti, Maya Sansa, presente alla conferenza stampa di presentazione, che interpreta la parte di un’indiana d’America che vive in Canada. La pellicola narra la vicenda di due donne, lontane, diverse, accomunate da un amore comune: quello per un uomo (James Thiérrée), artista francese scomparso misteriosamente. Ciascuna delle donne, alla luce della tragica vicenda che le ha colpite, cercherà di indagare le cause profonde che hanno indotto l’uomo della propria vita ad amare l’altra. E una strana complicità mista a curiosità le avvicinerà fino al punto che non possono vivere l’una senza fare i conti con l’altra.

“E’ stato molto interessante interpretare il ruolo di Alex –interviene in conferenza la Sansa, dopo aver portato i saluti del regista- una donna molto determinata, legata alle proprie tradizioni, forte, ma anche passionale”.

Meravigliosa la scenografia di questo film, interamente girato in un treno che attraversa il Canada dalla costa orientale a quella occidentale, e grande l’interpretazione dei tre attori (nel cast anche Marina Hands), intensi.

Il terzo film in concorso, lo spagnolo Un cuento chino, di Sebastian Borensztein, con Riccardo Darìn, Huang Sheng Huang e Muriel Santa Ana, narra le vicende di un introverso proprietario di un negozio di ferramenta che, dopo un dramma che lo segna indelebilmente, vive da vent’anni senza contatti con il mondo esterno. Per caso conosce Jun, un cinese appena arrivato in Argentina in cerca del suo unico parente ancora vivo. Incapace di abbandonarlo, Roberto lo accoglie in casa. Da questa convivenza, Roberto troverà la strada per uscire dalla sua solitudine.

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