"Cafards - Il buio dopo l’alba", all’Altrove Teatro Studio
Debutta a Roma, in anteprima nazionale, CAFARDS - Il buio dopo l’alba, il dramma psicologico, scritto e diretto da Nick Russo. Domenica 15 maggio, sul palco dell’Altrove Teatro Studio, Giacomo Bottoni, Gledis Cinque, Beatrice Gattai, Andrea Pellizzoni e Filippo Tirabassi vestono i panni di cinque superstiti chiusi in una stanza, alle prese con uno scenario post apocalittico e il proprio personale viaggio verso la salvezza o l’autodistruzione.
PaT – Passi Teatrali torna sulle scene romane con una nuova produzione, un’opera originale che, sfruttando l’attesa del nulla e la tensione verso l’ignoto, scava nelle relazioni e indaga il lato più recondito dell’animo umano, per farne emergere gli istinti, le pulsioni, le reazioni più viscerali, le paure e le insicurezze. L’obiettivo è sfidare lo spettatore a immedesimarsi nei protagonisti, costringerlo a mettere in discussione quelli che crede essere i propri valori, le priorità e il concetto stesso di Bene e Male.
Un mondo in rovina, l’estinzione dell’umanità e? alle porte. In una villetta sul mare, Matteo e? di guardia alla sorella Claudia, incosciente sul divano per una ferita d’arma da fuoco, quando Vale, Filo e Mary trovano rifugio nell’edificio. Attirati da un messaggio trasmesso a ripetizione, erano diretti verso la stazione Radio. La possibilità della salvezza, prevista per l'alba, costringe i personaggi a una notte di interminabile attesa.
“CAFARDS – Il buio dopo l’alba, è lo spettacolo che vorreste non vedere, perché parla di ciò di cui vorreste non parlare” - racconta Nick Russo, autore e regista – “Non troppo tempo fa, siamo stati tutti confinati, costretti a confrontarci con i nostri cari e con noi stessi, a rimettere in dubbio le nostre certezze, il lavoro, gli affetti. Una vera e propria fine del mondo a cosa ci porterebbe? Qui, all’interno di questa instabilità fisica, emotiva e mentale, i personaggi di Cafards si trovano a vivere quella realtà, spinta fino all’estremo. Cinque superstiti si amano e si combattono, tra loro e dentro loro stessi, cercando disperatamente di fare la cosa giusta, di restare umani, di proteggere i propri cari, nella vana rincorsa verso la sopravvivenza, del corpo e dell’anima”.