Bunny Wailer and The Solomonic Reggaestra alla Città dell'Atra Economia
Concerti, cinema, dj-set e street food. Sono le iniziative che da giugno e per tutta l'estate animeranno l''Eutropia'. La rassegna dell'estate romana occupa per tre mesi lo spazio dell'Ex Mattatoio di Testaccio.
E il 17 luglio la serata sarà all'insegna del Reggae. Al Campo Boario infatti suoneranno Bunny Wailer and The Solomonic Reggaestra. L'appuntamento è alle 22 presso la Città dell'Altra Economia. Il biglietto è di 13.80 euro.
BUNNY WAILER - Bunny Wailer, pseudonimo di Neville O'Riley Livingston, è un cantante e percussionista giamaicano. Nonchè ex membro del gruppo The Wailers con Bob Marley e Peter Tosh. Quando Marley lascia la Giamaica nel 1966, Wailer comincia a cantare come voce principale del gruppo. In questo periodo si lascia influenzare dal gospel e dal soul di Curtis Mayfield. Nel 1967 registra This Train, la prima canzone basata su un coro gospel registrata per lo Studio One.
Però verso la fine degli anni sessanta, quando i Wailers cambiano continuamente produttore, Bunny ritorna a in disparte, sia come cantante che come scrittore. Canta infatti solo pochi versi in canzoni come Riding High o Keep On Moving, prodotte da Lee Perry. Nel 1973 ogni membro dei Wailers fonda un'etichetta e in questo periodo Wailer canta come voce principale in Reincarnated Souls, un b-side del trio con la Island Records e in Pass it On e Hallelujah Time, due tracce presenti su Burnin', album del trio sotto Tuff Gong. Nello stesso tempo registra alcune tracce, come Bide Up, Arab Oil Weapon e Life Line, per la sua etichetta.
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Dopo Burnin' i Wailers vanno in tour negli Stati Uniti ed in Inghilterra, nonostante Livingstone sia abbastanza riluttante a lasciare la Giamaica. Con il successo internazionale del gruppo lui e Peter Tosh vengono oscurati da Bob Marley. Dopo il tour Bunny lascia il trio e comincia la sua carriera solista. Focalizza quindi maggiormente la sua produzione sul lato spirituale, cominciando a identificarsi nel movimento rastafari. Registra brani soprattutto del genere roots reggae, con testi politicamente e religiosamente affiliati al movimento. Ma sperimenta anche altri generi come la disco nell'album Hook Line & Sinker e successivamente la dancehall apolitica, riscuotendo un buon successo.Nel 1990, 1994 e 1996 vince il Grammy Award come Best Reggae Album.