"Accelerazione-Decelerazione", Festival ArteScienza 2020
Dopo l’inaugurazione l’8 settembre dell’installazione sonora Voci sottese al Casino Nobile di Villa Torlonia, apertura del 28° Festival ArteScienza, la manifestazione, quest’anno dal titolo Accelerazione || Decelerazione si sposta al Goethe-Institut Rom (via Savoia 15) dove terrà la gran parte dei suoi appuntamenti. Si rinsalda dunque una preziosa e quasi trentennale collaborazione fra il Centro Ricerche Musicali - CRM organizzatore del festival e l’Istituto di cultura tedesco. Dal 15 al 25 settembre, nei giardini del Goethe, a partire dalle ore 20 in programma concerti/installazioni, improvvisi di poesia, danza, teatro e musica, proiezioni, video musicali d’autore e performance, indagando ogni giorno uno strumento o coppia di strumenti diversi (viola, clarinetto, percussioni, flauto, sax, clarinetto e bajan…).
Martedì 15 settembre la serata si apre alle ore 20, spostandosi fra Sala conferenze e il Giardino basso, con Accelerazioni, in cui confluiscono la proiezione di video musicali, il concerto/installazione con Olofoni (si tratta di proiettori sonori di elevata controllabilità brevettati dal CRM) e improvvisi di poesia a cura della regista e attrice Manuela Cherubini che ha ideato per la sua performance tre intermezzi di parole, incastonati tra le installazioni sonore.
“Ciascun intermezzo – racconta - è dedicato ad una forma compositiva di parole: poesia, scrittura in prosa, teatro. Prendo spunti e frammenti da diverse autrici ed autori, che mi prestano le loro parole per seguire il filo rosso della rassegna: accelerazione/decelerazione.”
Alle ore 21.15 ci si sposta al Giardino alto per VIOLA IN DUO performance per due viole e live electronics con due violisti apprezzati interpreti del repertorio contemporaneo e sperimentale quali Luca Sanzò e Carlotta Libonati. In programma musica del francese Gerard Pesson (Paraphernalia per 2 viole), della compositrice finlandese Kaija Saariaho (Vent Nocturne per viola e live electronics), di Giorgio Nottoli (In Viola per viola e live electronics) cui si aggiungono due novità in prima assoluta, creazioni per ArteScienza: eVIOLA per viola elettrica ed elettronica di Silvia Lanzalone e Come gli aquiloni per viola acustica, viola elettrica ed elettronica di Alessio Gabriele. Il lavoro della Lanzalone trae il suo primo materiale sonoro dall’incipit della Sequenza VI di Luciano Berio, in cui l’esecuzione di tre e quattro suoni simultanei viene realizzata come un tremolo spezzato e alternato in modo irregolare su tutte le corde, ad una velocità molto elevata.
“La tecnica – racconta la compositrice salernitana - è stata largamente utilizzata in ‘eViola’ con numerose varianti rivolte a ricercare i suoni derivanti da gesti selezionati per realizzare il maggior numero di posizioni e contrazioni muscolari di entrambe le braccia. Il titolo del brano ‘eViola’ è stato ottenuto dalla contrazione delle parole inglesi 'electronic' e 'viola', associate per rendere esplicita l’intima connessione dello strumento con le tecnologie elettroniche ad esso integrate”.
“Come gli aquiloni legati a uno stesso filo, le linee musicali prendono origine dalla medesima impronta generatrice e vivono sorti strutturate ma libere – così introduce al suo nuovo lavoro Alessio Gabriele, compositore, violinista, informatico, che si interessa di integrazione fra linguaggio artistico, espressione umana, pensiero scientifico e risorse tecnologiche -. Il lavoro è strutturato in tre parti in cui, senza soluzione di continuità, gli stessi insiemi di suoni sono esposti come rapide nuvole irregolari, come fili di una trama polifonica complessa o come figurazioni virtuosistiche”.
Il programma della settimana
La settimana prosegue, mercoledì16 settembre con l’appuntamento delle ore 20 dal titolo Sospensioni in cui confluiscono video musicali d’autore, concerto/installazione con Olofoni e gli improvvisi in musica del contrabbassista Mauro Tedesco. La seconda parte di serata sarà alle ore 21.15 nel Giardino alto con PLAYGAME, musica e danza saranno in dialogo con il Duo Avidi Lumi (musica) e il Duo Rinaldi-Mogavero (danza). Si ascolteranno lavori di Azzigotti, Fukushima, Essl e la musica aleatoria di John Cage in Suite for toy piano. Novità in prima assoluta della serata sarà Slanci di Antonio Russo, in cui i movimenti dei danzatori si legano ai gesti musicali. Una serie di scenari si succedono sovrapponendosi, presentando e sviluppando articolazioni sonore animate da impeti espressivi di durata e volontà imprevedibili. Il coordinamento artistico di Playgame è di Ricky Bonavita, in collaborazione con Associazione Koreoproject.
Il 17 settembre alle ore 20 a improvvisare nel Giardino Basso sarà ancora l’attrice e regista Manuela Cherubini. Alle 21.15 ci si sposta nel Giardino alto per un colloquio e un concerto del duo Michele Rabbia e il norvegese Ingar Zach. Percussionisti fra i più interessanti della scena musicale sperimentale in cui il suono, il gesto e l'azione, come anche il silenzio, sono tratti caratterizzanti della loro musica, plasmando spazi sonori in cui la tecnologia si coniuga con l’originalità di materiali artigianali che lui stesso sceglie con cura.
Il 18 settembre alle ore 20 a improvvisare sarà il chitarrista Andrea De Vitis, romano, classe 1985, considerato uno dei chitarristi più interessanti della sua generazione. L’appuntamento delle ore 21.15 segna la prima proiezione in programma all’interno del festival, organizzata in collaborazione con il Goethe Institut. Si tratta del documentario Beuys, regia di Andres Veiel (ingresso libero). Pochi altri artisti tedeschi del XX secolo sono stati così controversi come Joseph Beuys (1921 1986), performance artist, scultore, disegnatore, teorico dell’arte e, per un periodo, anche professore universitario. Il suo lavoro fondato su un nuovo e più ampio concetto di arte, prevedeva anche un contributo all'educazione politica della società. Con questo film documentario Andres Veiel ripercorre la vita dell’artista, portando alla luce una grande quantità di materiale d’archivio, in parte sconosciuto, e lasciando la parola a testimoni dell’epoca.
Il 19 settembre l’appuntamento è direttamente alle ore 21.15 nel Giardino Alto con il clarinettista Michele Marelli internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori solisti di musica contemporanea della sua generazione. Ha lavorato per 10 anni a stretto contatto con Karlheinz Stockhausen eseguendo suoi lavori in prima mondiale sotto la sua direzione e supervisione e ha collaborato con i più grandi compositori del nostro tempo (Lachenmann, Kurtàg, Donatoni, Stroppa, Fedele), ispirando nuove partiture a lui dedicate. Nel programma per clarinetti e musica elettronica scelto per ArteScienza, troviamo due lavori di Marco Stroppa e Karlheinz Stockhausen accostati a tre recenti pezzi di Stefano Gervasoni, Yann Robin e Walter Cianciusi, che presenta in prima assoluta Tripofobia dedicato a Michele Marelli. Robin descrive la propria forza espressiva attraverso l’uso del raro clarinetto contrabbasso metallico. Chiude il programma l’ultimo capolavoro di Karlheinz Stockhausen per corno di bassetto e musica elettronica, Uversa 16ma Ora da KLANG, concepito nel 2007 proprio per Michele Marelli che ne ha anche eseguito la prima mondiale.
Il 20 settembre torna l’appuntamento delle ore 20 con le improvvisazioni affidate questa volta ad Anacleto Vitolo, dj il cui stile si concretizza in un mix di elementi quali Industrial, Ambient, Noise, Musica Concreta, etc. Alle 21.15 il concerto di SAXATILE [modulable saxophone ensemble], ensemble aperto a tutte le combinazioni offerte dalla famiglia dei sassofoni e rivolto alla musica contemporanea di ricerca e al rapporto dialettico tra diversi ambiti disciplinari. Presentano un programma con musica di autori tedeschi e austriaci, e la prima italiana di Erpice per quattro sassofoni (2014) di Francesco Filidei.
Tanti gli appuntamenti anche per la settimana successiva, sempre al Goethe-Institut Rom a partire dal 22 settembre.
Il festival è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana 2020 - 2021 - 2022", fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Nasce dalla collaborazione con il Goethe-Institut e grazie al contributo di numerosi partner e sostenitori quali l’Ambasciata USA, Logos – Main Festival di Matera, Accademia tedesca di Villa Massimo, Istituto Svizzero, le Scuole Popolari di Musica di Donna Olimpia, Testaccio e Insieme per fare, l’Università di Roma “La Sapienza” e la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.