Arte rigenerante a Castel romano designer outlet, con la spettacolare fauna di cracking art
È un incontro inaspettato quello tra specie faunistiche di diverse provenienze – dai pinguini, agli elefanti, ai lupi, ai delfini – che hanno trovato la propria residenza estiva - fino al 18 settembre - presso Castel Romano Designer Outlet. Oltre cento le maxi sculture del movimento Cracking Art, dalle dimensioni più svariate e dai colori vivacissimi, che sorprendono i visitatori attraverso piazze, viali, tetti e passaggi segreti, per un itinerario tra arte e sostenibilità.
La scoperta progressiva delle diverse sculture è un modo originale ed affascinante per raccontare ad adulti e bambini i temi del mondo contemporaneo: sostenibilità,
La mostra sarà occasione di formazione e di conoscenza per i visitatori dei centri McArthurGlen. Diverse le attività pensate per i più piccoli, dalla caccia al tesoro delle specie animali (sempre attiva) ai workshop creativi gratuiti a tema ambientale, organizzati nei weekend del 16, 23 e 30 luglio e poi di nuovo a settembre, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 18.30.
Sono moltissime le storie che questi animali sanno raccontare. Se il coccodrillo gigante stabilisce una connessione tra estinzioni dovute a fenomeni naturali a quelle che oggi rischiamo a causa delle azioni umane, la pioggia di rane è la metafora di eventi climatici inattesi. Se il branco di lupi racconta l’importanza dell’azione di gruppo destinata al bene collettivo, le rondini - simbolo per eccellenza della rinascita della natura dopo l’apparente stasi dell’inverno - scendono a terra per condividere l’auspicio a una rinascita culturale nell’ottica della sostenibilità. I
Arte e sostenibilità sono da tempo temi cari al Gruppo McArthurGlen, a partire dal progetto dell’ecomurales #amoretcura dell’artista Cileno Carlos Atoche nel quartiere romano della Garbatella, interamente sostenuto da Castel Romano Designer Outlet in partnership con Yurban2030 e Komen Italia. Parlando in modo verticale di sostenibilità,
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
Oltre alle tre partecipazioni ufficiali alla Biennale di Venezia (2001, 2011 e 2013), tra le mostre e installazioni più recenti si segnalano: Incanto (2021), a Trieste; En Plein Air (2020), a San Benedetto del Tronto; Wild Rising (2019), presso il Desert Botanical Garden di Phoenix, Arizona (USA); Regeneration@