L'America di Elio De Capitani
Mercoledì 22 marzo (ore 18) il foyer del Teatro Valle ospita la presentazione del nuovo libro di Laura Mariani, edito nel novembre scorso da CuePress e dedicato al lavoro attorale di Elio De Capitani. Un ritratto che analizza le sue più significative interpretazioni, dal Berlusconi del Caimano di Moretti al commesso viaggiatore Willy Loman, portando in luce gli snodi di un intero percorso d’artista e offrendo infiniti spunti per rileggere la storia collettiva del Teatro dell’Elfo. Peter Kammerer, Alessandro Portelli, Antonio Calbi ne parlano con l’autrice e con l’attore.
Disegnare i tratti essenziali dell’attore interprete oggi, cercare l’identità del teatro italiano nella mescolanza di tradizione e ricerca, di mestiere e arte: sono queste alcune delle ragioni che spingono Laura Mariani a guidarci in un percorso che dagli attori del passato, con naturalezza, sembra condurre proprio a Elio De Capitani. Un viaggio che, dalla vivace fucina dell'’Elfo, procede analizzando alcune interpretazioni importanti e le evoluzioni di una regia che scommette sempre più sull’attore.
Le tappe obbligate di questo percorso che, grazie alle interviste a De Capitani si fa spesso racconto diretto, si collocano tra il 2006 e il 2016: dal Berlusconi del Caimano di Moretti al commesso viaggiatore Willy Loman, uno che non ce l’ha fatta. In mezzo, due grandi personificazioni del potere: Roy Cohn – l’avvocato anticomunista morto di Aids, che in Angels in America incarna il male – e il presidente Nixon, messo alle strette dal conduttore televisivo David Frost sullo scandalo Watergate. Figure, queste, che tratteggiano il volto degli Stati Uniti come viene percepito dall’Italia: una realtà dai toni forti e contrastanti, che attrae con il suo “sogno”, le sue opportunità e il suo dinamismo ma che può produrre sofferenze e sconfitte durissime. Mentre Berlusconi è presente non tanto per i suoi tratti di vicinanza con l’America di Trump, quanto per motivi d’arte. «La preparazione di nessun attore di teatro può dirsi completa finché non ha fatto un film», ha detto Marlon Brando. E non solo: dietro ai personaggi di Kushner, Morgan e Miller aleggia l'ombra di Al Pacino e Frank Langella insieme a una folla di commessi viaggiatori, proveniente da tutto il mondo.
Laura Mariani insegna Storia dell’Attore all’Università di Bologna. Ha scritto Sarah Bernhardt, Colette e l’arte del travestimento (il Mulino 1996, Cue Press 2016), L’attrice del cuore. Storia di Giacinta Pezzana attraverso le lettere (Le Lettere 2005), Ermanna Montanari. Fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe (Titivillus 2012), Quelle dei Pupi erano belle storie. Vita nell'arte di Pina Patti Cuticchio (Liguori 2014). Ha curato con Claudio Meldolesi e Angela Malfitano La terza vita di Leo. Gli ultimi vent’anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna (Titivillus 2010) e, con Ferdinando Taviani e Mirella Schino, Pensare l’attore, una raccolta di saggi di Meldolesi (Bulzoni 2013). Nel 1983 ha vinto il premio Vittime e Martiri di Sant'Anna di Stazzema con Quelle dell’idea. Storie di detenute politiche 1927-1948 (De Donato 1982).