Alberto Sordi, la mostra nella sua villa
Dopo le chiusure imposte dalla pandemia, la mostra dedicata al Centenario di Alberto Sordi e allestita nella sua villa in piazzale Numa Pompilio, riapre ufficialmente al pubblico il 4 marzo per restare aperta fino al 1 agosto 2021.
La mostra per i 100 anni di Alberto Sordi
L’esposizione, che non ha precedenti, si snoda tra i vari ambienti della casa in piazziale Numa Pompilio e nel giardino per illustrare la lunga carriera e la vita dell’attore attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità. Oltre alla Villa, il Teatro dei Dioscuri ospiterà una seconda sezione con un importante focus su “Storia di un italiano", il programma tv anni '70 cui Sordi era particolarmente affezionato.
La mostra, promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi con Roma Capitale e con Regione Lazio, con il riconoscimento del MIBACT Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti Paesaggio, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, con il patrocinio di SIAE, con il sostegno di Luce Cinecittà, Acea, Banca Generali Private e con la collaborazione di Rai Teche, è curata da Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta, prodotta e organizzata da C. O. R. Creare Organizzare Realizzare.
L'obiettivo della mostra
L’obiettivo di questa mostra dedicata al grande Alberto, come ha dichiarato il curatore Alessandro Nicosia, è soprattutto aprire per la prima volta al grande pubblico la Villa rifugio di Sordi, farla conoscere così com’era invariata nel tempo, e ricostruire cronologicamente il suo percorso di uomo e di attore. Proprio per valorizzare la storia di questa casa che diventerà presto un museo, si è cercato di rispettare gli ambienti che sono rimasti intatti dopo la morte dell’attore, così come lui li aveva voluti e vissuti, facendoli dialogare con la proposta espositiva piena di sorprese e di tanti inediti.
Questa mostra permette quindi di scoprire un Sordi che va oltre i successi cinematografici e di conoscere storie che talvolta circolavano a proposito del suo privato. Un Sordi speciale, vero: il maestro fu un benefattore, un amante degli animali e delle belle donne, un collezionista d’arte, un fotografo appassionato, un viaggiatore… E così si racconta nel progetto espositivo studiato per consentirne la visita come se si fosse ospiti dell’attore.
Un viaggio alla scoperta dell'artista
La mostra monumentale dedicata ad Alberto Sordi si prefigura dunque come una esperienza immersiva e totalizzante, un viaggio spettacolare alla scoperta dell’artista e dell’uomo, un ritratto completo in tutti i suoi risvolti e le possibili sfaccettature; un racconto che lascia emergere il contributo unico e insostituibile che ci ha lasciato in eredità. Sordi è entrato a gamba tesa nella memoria collettiva, attentissimo come era all’evoluzione della società da cui traeva ispirazione per le storie e i personaggi da portare sullo schermo; è stato fondamentale per averci confezionato il ritratto di un’epoca e restituito la storia del nostro paese dagli anni a cavallo della seconda guerra mondiale fino al boom economico e agli anni ’60. I suoi film e i suoi personaggi sono lo specchio della società dell’epoca raccontata con sottile ironia cogliendone, con profonda leggerezza ma anche ferocia, voli e cadute, speranze e delusioni, altezze e miserie umane, con uno sguardo sempre arguto e geniale.
La Mostra si completa e arricchisce di due cataloghi a cura di Alessandro Nicosia, Vincenzo Mollica, Gloria Satta, Maria Cristina Bettini e Gina Ingrassia.