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Economia

Vittoria per il Made in Lazio, firmati i decreti che tutelano l’autenticità del latte e dei prodotti caseari

Dal 1 gennaio 2022 le etichette continueranno a essere esposte sui prodotti alimentari con le indicazioni di origine controllata. Coldiretti: “La tracciabilità è fondamentale per far fronte alle speculazioni”

Anche ad anno nuovo i consumatori potranno continuare a tracciare le origini di ciò che mangiano e dei prodotti caseari. Una vittoria soprattutto per il Lazio, che insieme a Roma è tra i maggiori consumatori del latte fresco, proprio per la sua ottima qualità.

Il 31 dicembre era prevista infatti la scadenza dell’obbligo di etichettatura dell’origine del latte, ma Coldiretti ha lavorato per la proroga dei decreti che estendono la norma dal 1 gennaio 2022, con l'indicazione dell'origine sugli alimenti e la provenienza degli ingredienti principali, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi, fino a riso e pasta.

Ad annunciarlo al XIX Forum Internazionale dell'agricoltura e dell'Alimentazione è stato il Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. "La firma dei decreti – ha spiegato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - garantisce trasparenza sulla reale origine di prodotti che sono alla base della dieta degli italiani. Allo stesso tempo non consente che vengano spacciati come Made in Italy prodotti realizzati con ingredienti di bassa qualità provenienti dall'estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali".

L’80% dei consumatori si informa sull’origine dei prodotti

Un provvedimento che risponde alle richieste di quell'80% di italiani che, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, verifica gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da acquistare, scorrendone quella sorta di carta d'identità istantanea che è l'etichetta. Tra gli alimenti che non saranno tracciabili restano ancora però i legumi in scatola, la frutta nella marmellata o nei succhi, il grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti.

"Non prorogare i decreti avrebbe messo a rischio la trasparenza – ha aggiunge Granieri- e la valorizzazione del Made in Italy per prodotti come il latte, che invece avranno l'obbligo di etichettatura di origine. E penso al Lazio, che insieme a Roma è tra i maggiori consumatori del latte fresco proprio per la sua ottima qualità. Non accetteremo mai che vengano ingannati i consumatori, spacciando per italiani prodotti che in realtà vengono importati dall'estero e peraltro non sono soggetti ai controlli cui vengono invece sottoposti latte e formaggi 100% italiani".

"E' un tema molto sentito dai consumatori - conclude Granieri- Il nostro Paese è leader europeo nella qualità e ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. La tracciabilità è fondamentale ora più che mai, a fronte delle speculazioni a cui sono esposti i nostri allevatori e produttori, che oltre a fronteggiare la crisi economica determinata dal Covid, devono anche fare i conti con l'aumento del prezzo delle materie prime".

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