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Economia

Il Superbonus a Roma, un giro d'affari da oltre 3 miliardi di euro. Quasi come l'intera Toscana

La ricerca del Cresme su dati Enea e Istat presentata insieme ad Ance Roma-Acer. Nel Lazio 28mila cantieri avviati al 31 ottobre

Oltre 5 miliardi di euro di lavori grazie al Superonus 110% nel Lazio, quasi 3 miliardi e 360 milioni di euro solo a Roma, la cui provincia ha "spinto" da sola quanto tutta la regione Toscana. Sono questi i dati emersi dall'analisi del Cresme, centro di ricerche sociali ed economiche, commissionata dall'Ance Roma-Acer, l'associazione nazionale costruttori edili. 

Nel Lazio oltre 28mila cantieri Superbonus per un valore di 5 miliardi

Un giro d'affari e un indotto in termini occupazionali di grande rilevanza: il 110% non ha solo incrementato il Pil nazionale (+22% quest'anno), ma secondo la ricerca Cresme, su elaborazione dati Enea e Istat, ha anche contribuito alla crescita economica della nostra regione. Al 31 ottobre, infatti, sono stati avviati 28.229 cantieri nel Lazio per un valore complessivo di 5 miliardi e 80 milioni di euro. Il 66% è su Roma e provincia, con 13.835 cantieri e un importo di 3 miliardi e 359 milioni di euro.

"Un'importante spesa avviata dallo Stato"

"Gli incentivi fiscali attivati con il Superbonus sono certamente una importante spesa avviata dallo Stato - ha commentato il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini - , la scelta di operare con un valore incentivante molto alto in un tempo molto stretto ha certo determinato delle dinamiche sul mercato esasperate, allo stesso tempo però questa politica andrebbe misurata in termini di investimento pubblico e da questo punto di vista valutata".

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I costruttori romani: "Rendere strutturale l'incentivo"

"Con il Cresme abbiamo voluto approfondire i risvolti del Superbonus e la ricerca presentata evidenzia da un lato la bontà della misura per quanto riguarda le ricadute occupazionali e i benefici ambientali - aggiunge Antonio Ciucci, presidente Ance Roma-Acer - , dall’altro alcune ombre che richiedono sicuramente una riflessione più attenta per correggere ciò che non funziona in termini di costi per le casse dello Stato. È da qui che bisogna ripartire per mettere a sistema una misura sostenibile, che ha dimostrato la sua importanza per i ritorni fiscali e finanziari, nel breve e nel lungo periodo, e per il clima". "Ora sarebbe opportuno rendere strutturale l’incentivo del 110% e farlo diventare una vera e propria politica di settore con determinate regole e scadenze". A dirlo Lorenzo Sette, Vicepresidente al Centro Studi di Ance Roma – ACER. 

Tante le difficoltà da affrontare: "Ma la misura resta valida"

Anche perché di difficoltà ce ne sono state parecchie, come evidenziato di recente anche dall'Ordine degli Architetti di Roma e provincia, in particolare riguardo al recupero del credito. "Le nostre imprese hanno investito in questo strumento fin dall’inizio - rivendica la numero due di Edilizia Privata di Ance Roma, Benedetta Bonifati - , facendo la propria parte. La misura resta valida, nonostante i costi, le difficoltà nella cessione dei crediti, i continui cambi normativi e le incertezze che si sono ripercosse negli ultimi due anni, non solo sul nostro sistema, ma anche sulle famiglie". 

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