Alla Soprintendenza manca un terzo dei lavoratori: "Così il patrimonio è a rischio tutela"
L'allarme dei sindacati FP Cgil e Uil PA sull'organo periferico del Ministero della Cultura che si occupa della provincia di Viterbo ed Etruria Meridionale: avrebbe bisogno di 111 unità di personale, ne ha in servizio solo 48 in quattro sedi operative
Da due anni senza un numero adeguato di dipendenti tanto che gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e la tutela del patrimonio culturale di competenza sarebbero a rischio. A lanciare l’allarme sulla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della provincia di Viterbo e dell'Etruria Meridionale sono la Fp Cgil e la Uil PA.
La Soprintendenza di Viterbo e dell'Etruria Meridionale
Nato il 1 febbraio 2021, il nuovo organo periferico del Ministero della Cultura è sempre stato in deficit di personale operativo, in particolar modo di funzionari tecnici. A fronte di 111 unità per garantire il funzionamento, oggi in servizio ci sono solo 48 lavoratori di cui 32 dipendenti nelle 4 sedi operative di Roma, Viterbo, Tarquinia ed Oriolo Romano e 16 addetti alla vigilanza nelle aree archeologiche assegnate che effettuano un servizio di apertura al pubblico.
“Lavorare in queste condizioni è impossibile, non solo nel far fronte a situazioni di carattere emergenziale ma anche nell’ordinarietà, ma soprattutto rispetto all’impegno previsto dal carico di lavoro, arrivato attualmente a livelli insostenibili” - denunciano i sindacati. “La situazione attuale comporta il rischio di gravi danni operativi ed economici per il territorio di competenza e per le attività di tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati dal buon andamento di questo ufficio. La mancanza di soluzioni concrete da parte del MIC, nonostante la situazione sia stata più volte evidenziata a più livelli, si traduce in criticità e mancanze che impattano gravemente sulle attività di Enti locali e privati, che già subiscono e subiranno loro malgrado sempre più le conseguenze della situazione attuale, con il rischio concreto di perdite di finanziamenti e gravi danni economici anche in relazione all’attuazione del PNRR".
L'allarme dei sindacati sul deficit di personale
Anche lo svolgimento di attività minime e ordinarie, con una carenza di personale che si assesta intorno al 30% di quanto stabilito dalle piante organiche, risulta complicato. "Nonostante i funzionari e tutti i dipendenti assicurino la propria attività ben oltre l'orario contrattualmente previsto - continuano Fp Cgil e Uil PA - si rischia una paralisi totale dell'attività di tutela del patrimonio culturale in un territorio, come quello viterbese e dell'Etruria Meridionale, ricco di importanti testimonianze storico artistiche e che su queste fa leva per lo sviluppo turistico ed economico. Allo stato attuale non è possibile assicurare né il rispetto delle tempistiche legate alla resa dei pareri, né il buon andamento delle procedure, né l’attuazione della programmazione ordinaria e dei cantieri attualmente in corso, con conseguenze per tutti i soggetti e gli operatori economici coinvolti. Anche lo scorrimento delle graduatorie concorsuali rischia di non essere di aiuto perché non include personale tecnico-scientifico addetto alle funzioni di tutela”. Da qui la richiesta di un forte intervento della politica, “sia a livello di Ministero, per integrare il personale attualmente operativo con urgenti assunzioni, anche a carattere emergenziale, sia a livello di governo locale, affinché le istituzioni tutte si facciano carico di una situazione che rischia di impattare sulle risorse del territorio".