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Blocco degli hub

Scioperano magazzinieri e corrieri: a Roma consegne a rischio

I pacchi restano fermi negli hub, USB da tre giorni blocca il deposito di Passo Corese. La mobilitazione delle sigle confederali per il 21 aprile

Pacchi che restano fermi negli hub e nei depositi, mancate consegne a Roma e in tutta Italia. Scioperano i corrieri e i driver di SDA che si occupano del servizio per Poste Italiane. Una mobilitazione che per i lavoratori iscritti all’USB va avanti da tre giorni: dopo il presidio sotto al Ministero dell’Economia e delle Finanze, questa notte hanno bloccato l’hub di Passo Corese interrompendo di fatto l’arrivo dei pacchi in buona parte d’Italia. Oltre a Roma, nessuna consegna su Bologna, così come a Milano con lo stop che investe anche il centro sud del Paese. 

Scioperano i corrieri: consegne a rischio

Al centro della protesta gli accordi di collaborazione di Poste Italiane, che punta alla leadership nazionale nella consegna pacchi, con aziende italiane ed internazionali nei settori logistica e ultimo miglio oltre ad acquisizioni di piattaforme o aziende già operanti, con un impegno previsto di 200 milioni di euro. Tra questi la partnership con Sennder (trasporto a lungo raggio) del 2019, l’acquisizione di Milkman con la creazione di MLK Deliveries, oltre all’acquisto della relativa piattaforma tecnologica (20 milioni di euro), fino all’internalizzazione dei servizi e delle strutture di Nexive nel 2021 (34 milioni di euro).

Tre giorni di sciopero e il blocco dell'hub di Passo Corese

“All’interno di questo quadro - denuncia l’USB - stanno emergendo da tempo preoccupazioni relativamente alla marginalizzazione dei volumi d’affari e conseguentemente alla tenuta occupazionale del comparto SDA, fino a poco tempo fa unica azienda del gruppo impegnata nel settore della consegna pacchi. Probabilmente anche a causa di queste nuove acquisizioni stiamo assistendo, infatti, ad un progressivo svuotamento dei magazzini di SDA a favore dei nuovi soggetti, all’interno delle cui filiere molto spesso non vengono rispettate le previsioni normative, a partire dall’applicazione dei Ccnl. Tale situazione, oltre a comportare evidenti fenomeni di dumping contrattuale all’interno della più estesa rete affiliata a Poste Italiane, si ripercuote sui lavoratori, diretti ed indiretti, attraverso le aperture di licenziamenti collettivi da parte delle aziende fornitrici di SDA, oltre alla sempre più frequente richiesta di accesso ad ammortizzatori sociali da parte degli stessi, a causa della mancanza di spedizioni, mancanza, è bene ribadire, non imputabile ad una flessione del mercato, ma unicamente ad una diversa ripartizione della merce tra i soggetti coinvolti, ripartizione che punta probabilmente a saturare i nuovi investimenti in soggetti dal costo del lavoro inferiore a causa della assoluta mancanza di sindacalizzazione, a discapito della filiera di SDA. Si rischia di rappresentare - è l’allarme del sindacato di base - l’ennesimo caso di privatizzazione dei profitti e collettivizzazione dei costi sociali, sulle spalle dei lavoratori”. 

Sciopero corrieri SDA venerdì 21 aprile

E anche i confederali hanno indetto lo sciopero dei corrieri di SDA. Domani 21 aprile sciopero generale per l'intero turno di lavoro di tutti i lavoratori dipendenti e delle imprese affidatarie di appalti e contratti di trasporto e delle agenzie della filiera Sda Express Courier con presidi davanti agli uffici postali di ogni territorio. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti "per l'indisponibilità di Sda, azienda del Gruppo Poste Italiane e dell'associazione datoriale Fedit di sottoscrivere il primo accordo di filiera". 

"Da due anni con l'accordo chiediamo l'internalizzazione graduale di tutti i processi produttivi della filiera affidati a facchini e driver, compresi, in particolare, quelli in affidamento alle Agenzie nonché di proseguire nella definizione dell'accordo sindacale per l'inserimento nel capitolato di tutti gli appalti Sda del territorio nazionale, per poter dare nuovi e migliori trattamenti omogenei a tutti i lavoratori dell'intera filiera e contemporaneamente una qualificazione delle aziende appaltatrici insieme ad una loro riduzione numerica. Serve inoltre un accordo sul premio di risultato che sia di riferimento per tutti i lavoratori della filiera degli appalti di almeno 1400 euro l'anno, il trattamento giornaliero della trasferta che garantisca per tutti lo stesso importo minimo così come un ticket restaurant di almeno 8 euro in tutta Italia. Sda invece - affermano iFilt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - continua nella politica del dividere i lavoratori e nel non voler negoziare per unificare i trattamenti divisivi che esistono sul territorio nazionale".
 

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