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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Le regole per diventare ristorante tipico di cucina romanesca: "Basta cibi precotti nel centro di Roma"

Il riconoscimento sarà a cura di Fipe Confcommercio Roma. Tagliavanti, presidente di Camera di Commercio: "Basta butta dentro"

Tutelare la cucina romanesca per tutelare Roma. E' l'intento di Fipe Confcommercio Roma, grazie al contributo della Camera di commercio di Roma, che ieri ha presentato un riconoscimento che verrà dato ai ristoranti che si raccontano, si dal loro menù, come tipicamente romani. Per ottenerlo bisognerà rispettare delle regole stringenti, non rispettando le quali non si avrà la certificazione. 

Le regole 

Fra le caratteristiche richieste c'è un menù che deve presentare un numero minimo di piatti della cucina romana con almeno 3 antipasti, 5 primi, 5 secondi, 3 contorni, 3 dessert. Inoltre si chiede anche di utilizzare prodotti tradizionali e a marchio DOP, IGP e SGT della regione Lazio. 

ristorante romanesco

"La cucina romanesca è una cosa seria"

"La cucina romanesca è una cosa seria, non è una cucina improvvisata, è della nostra tradizione e quindi va mantenuta e tutelata", ha commentato il commissario straordinario di Confcommercio Roma Pier Andrea Chevallard. "Questo è un progetto per il futuro ad alto contenuto innovativo. È la volontà dei ristoratori romani che valorizzano la tradizione, la qualità, l’autenticità di mettersi insieme per generare uno strumento per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla cucina romana".

"Basta cibi precotti"

Entra nello specifico il presidente della Camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti secondo il quale "è inaccettabile che al centro di Roma si servano cibi precotti: la Capitale custodisce un grande patrimonio in termine di qualità del cibo". Altrettanto inaccettabile è la figura dei "butta dentro" ai ristoranti, il personale che ti invita ad entrare nel locale chiamando il turista dal marciapiede con il menù turistico in mano. "È una figura della quale Roma non ha bisogno", ribadisce Tagliavanti.

Per il presidente della Camera di commercio di Roma si tratta di due piccoli ma importanti accorgimenti soprattutto in vista del "Giubileo 2025, per il rilancio della Capitale dopo due anni di pandemia. Non dobbiamo tornare a prima del Covid, ma essere migliori di prima".

La presentazione

L'iniziativa è stata presentata ieri mattina negli spazi del ristorante Angelino ai Fori alla presenza di Pier Andrea Chevallard, commissario Confcommercio Roma, Lorenzo Tagliavanti, presidente Camera di Commercio di Roma, Monica Lucarelli, assessore alle attività produttive e pari opportunità di Roma Capitale, Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi, sport e turismo di Roma Capitale, Sergio Paolantoni, presidente Fipe Confcommercio di Roma e Luciano Sbraga, vice direttore Fipe Confcommercio Roma. 

Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma: "Uno degli elementi importanti di Roma è il cibo, e i ristoratori sono i guardiani del cibo, soprattutto per quei turisti che vogliono venire a Roma a vedere i nostri monumenti, conoscere la nostra cultura, i nostri spettacoli ma vogliono anche mangiare da noi. Il cibo ha la capacità di comunicare".

Il legame food turismo è ribadito anche da Alessandro Onorato, assessore capitolino al turismo, sport e grandi eventi: "È un progetto importante perchè vuole investire su ciò che deve essere la qualità. Per fortuna fra i turisti e i cittadini c'è una fortissima consapevolezza nella ricerca di una qualità sempre migliore. Questo progetto va in questa direzione. Il food è un asse fondamentale e il food romano è il primo nel mondo, insieme allo straordinario patrimonio monumentale e archeologico sono gli asset su cui dobbiamo investire pesantemente favorendo anche tanti altri settori penso, ad esempio, al congressuale".

Gli fa eco Monica Lucarelli, assessora alle attività produttive di Roma Capitale: "Oggi dobbiamo sforzarci come amministrazione di portare innovazione e proposte al territorio. Le imprese sono quelle che generano Pil e dobbiamo supportarle. Uno dei progetti sui quali stiamo lavorando e che abbiamo trovato in cantiere dalle amministrazioni precedenti è la costituzione del marchio 'Qualità Roma' per dare visibilità a tutte le imprese".

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