'Regolamento condominale multietnico', uno strumento per una pacifica convivenza
La Confedilizia ha presentato un volume di regole per i condomini italiani, tradotto in otto lingue e pensato per favorire l'integrazione
Il numero di stranieri che sceglie di vivere in Italia aumenta con il passare degli anni. All'inizio del 2013, secondo i dati istat, gli iscritti non italiani all'anagrafe erano 4,4 milioni. Un cifra impossibile da ignorare. Ma soprattutto un dato che rende sempre più urgente un percorso di integrazione reale. E una vera integrazione inizia spesso da una pacifica convivenza all'interno dei singoli condominii. Partendo da questi presupposti, la Confedilizia ha pensato di creare il 'Regolamento condominiale multietnico dopo la riforma e le leggi sulle locazioni spiegata in più linghe'.
Il REGOLAMENTO - Si tratta di un regolamento tipo, utilizzabile nelle diverse realtà condominiali. Comprese quelle multietniche. A corredare i paragrafi c'è poi una sintesi della normativa che disciplina le locazioni abitative. "Abbiamo voluto creare uno strumento utile per una corretta e pacifica convivenza tra tutti i condomini", ha sottolineato l'avvocato Corrado Sforza Flogliani, presidente di Confedilizia. Proprio per questo il volume è presentato in otto lingue, oltre che in italiano. Il testo è infatti tradotto in francese, tedesco, spagnolo, romeno, albanese, arabo, inglese e cinese.
Gli stranieri che abitano nel nostro Paese hanno bisogno di un effettivo supporto quando si tratta di regole, come appunto quelle che garantiscono una corretta convivenza condominiale. "Non solo infatti si scontrano con una lingua nuova e spesso a loro sconosciuta, ma devono anche confrontarsi con un codice legislativo che è diverso da quello del loro paese di origine", ha commentato Benedetto Della Vedova Sottosegretario agli Esteri.
EPISODI DI CATTIVA CONVIVENZA - Del resto, non conoscendo le regole non è difficile assumere anche involontariamente atteggiamenti sbagliati. Specie quando si parte da differenti contesti culturali. "Qualche tempo fa una famiglia di colombiani, per natura simpaticissimi ma anche festaioli, hanno organizzato una festa nel loro piccolo appartamento", ha raccontato Fausto Cirelli presidente del Coram e amministratore di condominio. "Essendo tanti gli ospiti e piccolo l'appartamento, il risultato è stato che i mobili sono finiti sul pianerottolo e gli amici dei festeggiati sparsi per tutto l'atrio dell'edificio. La reazione dei condomini non è stata positiva e hanno chiamato la polizia. Il giorno dopo però i colombiani, capito lo sbaglio, si sono scusati offrendo dolci a tutti".
Per porre fine alle liti condominiali, qualcuno si è inventato partite del cuore e feste del condominio. E' il caso di Carlos Fernando Mesa Garzon, portiere colombiano di uno stabile romano, premiato nel 2013 dall'Ebinprof. Certamente si tratta di iniziative lodevoli che favoriscono l'integrazione, ma che devono essere affiancate da un codice di regole da rispettare. Il 'Regolamento' di Confedilizia vuole essere proprio questo. Uno strumento che favorisca la convivenza, creando integrazione.
L'INTEGRAZIONE - In Italia poi, l'integrazione diventa fondamentale per la stessa crescita del Paese. Per la maggior parte infatti i flussi migratori nascono da ragioni economiche. "Gli stranieri vengono qui per cercare lavoro", ha continuato Della Vedova, "e contribuiscono alla crescita dell'economia italiana. Sono quindi una forza irrinunciabile che va assolutamente integrata".
L'EUROPA - Una aiuto deve però venire anche dall'Unione Europea, secondo il Presidente della Confedilizia. "L'ospitalità che siamo stati in grado di garantire in questi anni non può gravare sempre e solo sugli italiani", ha infatti commentato, "è l'Europa che se ne deve fare carico, così come ognuno nel suo piccolo". Ed è quello che appunto ha cercato di fare la Confedilizia con il suo Regolamento, pensato per tutti.