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Atac, tre giorni di proteste alla sede di via Prenestina: "Senza stipendio da cento giorni"

Sono i lavoratori della cooperativa Ciclat che ha in appalto la manutenzione dei tram. Rallentato anche il traffico sulla consolare

È arrivata al suo terzo giorno la protesta dei lavoratori Ciclat davanti alla sede dell'azienda dell'Atac in via Prenestina. I dipendenti della cooperativa che si occupa di manutenzione dei tram dell'azienda capitoline e del recupero dei mezzi da riportare nelle officine, da tre mesi senza stipendio hanno deciso di alzare il livello della mobilitazione. “Non ci muoviamo da qui fino a che non ci pagano” spiega a Romatoday uno dei lavoratori in presidio.

Anche stamattina, per farsi sentire, la protesta, nata in maniera spontanea e senza il supporto di alcun sindacato, si è tradotta in un rallentamento del traffico su via Prenestina. “Ma la situazione, se da Atac non arriva una soluzione, potrebbe esplodere, siamo veramente esasperati. Tra noi ci sono padri di famiglia e persone che non possono contare su nient'altro che questo stipendio che con gli 80 euro di Renzi non arriva nemmeno a 1200 euro al mese”. Da Atac ancora nessuna risposta: “Stiamo aspettando, per ora ci hanno detto che i soldi sono bloccati”.  Non è la prima volta che i dipendenti della Ciclat, in totale circa 150 persone, sono stati costretti a protestare per via di ritardi nel pagamento degli stipendi. “Sono quattro anni che viviamo questo estenuante tira e molla. L'ultima volta per sbloccare la situazione un mio collega è stato costretto ad incatenarsi al cancello di questa sede” ha aggiunto. Ai lavoratori della Ciclat, la solidarietà del sindacato di base Usb. “I problemi che stanno emergendo in questi giorni in merito al servizio esternalizzato sono solo la punta dell'iceberg di una situazione che denunciamo da tempo” il commento di Walter Sforzini dell'Usb.

Ieri si doveva tenere un incontro con i vertici aziendali rimandato, come scrive in una nota Atac, “a causa dell'atteggiamento provocatorio che alcuni dei manifestanti hanno tenuto in queste ore”. Il riferimento è alla protesta di lunedì durante la quale, si legge nella nota, “sono stati arrecati danni al patrimonio aziendale (come cancelli, recinzioni, paline) con un continuo lancio di bombe carta di notevole portata, una delle quali ha anche ferito un dipendente dell'azienda che è dovuto ricorrere alle cure mediche ospedaliere”. In quanto al mancato pagamento degli stipendi: “C'è massima attenzione sulle problematiche specifiche dei lavoratori Ciclat e che l'incontro con i vertici di Atac si terrà a breve, pur tenendo conto delle difficoltà oggettive in cui versa Atac e della situazione della società Ciclat, attualmente in concordato preventivo”.

Il clima si è riscaldato nel pomeriggio quando un dipendente "si è innervosito un po' troppo" e si è sentito male costringendo i colleghi a chiamare un'ambulanza. Secondo quanto si apprende i lavoratori per qualche minuto hanno bloccato il passaggio all'amministratore delegato di Atac rimettendo così in bilico la possibilità di un incontro con l'azienda. "Alla notizia il collega, a digiuno da questa mattina, non ha retto". L'uomo è stato soccorso dall'ambulanza ma non è stato necessario portarlo in ospedale. Intanto per i lavoratori si sblocca qualcosa: "Ci hanno anticipato che dalla prossima settimana potrebbero arrivare i primi bonifici. Ma noi aspettiamo conferma". Il presidio è stato rilanciato per domani mattina.

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