A bando la gestione del Colosseo, "servizi spacchettati". Scatta la protesta dei lavoratori
I sindacati temono lo spacchettamento dei servizi
Un servizio peggiorativo per gli utenti e un futuro incerto per una buona fetta degli attuali operatori. I sindacati Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e la Filcams-Cgil Roma e Lazio lanciano l’allarme sul futuro del Parco archeologico del Colosseo. Attualmente i servizi di biglietteria, controllo accessi, call center, audioguide e didattica sono gestiti da un’unica cooperativa. Domani, giovedì 15 settembre, è prevista la pubblicazione di un nuovo bando per la gestione del parco che, secondo i sindacati, andrebbe a “spacchettare” tutti questi servizi. I sindacati temono infatti ripercussioni sui lavoratori e visitatori, soprattutto alla luce dei documenti pregara esaminati: solo alcuni dei servizi attualmente erogati andrebbero a gara, lasciandone fuori altri.
Le preoccupazioni per i lavoratori
Le preoccupazioni sono molteplici. In primis, e la storia purtroppo insegna, quando ci sono dei cambi appalti, ovvero quando una realtà subentra ad una nuova nella gestione di un servizio, i lavoratori vengono riassorbiti senza però mantenere le stesse tutele che avevano in passato. Nel caso del Parco archeologico del Colosseo, l’attuale gestore potrebbe partecipare al bando ma non avrà, ovviamente, la certezza di vincere. Inoltre, non si capisce quale potrebbe essere il future delle figure rimaste fuori dall’appalto.
Il servizio spacchettato
Preoccupa poi il servizio che verrà offerto ai visitatori di uno dei simboli di Roma. “La prossima gara d’appalto prevede la conferma di alcuni servizi, ma non è ancora chiaro chi si occuperà di altre prestazioni di front-office – spiegano i sindacati in una nota - il risultato è che la ‘prima linea’ dei servizi, quella che garantisce la fluidità dell’esperienza turistica, sarà meno interconnessa. I circa 200 lavoratori, che non rientrano nel perimetro delle prestazioni confermate, sono sospesi in un limbo di incertezza insieme alle loro famiglie, senza sapere quale sarà il loro futuro”. Per i rappresentanti dei lavoratori, i servizi offerti dovrebbero rimanere in capo ad un solo soggetto, per avere così una migliore coordinazione tra tutte le persone che permettono ai turisti di visitare il parco.
“Riteniamo inaccettabile che il PAC – Parco Archeologico del Colosseo - non voglia puntare su un pacchetto di servizi integrato – ribadiscono i sindacati - efficiente e gestito in maniera coordinata, che andrebbe ovviamente a vantaggio non soltanto dell’occupazione, ma anche a beneficio dell’utenza del Parco archeologico: ci opponiamo fermamente allo spacchettamento di servizi riguardanti un patrimonio inestimabile della nostra Capitale, e metteremo in campo tutte le azioni di protesta che riterremo opportune”.
Quale futuro per il Colosseo?
Un altro problema, sempre secondo i sindacalisti, è capire quali piani abbiano le istituzioni per il Colosseo, in particolare su come dovrà essere gestito e quali iniziative intraprendere per renderlo sempre più appetibile. Per questo, i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione in attesa di vedere il bando definitivo. In ballo, oltre al servizio offerto ai turisti, ci sono tantissimi lavoratori, super specializzati, in grado di parlare diverse lingue e che lavorano ormai nel settore da tantissimi anni.