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Economia

L'80% dei romani preferisce mangiare all’esterno: così le osp maggiorate diventano vitali per bar e ristoranti

I clienti, spaventati dai contagi, si sentono più sicuri a sedere all’esterno dei locali, costringendo i gestori ad aumentare gli spazi e ricorrere a dehors improvvisati

Meglio funghetti caloriferi e dehors esterni, che mangiare dentro locali e ristoranti col timore dei contagi. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico di Fipe Confcommercio Roma, principale associazione di categoria a tutela di esercenti e attività di ristorazione.

Ad aggiungersi allo spettro del Covid sul fatturato, già ridotto in questi due anni, c’è ora il mancato rinnovo delle OSP (acronimo di occupazioni di suolo pubblico) maggiorate, garantite fino a oggi dal Comune di Roma a bar, ristoranti e tavole calde fino a fine anno per contenere i danni economici della pandemia. Il mancato introito per l'ente locale, a Roma come in tutta Italia, è stato garantito dal gettito del Governo centrale. Al momento il provvedimento non è rifinanziato e il Comune deve decidere come intervenire sulla materia.

Il provvedimento di aprile - Occupazione di suolo pubblico, proroghe e agevolazioni fino a giugno e dicembre

Il 31 dicembre decade infatti la misura emergenziale del Campidoglio, ma per i gestori dei locali il provvedimento da straordinario è diventato ora necessario: per supportare la loro tesi espongono un'indagine che mostra come per l’80,2% degli intervistati, i clienti preferiscono ancora consumare all’esterno dei locali per paura dei contagi. Il rischio è che la ristorazione romana perda 40 milioni di fatturato.

“La situazione è vissuta con molto ansia dai nostri operatori – racconta Claudio Pica, Presidente di Fiepet Confesercenti Roma - questa misura ha avuto due funzioni importanti: permetterci di ripartire con le attività e garantire sicurezza alle persone. Non tutti sono pronti però a mangiare all’interno dei ristoranti, molti clienti si sentono più sicuri a consumare fuori per la circolazione dell’aria. Se questa misura non sarà prorogata ad anno nuovo, ci sarà una bagarre pazzesca e tanti ricorsi di esercenti e ristoratori”.

Stando al report di Fipe Confcommercio, oggi a Roma 7 imprese su 10 chiedono la proroga della deroga Covid sull’uso del suolo pubblico fino al 2022 (69,6%), una presa di posizione che comporterà nelle prossime settimane anche una mozione in Assemblea Capitolina a firma del consigliere FdI Andrea De Priamo.

No ad abusivismo e dehors improvvisati

Il Covid ha sicuramente cambiato il nostro modo di vivere il tempo libero, ma alcune vecchie abitudini purtroppo restano. Anche se in difficoltà, i dehors, i tendaggi plastificati e improvvisati dagli esercenti per sopperire alla carenza di spazi e protrarre le attività, non trovano d’accordo gran parte della categoria.

“Abbiamo bisogno di recuperare coperti, ma va fatto in modo dignitoso, decoroso e su una programmazione pluriennale - sostiene Paolo Bianchini, portavoce di Mio Italia -  Il Comune dovrebbe provvedere a un piano dell’ornato a livello estetico anche per le occupazioni di suolo pubblico. Tutte le grandi metropoli hanno il vantaggio di far lavorare le attività all’esterno e limitare la gestione selvaggia degli spazi. A Parigi tutti i dehors per esempio sono allestiti in maniera univoca, con un’estetica importante. Roma non è una città qualsiasi e proprio per questo il Comune deve impegnarsi e fare un patto con gli imprenditori per concedere loro spazio e dare al contempo lustro al Centro Storico”.

Solo nel 2020, secondo Mio Italia Roma ha perso nel Centro Storico punte dell’80% sul fatturato complessivo. Circa 8 esercizi pubblici su 10 (83,5%), secondo l’indagine di Fipe Confcommercio Roma, hanno investito di tasca proprio fino a 5mila euro per attrezzare lo spazio esterno del locale durante l’emergenza Covid, ma spesso i risultati sono antiestetici e non valorizzano attività già penalizzate in questi lunghi anni.

“Stiamo facendo il massimo con il Comune di Roma per sensibilizzare il Governo sul rinnovo della maggiorazione delle OSP. Siamo assolutamente contrari all’abusivismo e d’accordo che le occupazioni di suolo pubblico debbano rispondere a criteri di decoro e dignità, non accettiamo che nel Centro della città ci si ravveda con plastica o legno – commenta Pica di Fiepet Confesercenti - Se otterremo la proroga il 31 dicembre, non dico che bisogna uniformare le Osp maggiorate a permanenti, ma nemmeno ridursi a questi livelli. Sta al Comune di Roma imporre delle regole e ai gestori appellarsi al buon senso”.

Tra spazi interni ed esterni, le OSP diventano risorsa

L’indagine di Fipe Confcommercio Roma evidenzia che sull’84% di bar e ristoranti che usufruiscono di tavoli all’esterno, il 44,4% si avvale oggi di spazi all'aperto nella Capitale. Lo spazio aggiuntivo è stato ottenuto per il 44,6% di bar e ristoranti durante l’emergenza Covid e solo il 22,3% degli intervistati disponeva già di spazio sufficiente.

“In questi mesi, gli spazi esterni sono stati decisivi non solo per consentire alle imprese di sopravvivere, ma anche per dare ai clienti la possibilità di riconquistare la fiducia necessaria per tornare a frequentare in sicurezza bar e ristoranti”, sostiene Sergio Paolantoni, Presidente di Confcommercio Roma. “Gli spazi esterni non sono solo una fonte di ricavi per le imprese, sono anche un luogo apprezzato dalle persone, non solo come consumatori ma anche come cittadini. Hanno contribuito in modo determinante alla ritrovata voglia di socialità della gente”.

Oggi i cittadini romani convivono ancora con il Covid, ma soprattutto con il timore di riaffacciarsi alla normalità. Il 63,8% dei cittadini romani conferma che preferisce mangiare all’esterno per questo motivo e il 56% di loro è disposto a mangiar fuori anche in inverno pur di salvaguardarsi.

“Il rinnovo delle occupazioni di suolo pubblico, regole di mercato certe e uguali per tutti gli operatori, tributi equi e un mercato del lavoro efficiente sono indispensabili per sostenere le nostre imprese. Servono ai nostri settori ma anche all’economia del territorio”, conclude Sergio Paolantoni, Presidente di Confcommercio Roma.

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