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Economia

Niente tavoli all'esterno per Flavio Briatore: il "no" ai dehor in via Veneto fa scoppiare il caso

L'imprenditore tuona contro Roma Capitale e il I Municipio: negata la richiesta di sistemare tavoli e sedie per il suo Crazy Pizza e rigettato il ricorso al Tar

Flavio Briatore finisce al centro della bagarre sui dehor selvaggi. L'imprenditore, che ha investito nella Capitale aprendo il suo Crazy Pizza, si è visto negare dalla Soprintendenza e da Polizia Locale la proroga dell'occupazione di suolo pubblico per posizionare nella centralissima via Veneto i tavolini e le sedie, un diniego che lo ha portato a fare ricorso al Tar. E a perderlo.

Lo sfogo di Flavio Briatore e il ricorso rigettato

"In Italia non si riesce lavorare", è stato lo sfogo di Briatore, che nell’aprile del 2022 aveva presentato una richiesta di occupazione di suolo pubblico (osp) ricevendo un parere negativo: il territorio del Municipio I è stato spesso al centro delle polemiche per i "dehor selvaggi", complici le deroghe concesse in tempo di pandemia di covid-19 per agevolare gli esercizi pubblici, e il progetto di Briatore è stato bocciato proprio perché la posizione dei tavolini, sul marciapiede, avrebbe intralciato i pedoni. L'imprenditore a quel punto ha fatto ricorso al Tar, che lo ha però rigettato dichiarandolo "improcedibile", condannando però il Comune al pagamento delle spese di lite, circa 1.000 euro. 

La bagarre sui dehor selvaggi nel I Municipio

L'occupazione di suolo pubblico per i dehors durante l'emergenza Covid è stata stabilita per il 50% della metratura interna del locale, decisione prorogata dal governo fino a giugno 2023 per tutta Italia. Roma, e in particolare il I Municipio, fanno però storia a parte. Analizzando le circa 6.000 richieste per nuove occupazioni di suolo pubblico inviate tra la primavera del 2020 ed il novembre del 2022, si nota infatti che quasi un terzo (1.896 per l’esattezza) hanno riguardato il municipio centro, quello amministrato dalla presidente Lorenza Bonaccorsi. 

Subito dopo arriva, ma a debita distanza, il municipio di San Lorenzo e del Nomentano, dove le domande inoltrate sono state 233. Uno stacco netto che non stupisce, tenendo conto delle zone che ricadono entro i confini del I Municipio, e che ha dato non solo a Bonaccorsi, ma anche al sindaco Gualtieri, parecchi problemi: tavolini e sedie accatastati nelle strette vie del centro storico hanno portato all’esasperazione i residenti, e il Comune ha più volte cercato di mettere un freno e conciliare le esigenze di tutti.

Bonaccorsi: "C’è un procedimento in corso, stiamo valutando"

Un nuovo regolamento in proposito è stato chiesto più volte e a gran voce, ma a oggi non è ancora stato emanato. Le domande vengono quindi analizzate caso per caso, e quella di Briatore è stata rigettata. Da qui la polemica, cui hanno risposto sia il Municipio per voce della presidente Bonaccorsi sia la giunta Gualtieri tramite Alessandro Onorato, assessore a Turismo, Grandi eventi, Moda e Sport di Roma Capitale.

“C’è un procedimento in corso, la situazione è da valutare - ha detto Bonaccorsi - Abbiamo in calendario un incontro per il rispetto delle norme, è necessario lavorare in maniera serena per il rilancio di via Veneto”. Onorato ha invece provato a gettare acqua sul fuoco della polemica: “Il rilancio di via Veneto passa attraverso il ritorno del turismo,  l’apertura di nuovi locali e dei nuovi alberghi 5 stelle lusso - ha detto - Riguardo alla vicenda del Crazy Pizza, nel rispetto delle norme e del codice della strada, con la collaborazione del I Minicipio e grazie all’impegno della presidente Bonaccorsi, verrà trovata la soluzione più giusta. È inimmaginabile che via Veneto ritorni ai fasti del cinema, della moda e cultura degli anni d’oro senza il rilancio dei bar e dei locali sulla via”.

Fiepet-Confesercenti: "Burocrazia impedisce di fare chiarezza"

Anche Fiepet-Confesercenti è intervenuta sul tema, sottolineando “da un lato l’impasse della burocrazia, lentezze che spesso impediscono di fare chiarezza su sanzioni e normative per le location che non rispettano i parametri stabiliti - come ha spiegato il presidente Claudio Pica - Dall’altro, va registrata la necessità da parte della politica, in particolare dell’amministrazione capitolina, di un intervento per avviare un nuovo regolamento che potrebbe permettere agli operatori in regola di sapere, prima dei termini di scadenza previsti per giugno 2023, se mantenere o meno le osp”. 

“Per quanto ci riguarda, insieme ad altre associazioni di categoria, abbiamo unitariamente inoltrato sia all’assessorato capitolino al Commercio che al dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive di Roma Capitale una richiesta proprio in tal senso - conclude Pica - Auspichiamo quindi che s’intervenga velocemente al fine di permettere a molti operatori, come nel caso di Crazy Pizza di Flavio Briatore, di capire se poter continuare ad utilizzare lo spazio esterno”.

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