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Davanti al Ministero dei Beni Culturali un sit-in per protestare contro la legge europea che permette ai cittadini dei 27 Paesi europei di diventare guide turistiche in Italia

Ieri pomeriggio, 6 marzo, davanti al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, in via del Collegio Romano, una cinquantina di guide turistiche si sono date appuntamento per un sit-in di protesta contro la Legge Europea n 97. La suddetta legge ha istituito la 'guida nazionale', cioè permette a soggetti provenienti dagli altri 27 Paesi Europei di effettuare visite guidate in tutta Italia. Le guide turistiche quindi se abilitate ad esercitare la professione in altri Stati membri, potranno lavorare in regime di libertà sul territorio nazionale senza necessità di ulteriori autorizzazioni o abilitazioni.

Da una parte si va incontro a una perdita occupazionale per migliaia di guide autorizzate e abilitate in Italia, dall'altra a una svalutazione della identità culturale del sistema. "In Italia, primo Paese per patrimoni culturali riconosciuti dall' Unesco, si ha bisogno di specifiche competenze e uno specifico percorso formativo per esercitare il mestiere di guida turistica": questo il pensiero unanime di tutte le guide turistiche riunite sotto il Ministero. La Legge Europea, va, inoltre, in contrasto con la vigente legislazione nazionale che prevede l’abilitazione all’esercizio professionale di guida turistica valida solo nella regione o nella provincia di rilascio, precludendone addirittura l'abilitazione a livello nazionale. 

"Mi passa davanti questo ragazzo e indicando Castel Sant 'Angelo afferma che nel palazzo ci abitava la famiglia Sant'Angelo. Il Mausoleo di Adriano scambiato per una domus patrizia è lo specchio dei quello che la Legge Europea 2013 sta provocando". Il racconto di Francesca Pandusa  dimostra come le guide turistiche abusive non siano preparate adueguatamente a fare quel mestiere.  

"La guida non è infarcire la storia dell'arte di una città di storielle divertenti piene di sesso, di orge o di sangue. In questo modo si getta anche del fango su una civiltà, per esempio quella dei romani, solo perchè davanti si hanno dei turisti poco preparati e istruiti", aggiunge Daniela Marez, guida di Roma da molti anni.

"Nessuno vuole escludere l'altro ma vogliamo e chiediamo a questo nuovo governo che le capacità di una guida siano comprovate. Fino ad adesso in Italia queste capacità erano attestate da un esame, con una prima parte fatta di novanta domande riguardanti tutto il settore artistico e una seconda con un test orale di lingua, anche abbastanza difficile, alla fine del quale si certificava la conoscenza del territorio e l'abilitazione a una determinata lingua". Paolo De Santis, guida di Roma e zone limitrofe, lamenta soprattutto della mancanza qualifica che la Legge Europea andrebbe ad autorizzare. "Per muoversi tra le vie e le zone di Roma, ma anche di Firenze e Venezia, ci vuole una preparazione tale che può avercela solo chi ha avuto esperienza sul posto. La legge, invece, vuole ridurre la guida a una sorta di accompagnatore turistico, che dà informazioni molto generiche che non è in grado di gestire un patrimonio di tale valore". 

Dal Pantheon a Piazza Navona, senza parlare di Ottaviano e San Pietro, basta andare in giro e accorgersi che il fenomeno dell'abusivismo di guide turistiche sta prendendo sempre più piede nel panorama romano. Pasqua ciabattoni, guida di Roma dal 2002, infatti conferma: "Questo fenomeno c'è sempre stato, fin dalla notte dei tempi. Purtroppo sta aumentando di volume e questa nuova normativa europea lo sta ancor più incoraggiando. Aprendo a tutti e 27 i Paesi della comunità europea i cittadini di un altro Paese potrebbe venire qui e fare il nostro lavoro, cosa abbastanza assurda perchè ci vuole una preparazione enorme e un aggiornamento continuo. Si deve valorizzare la nostra professionalità".  

Aspetto che sta a cuore alle guide turistiche, come dichiara, Maria Francesca Pedulà, è soprattutto il "riconoscimento della competenza delle guide turistiche di saper coniugare la storia dell'arte a una tradizione locale. Sapere dunque, solo per fare un esempio, l'orario d'apertura dei musei o dove si trova un determinato particolare nella città o addirittura spaziare su altri settori come la cucina. Questa è quello che rende una guida professionale e qualificata".

Con il fenomeno dell'abusivismo si inizia a parlare anche di un' irregolartità a livello fiscale: "Si parla di borseggiatori quando -continua Francesca Pedullà- questi 'abusivi' chiedono dei soldi ai turisti, ignari della loro irregolarità, che non sono a livello fiscale dimostrabili. Non essendo professionista e non avendo partita iva non si può dimostrare allo Stato l'entrata di denaro".

La protesta di oggi poi non riguarda soltanto nello specifico il problema dell'abusivismo delle guide turistiche ma i manifestanti si lamentano anche dei pesanti e ripetuti tagli alla cultura. Stefano Rizzo, infatti, dichiara: "C'è chi non ha nulla a livello culturale e se lo inventa, mentre noi che potremmo vivere di cultura la lasciamo cadere a pezzi come stiamo facendo con le domus di Pompei". 

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