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Venerdì, 19 Aprile 2024
Crisi del Turismo / Eur / Viale del Pattinaggio

Sheraton, monta la protesta contro i 164 licenziamenti: "Restituiteci la dignità"

Il presidio sotto la Regione Lazio. L’assessore Di Berardino: “Hotel riaprirà, proprietà utilizzi ammortizzatori sociali”

“Noi abbiamo reso prestigio all’hotel e in cambio siamo stati tutti mandati a casa”. E’ forte la rabbia dei lavoratori dello Sheraton Roma Hotel & Conference Center che questa mattina hanno manifestato sotto la sede della Regione Lazio per chiedere, in contemporanea con il tavolo convocato per discutere della procedura, lo stop ai licenziamenti. 

Allo Sheraton 164 licenziamenti

Già perchè nel prestigioso hotel dell’Eur si sta consumando un vero e proprio dramma occupazionale e sociale: 164 i lavoratori messi alla porta dopo due anni di cassa integrazione. La proprietà, approfittando di prenotazioni pressochè inesistenti e lo stop agli eventi, ha avviato i lavori di ristrutturazione. “Improrogabili le necessità di eseguire radicali interventi di rinnovazione, restauro e manutenzione” per suites, camere, aree comuni e di ristoro, con pure l’ammodernamento di impianti, arredi e attrezzature. Il cantiere è stato avviato nel settembre scorso ed è attualmente in corso, “si prevede una durata di 18 mesi durante i quali - scrive lo Sheraton - l’albergo non potrà riaprire al pubblico e la società non potrà contare su alcuna fonte di ricavo”. Da qui il licenziamento di tutto il personale, senza alternative. "Restituiteci la dignità, non chiediamo l'elemosina ma il nostro posto di lavoro" - dicono i dipendenti dell'albergo. 

I sindacati contro i licenziamenti dello Sheraton

“Quella dell'Hotel Sheraton è attualmente una procedura di licenziamento anomala perché parliamo di un albergo in ristrutturazione, che riaprirà” - tuonano dalla Filcams Cgil di Roma e Lazio. “La parte datoriale, nonostante gli sforzi della Regione Lazio per concedere tutti gli strumenti conservativi disponibili e permettere di tutelare l'occupazione fino alla riapertura, non ha ancora aperto a questa ipotesi e continua imperterrita verso il licenziamento in blocco di tutti i dipendenti”. Fumata nera dagli incontri precedenti. 

Il Campidoglio ha chiesto al governo fondi straordinari, ma intanto i lavoratori dello Sheraton così come i duecento circa di Majestic, Cicerone e Ambasciatori Palace restano appesi ad un filo. Con le lettere di licenziamento che pendono sulle loro teste come una spada di Damocle. 

Il tavolo della Regione Lazio sulla vertenza Sheraton

Nel tavolo di oggi la Regione Lazio ha sollecitato ancora una volta l’azienda a valutare tutti gli strumenti alternativi ai licenziamenti collettivi avviati. “Riteniamo che ci siano le condizioni per evitare i licenziamenti annunciati e fare in modo che una volta terminata la ristrutturazione dell’immobile l’azienda possa riprendere l’attività. Ci auguriamo - ha detto l’assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino - che potrà farlo in modo ancor più competitivo anche grazie alla forza lavoro che da oltre 30 anni ha valorizzato questo albergo romano con la propria professionalità. Sono proprio i lavoratori a dare la propria totale disponibilità all’azienda rimanendo fedeli anche in questo periodo di cessazione dell’attività, con tutto quello che questo comporta, pur di non perdere il posto di lavoro”. 

L'assessore al lavoro: "No licenziamenti, Sheraton utilizzi ammortizzatori sociali"

“Come abbiamo già ribadito per le altre vertenze in corso che interessano altre strutture alberghiere della Capitale, non ci sfugge la situazione di crisi economica che le aziende hanno dovuto affrontare a causa della pandemia che ha aggravato la crisi. Non ci sfugge la difficoltà di gestire strutture ricettive in assenza di flussi turistici. Così come non può sfuggire che siamo dinanzi a un vero e proprio processo di transizione che interessa l'intero comparto. E per questa ragione, abbiamo invitato l'azienda, pur nel rispetto del processo annunciato dei lavori di ristrutturazione, a valutare strumenti alternativi in grado di salvaguardare i livelli occupazionali. Auspichiamo che anche in virtù della piena disponibilità da parte della Regione Lazio e delle organizzazioni sindacali a costruire percorsi idonei ad accompagnare il processo di ristrutturazione manifestato dall'azienda, quest’ultima - ha concluso l’assessore - non vada avanti con i licenziamenti collettivi ma si renda disponibile sin dal prossimo incontro a accogliere le nostre richieste”.
 

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