Bufera giudiziaria sul gruppo sanitario: duemila lavoratori restano senza stipendio
Dopo le accuse su una presunta serie di illeciti commessi a danno del servizio sanitario nazionale i conti del gruppo sono stati bloccati: a rischio anche le attività assistenziali
I lavoratori di INI SpA restano senza stipendio. E’ il personale a pagare la bufera giudiziaria in cui è finito il gruppo al centro di un’indagine su una presunta serie di presunti illeciti commessi a danno del servizio sanitario nazionale.
L'INI SpA nella bufera giudiziaria
Gli indagati, secondo quanto emerso dalle investigazioni dei carabinieri del NAS e Guardia di Finanza di Roma, avrebbero falsamente attestato, sulle cartelle cliniche dei numerosi pazienti dimessi dalla struttura sanitaria di Grottaferrata, l'avvenuta erogazione di prestazioni di tipo oncologico e urologico mai effettuate, ottenendo dalla Regione Lazio indebiti rimborsi. Oltre 7000 le cartelle cliniche sequestrate e che hanno consentito di ricostruire un 'modus operandi' ben rodato che nel corso degli anni ha consentito di incassare somme ingenti erogate, a titolo di rimborso, da parte della Regione Lazio. Da qui il sequestro dei conti corrente societari oltre a quelli personali dei nove indagati.
Cure al ribasso e cartelle false: il sistema della clinica Ini per aumentare i guadagni dai rimborsi regionali
Conti bloccati e nessuna possibilità per il gruppo di erogare gli stipendi con pure le attività assistenziali non più garantite. Così per i 1400 lavoratori diretti dell’INI e per i 500 circa delle cooperative operanti nelle numerose strutture che fanno capo alla società il Natale è nero. Senza stipendio e senza tredicesima mensilità. Stop anche all’approvvigionamento dei presidi sanitari e dei farmaci utili ad erogare l’assistenza ai pazienti.
Duemila lavoratori senza stipendio
Così i sindacati si sono rivolti al Prefetto. “Pur non volendo entrare nel merito delle indagini non possiamo ignorare quanto sta avvenendo a carico e in danno dei lavoratori, in un periodo in cui le scadenze di mutui, bollette e spese correnti familiari sono incombenti” - hanno scritto nella nota i segretari regionali di FP CGIL, Giancarlo Cenciarelli, di CISL FP, Giancarlo Cosentino, e UIL FPL, Sandro Bernardini.
“Lavoratori spettatori incolpevoli, congiuntamente alle proprie famiglie, che stanno subendo personalmente un danno economico e sociale e che sta generando delle gravi ricadute sul territorio con il rischio sempre più concreto di ingenerare problemi di ordine pubblico. Inoltre non è da sottovalutare affatto il rischio di creare i presupposti per il Gruppo INI di non assicurare degni livelli di assistenza, sia nelle strutture di degenza ordinaria, sia nel settore delle assistenze domiciliari. Tali servizi - sottolineano i sindacalisti - sono assicurati dai lavoratori facendosi carico in prima battuta anche dei costi del carburante, per poi essere rimborsati dall’Ente. Come potranno i lavoratori far fronte a tali necessità senza il corrispettivo economico?”
Da qui la richiesta di un incontro urgente per un tentativo preventivo di raffreddamento del conflitto. Senza i sindacati sono pronti alla mobilitazione “al fine di tutelare tutti i soggetti coinvolti (lavoratori ed utenza) ed ingiustamente colpite loro malgrado, da questa assurda situazione”.